Ciao,
benvenuti ne La Signora del venerdì, la newsletter di The Hollywood Reporter Roma. Questa è la prima puntata della seconda stagione.
Al suo interno troverete:
► Siamo tornati di La Signora del venerdì
► Top Story: “Generazione Enea” di Martina Barone
► I nostri articoli e approfondimenti che forse vi siete persi
► Golden Globes, il punto
► Recensioni
► Saluti finali
Questa puntata ha un tempo di lettura di 16 minuti
|
SIAMO TORNATI
Nelle puntate precedenti. Ogni nuova stagione di una serie televisiva comincia sempre così, con una voce – in questo caso quella della Signora del venerdì – che fa un attimo il punto della situazione su quanto è successo nella stagione appena trascorsa. Si sa, la gente si dimentica. “Ma chi era quello?”, “Perché sta facendo questo?”, ma soprattutto “da dove è uscito?”.
Nulla da temere, perché nelle puntate precedenti de La Signora del venerdì, la redazione di THR Roma ha pubblicato una digital cover dedicata alla serie The Good Mothers, in una newsletter curata da Livia Paccarié, e poi ci sono stati i Golden Globes, con il via ufficiale della stagione dei premi di Hollywood (tra l’altro, a LA c’era anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri).
Una sintesi della serata: Oppenheimer e Povere creature! i migliori film, sconfitta invece Barbie. E Cillian Murphy ed Emma Stone i migliori attori. Questo il bollettino di Valeria Verbaro, che in aggiunta legge tra le righe raccontando l’assordante assenza del comico Ricky Gervais dalla serata. Il suo rapporto con i Globes è, come si dice, un po’ complicato.
Questi premi ci hanno però dimostrato una verità allarmante, anzi due: la prima – come analizza Manuela Santacatterina – è che non viviamo nel Barbie World. E questa è senza ombra di dubbio una tragedia. La seconda – come scrive Federico Cadalanu – è che i premi hanno snobbato nuovamente le piattaforme, mostrando che la “guerra” tra streaming e sala è ancora in corso.
Ma passiamo al quadro più felice, cioè il ritratto dipinto da Martina Barone sul fascino indiscreto di Robert Downey Jr., e sulla sua interpretazione in Oppenheimer di Christopher Nolan, la più bella della sua carriera e che gli è valsa anche il Golden Globe come miglior attore non protagonista.
Per non guardare sempre al passato, lasciandoci quindi i premi alle spalle, la Signora del venerdì ha deciso di dedicare la top story di questa prima puntata della seconda stagione a Pietro Castellitto, attore e regista di Enea al cinema dall’11 gennaio.
Nell’intervista di Martina Barone, il figlio d’arte al suo secondo lungometraggio – passato anche dalla Mostra del Cinema di Venezia – ha detto che “questo mestiere lo impari facendolo, e sbagliando”. “Mentre giravo I predatori, ho iniziato a capire cosa mi piaceva e cosa non mi piaceva, e cosa non avrei più voluto fare. Per questo motivo credo che sia I predatori che Enea parlino entrambi di gioventù. Il secondo forse anche più del primo”.
Intanto, in una Roma sud trasformata in cittadina americana, sono terminate le riprese della serie live action I Gormiti – The New Era, la trasposizione in carne ed ossa del franchise di giocattoli. Pino Gagliardi ha intervistato il regista, Mario Parruccini, che conferma l’inizio della post-produzione, che durerà fino a giugno. La serie è stata girata dal Lazio alla Toscana, passando da Craco in Basilicata e dalle Marche, con la produzione di Rainbow di Iginio Straffi.
Rimanendo sulla cultura pop, Damiano D’Agostino ha intervistato il papà degli X-Men Chris Claremont, autore Marvel e scrittore che ha collaborato anche con George Lucas e Milo Manara. E poi, sul fronte videogiochi, un piccolo sguardo a Mouse, in cui l’animazione anni Trenta si mescola con una storia noir, con un retrogusto di Steamboat Willie, ora di dominio pubblico.
