“Pittori della domenica. Eccoli lì, con gli occhi attenti, a radunare di sè mille frammenti. Dispersi in giro per l’eternità, da una particolare sensibilità”. Così cantava nel 1975 Paolo Conte ne I pittori della domenica, contenuta nel suo secondo album, la cui copertina era disegnata da lui stesso. Una passione, quello per il disegno, vissuta in maniera parallela a quella di musicista, e che viene celebrata in questi giorni nel museo più visitato d’Italia.
Anche il titolo della mostra è stato rubato dal testo di Una faccia in prestito, brano del 1995. “Nostalgia di un golf, un dolcissimo golf di lana blu” è il titolo scelto per la mostra alle Gallerie degli Uffizi che celebra l’impegno sul fronte iconografico della carriera del cantautore astigiano. A Firenze è visibile una selezione di suoi 69 disegni, tra i quali molti inediti mai esposti finora, realizzati dagli anni settanta ai giorni nostri. “Ho già avuto occasione di confessare che il vizio della pittura e del disegno sia nella mia vita più antico di quello per la musica e le canzoni – ha detto Paolo Conte – confessando anche che la composizione musicale manovra su di me in forma di eccitazione, mentre pittura e disegno mi danno calma e leggerezza”.
La mostra
I soggetti dei disegni, così come i testi delle sue canzoni, raccontano frammenti di vita dell’artista piemontese. In uno c’è un trombonista con lo strumento musicale colorato di rosso, in un altro una figura a matita che fa una serenata a una statua, e ancora un uomo intento a leggere la musica seduto al pianoforte. Non solo riferimenti musicali nelle raffigurazioni, ma anche un fiammante ciclista, una meridiana controcorrente, un boxer, un vaso di fiori. Il 7 gennaio, al termine dell’esposizione, Paolo Conte donerà al museo Autoritratto di un pirla, del 1978, entrando così a far parte della più vasta e prestigiosa collezione di autoritratti d’artista al mondo.
“Dopo le mostre tenute in occasione della pubblicazione del mio lavoro multimediale Razmataz – continua Conte – nel cui corrispondente dvd erano state montate 1.800 mie illustrazioni, la mia frequentazione delle belle arti si è fermata, anche per la legittima preoccupazione che quel tanto di notorietà acquisita come canzonettista potesse indurre a pensare che ne volessi approfittare per affrancarmi ad un’altra diversa ribalta. Così, allora, i miei lavori sono tornati nei cassetti, appunto come la nostalgia di un dolcissimo golf di lana blu. Ora, accettando l’onorevole invito di Eike Schmidt – conclude l’artista – un po’ dei miei lavori su carta si ripresenta al pubblico e agli appassionati nella prestigiosa Galleria degli Uffizi”.
Il museo
Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, che ha curato personalmente la mostra insieme a Chiara Toti, ha spiegato che “tanti artisti sono stati musicisti e compositori di talento, uno fra tutti il grande Leonardo. Così, anche la mostra di Paolo Conte vuole testimoniare la doppia anima artistica del grande musicista, e portare all’attenzione del pubblico questo aspetto forse meno noto, ma non meno fondamentale della sua creatività. Gli siamo infinitamente grati per il dono del suo Autoritratto di un pirla, infine, che nella bizzarria autoflagellante del titolo ci ricorda subito la suprema ironia, la forza irriverente dei titoli e dei testi delle sue canzoni”.
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