“Roma ha bisogno di una svecchiata”, ammette l’assessore ai grandi eventi di Roma Capitale Alessandro Onorato, durante la conferenza stampa di apertura del Rome Video Game Lab, il festival dedicato ai videogiochi promosso da Cinecittà e Fondazione Musica per Roma. “E questo evento può aiutare a diminuire un gap generazionale”.
La location, quest’anno, non è più la sede degli Studios di via Tuscolana, ma l’Auditorium Ennio Morricone dei Parioli, già sede di diverse kermesse, compresa la Festa del Cinema. “Abbiamo musica e cinema che sono le vere grandi industrie culturali, e che mettono nella produzione dei loro prodotti tanta tecnologia”, spiega a The Hollywood Reporter Roma Daniele Pitteri, Ad della Fondazione Musica per Roma. E continua: “Il videogioco accoglie entrambe, ed è a sua volta un’industria culturale”.
Il motivo del cambio di ambientazione? Cinecittà è entrata a pieno regime, come ha spiegato lo stesso Ad Nicola Maccanico durante la conferenza stampa. Un portavoce dell’azienda dichiara a THR Roma che dei 20 teatri di posa, nel 2023 si è raggiunta un’occupazione del 70-80% per film e serie televisive. Di queste, il 70% è composto da produzioni straniere. “In ragione di ciò non abbiamo potuto accogliere l’evento, che peraltro occupa uno spazio importante”.
Un videogioco per l’Auditorium
“Il contenuto del videogioco deve molto all’immaginario cinematografico, oltre a quello dei fumetti, ma anche all’immaginario musicale”, continua Pitteri. “C’è un fortissimo legame con la storia dell’Auditorium, ma anche con la nostra attività di Musica per Roma. Ovvero quello di aiutare a diffondere la cultura musicale in ogni sua manifestazione”.
Questo festival del videogioco, secondo la fondazione, deve rappresentare anche “uno sforzo produttivo da parte nostra”. “Ospitiamo tanti eventi ma ci teniamo a produrre e co-produrre i contenuti che proponiamo al nostro pubblico”, afferma l’Ad. “Un’istituzione culturale deve investire nella produzione”.
“Per ora investiamo sul festival, ma stiamo ragionando di investire in un videogioco”, racconta Pitteri a THR Roma. “Esistono una serie di prodotti molto interessanti legati alla musica, spesso contest tra giocatori attraverso internet, e l’Auditorium potrebbe diventare una location. L’ambientazione dentro cui si svolge il gioco”.
“Non abbiamo ancora direttamente investito, ma ci stiamo lavorando”, conclude. “Sarebbe un progetto sviluppato e co-prodotto anche da noi”.
Rome Video Game Lab
Arrivato alla sua sesta edizione, il Rome Video Game Lab, diretto da Giovanna Marinelli quest’anno ha una particolare attenzione sull’inclusione nell’industria, ma anche sulla realtà virtuale e il metaverso, una tendenza del mondo tecnologico già nella sua fase discendente, e poi le blockchain e l’intelligenza artificiale.
Dopo la strana presenza dello stand dell’Aeronautica militare con i suoi visori per la realtà aumentata, con tanto di ringraziamento, sono presenti nei giorni del festival anche una serie di workshop e laboratori per le scuole, aree dove gli sviluppatori indipendenti mostrano i loro lavori – molti di questi in anteprima – e poi i panel, con ospiti nazionali e internazionali. Rome VideoGame Lab chiuderà la sua sesta edizione il 28 gennaio.
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