Dallo schermo al palcoscenico, al Teatro Grassi ha debuttato Ho paura torero, l’opera struggente di Pedro Lemebel, icona della letteratura queer sudamericana. Il protagonista è Lino Guanciale, che ha detto a THR Roma di essere rimasto “folgorato” da questa storia d’amore spietatamente sovversiva, e ambientata nella primavera cilena del 1986 sotto la dittatura di Pinochet.
Dal 12 gennaio arriva inoltre a teatro anche Marta Gastini, con Il figlio di Florian Zeller. Nell’intervista di Boris Sollazzo, l’attrice de Il rito ha dichiarato: “Voglio un film con Paola Cortellesi e un mondo che sappia davvero parlare delle donne”. A marzo poi torna al cinema con Zamora, il debutto alla regia di Neri Marcoré.
Passando al piccolo schermo, Viola Baldi racconta dello sceneggiato Rai1 La Storia, tratto dal romanzo di Elsa Morante. “Torniamo a farci delle domande come popolo, come cittadini e come individui. Siamo immersi nelle guerre, è fondamentale capire quel periodo storico per cercare di capire la realtà attuale”, ha detto la regista Francesca Archibugi.
Intervistata da Manuela Santacatterina, Virginia Raffaele arriva in prima serata Rai1 con Colpo di Luna, il suo one woman show. “Ho avuto influenza, Covid. Tutto. Ovviamente appena ho finito. Mi sono ammazzata e spero che questo show porti almeno ilarità. L’abbiamo pensato e scritto prima. Ma, di fatto, l’abbiamo realizzato in tre settimane. E ho fatto tutto come se fosse una diretta. Volevo che arrivasse come un live”, ha detto a THR Roma.
Roberto Brunelli commenta le dichiarazioni di Amadeus, che ha chiesto alla politica di restare fuori da Sanremo. Una favola, a maggior ragione in quest’anno di possibili sovranismi.
Nel blocco recensioni, Martina Barone ci parla della nuova serie Marvel Echo, che di “violento ha solo la sua vuotezza. Manuela Santacatterina parla di Il nemico, con Paul Mescal e Saoirse Ronan. Valeria Verbaro scrive invece dell’ode al fallimento e alla felicità secondo Taika Waititi, nel suo ultimo film Chi segna vince. Infine, Boris Sollazzo chiude con l’anarchia e il vortice generazionale di Enea.
Buon fine settimana dalla Signora del venerdì, e buona lettura
|
TOP STORY: "GENERAZIONE ENEA"
|
Il giovane Pietro Castellitto e la ri-generazione di Enea: “La morte? È un po’ come Babbo Natale” - di Martina Barone
- “Quando sei bambino ti illudi che esista, come che vivrai per sempre. Poi ti rendi conto che non è vera né una cosa, né l’altra”, spiega il regista e sceneggiatore, alla sua opera seconda, che qui dubita di essere un autore generazionale. Nel cast Giorgio Quarzo Guarascio, che ha studiato I predatori per prepararsi e adesso si emoziona quando ascolta Renato Zero alla radio
- “Posso dire che questo mestiere lo impari sbagliando. Lo impari facendolo, e sbagliando. Quindi, mentre giravo I predatori, ho iniziato a capire cosa mi piaceva e cosa non mi piaceva, e cosa non avrei più voluto fare. Per questo motivo credo che sia I predatori che Enea parlino entrambi di gioventù. Il secondo forse anche più del primo”
|
GLI ARTICOLI MIGLIORI DALLA REDAZIONE DI THR ROMA
|
Ultimo giorno di riprese a Roma per I Gormiti – The New Era. “Abbiamo girato in una grotta e su terreni sconnessi. Una grande sfida vinta” (Esclusiva) - di Pino Gagliardi
- La troupe ha attraversato l’Italia dalle Marche alla Basilicata fino alla periferia romana trasformata per l’occasione in una cittadina americana: ora la serie fantasy, in versione live action, del gruppo capitanato da Iginio Straffi è pronta per la post-produzione che durerà fino a giugno. Parla il regista, Mario Parruccini
|
Chris Claremont, papà degli X-Men: “Hugh Jackman ha colto lo spirito di Wolverine. È stato magnifico” - di Damiano D’Agostino
- Il fumettista statunitense, a fine novembre ospite di Panini Comics alla Milan Games Week, racconta i suoi primi momenti in Marvel, e di come ha reso “reali” i mutanti inserendo tematiche sociali, nonché delle sue collaborazioni con Milo Manara e George Lucas
|
Lino Guanciale: “Spero che mio figlio, vedendo le foto di Ho paura torero, mi dirà: quanto eri bella papà!” - di Pino Gagliardi
- Il capolavoro di Pedro Lemebel debutta domani al Piccolo di Milano. L’attore vestirà i panni della protagonista del romanzo dell’attivista e performer che ha combattuto la dittatura di Pinochet, per poi in primavera tornare a essere il commissario Ricciardi. Ma è il teatro che lo preoccupa. “In Italia abbiamo bisogno di veder rappresentati anche dei nuovi autori”
|
Marta Gastini “Vorrei un film con Paola Cortellesi e un mondo che sappia davvero parlare delle donne” - di Boris Sollazzo
- Sarà a teatro dal 12 gennaio 2024 con Il figlio di Florian Zeller. A marzo arriverà Zamora di Neri Marcoré dove interpreta una donna affascinante ed emancipata. Con The Hollywood Reporter Roma fa un bilancio professionale e non, parla di come sia importante prendersi cura tanto della mente quanto del corpo, di femminicidio e di come potremmo e dovremmo cominciare a raccontare in maniera diversa i personaggi femminili e le loro storie
|
Il capolavoro di Elsa Morante approda in tv. “Abbiamo messo al centro i personaggi, perché La storia parla anche del nostro presente” - di Viola Baldi
- Lo sceneggiato diretto da Francesca Archibugi è in onda in quattro prime serate su Rai1. Nel cast Jasmine Trinca, Elio Germano, Valerio Mastandrea, Lorenzo Zurzolo e Asia Argento. “Torniamo a farci delle domande come popolo, come cittadini e come individui. Siamo immersi nelle guerre, è fondamentale capire quel periodo storico per cercare di capire la realtà attuale”
|
Virginia Raffaele, professione Luna Park umano: “Sono tante le giostre che si aggirano dentro di me” - di Manuela Santacatterina
- Il Teatro 5 di Cinecittà e i nonni circensi, l’istinto e i paletti da aggirare per andare dritti, l’essere umano come attrazione e l’incoscienza: l’attrice e imitatrice racconta il suo Colpo di Luna, in onda in tre prime serate su Rai1 a partire dal 12 gennaio
|
Sanremo, il tenero Sant’Amadeus e la ballata della politica che si deve tenere alla larga dal festival - di Roberto Brunelli
- Come ogni anno, il caro leader declama una verità incontestabile che ovviamente significa il suo opposto: la politica non è di casa all’Ariston. Certo che è una favola, a maggior ragione in quest’anno di possibili sovranismi: ad ogni stormir di foglia ci saranno vibranti dichiarazioni, polemiche ed equilibrismi. E poi, dall’origine dei tempi la kermesse è uno dei pilastri della tenuta del paese: una sorta di esorcismo collettivo in cui s’unisce l’Italia
|
Mouse: ossia Doom e Steamboat Willie diventano un videogioco in salsa noir - di Damiano D’Agostino
- “Quando abbiamo cominciato a lavorare sul progetto, più di due anni fa, non ci siamo resi conto che assomigliava a Topolino”, racconta il Ceo di Fumi Games Mateusz Michalak
|
Anche Roberto Gualtieri ai Golden Globes, ospite di The Hollywood Reporter Roma e dell’editore Jay Penske - di THR Redazione
- Uno sguardo sulla missione del primo cittadino della Capitale negli Stati Uniti, in prima fila alla cerimonia dei Golden Globe Awards a Los Angeles, dove ha fatto networking per la Città Eterna. In esclusiva per THR Roma le foto della serata che ha chiuso un viaggio negli Stati Uniti ricco di incontri e ha rafforzato un rapporto con Jay Penske, iniziato durante l’ultima tappa romana della Formula E
|
Golden Globes 2024: Oppenheimer e Povere creature! i migliori film, sconfitta Barbie. Cillian Murphy ed Emma Stone i migliori attori (Tutti i vincitori) - di Valeria Verbaro
- Hollywood ha assegnato i primi grandi premi della Award Season: come miglior film internazionale Anatomia di una caduta di Justine Triet ha avuto la meglio sul Io capitano di Matteo Garrone. Christopher Nolan trionfa alla regia, delusione per Greta Gerwig. Tra le serie è Succession a portarsi a casa lo scettro
|
We live in a Barbie World. O forse no? Il film di Greta Gerwig è il grande snobbato dei Golden Globes - di Manuela Santacatterina
- Ad uscire vincitore dal Barbenheimer sembrava essere il film con Margot Robbie forte di 1,44 miliardi di dollari incassati in tutto il mondo. Ma la serata che ha aperto l’Award Season di Hollywood ha cambiato le carte in tavola favorendo Oppenheimer. Complice anche la nuova giuria che assegna i premi e che potrebbe segnare il preludio di quello che vedremo agli Oscar
|
Ricky Gervais e i Golden Globes, una lunga storia complicata. Vince e non si presenta (come promesso) - di Valeria Verbaro
- Il comico britannico resta a Londra per lavoro, ma si fa sentire attraverso i social network. Dopo il suo (molto) controverso monologo di apertura della cerimonia del 2020 aveva promesso di non tornare più. E ha mantenuto la parola
|
Il fascino indiscreto di Robert Downey Jr. (e della sua più grande interpretazione di sempre in Oppenheimer) - di Martina Barone
- L’attore, vincitore del Golden Globe come miglior attore non protagonista, ha debuttato all’età di cinque anni nel film del padre Pound. Dopo una carriera tra alti e bassi, supereroi e rehab, col ruolo di Lewis Strauss diretto da Christopher Nolan rivela il suo asso nella manica: saper incollare il pubblico grazie alla forza del suo sguardo
|
I Golden Globes snobbano Netflix e Apple TV+: è ancora duello tra sala cinematografica e piattaforme streaming? - di Federico Cadalanu
- Guarda caso due dei grandi sconfitti dell’edizione 2024 dei premi sono Maestro di Bradley Cooper e Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, ambedue film targati streamer. Idem May December, rimasto a bocca asciutta. Il trionfatore Oppenheimer è invece proprio un prodotto da cinema. Potrebbe essere un modo, da parte degli Studios, di difendere le sale? O è solo un riflesso condizionato?
|
Marvel torna nel 2024 e sbaglia già il primo colpo. Echo, serie rated-R, di violento ha solo la sua vuotezza - di Martina Barone
- Una protagonista con disabilità visiva e uditiva, con una protesi di metallo e di origine nativo americana. E tutto ciò che è riuscita a cavarne fuori la creatrice dello show Marion Dayre sono cinque puntate che girano su se stesse e appiattiscono un personaggio ben più caratterizzato quando era solamente la cattiva di Hawkeye
|
Un po’ melò, un po’ sci-fi. Il nemico: Paul Mescal e Saoirse Ronan alle prese con un matrimonio (e un mondo) al collasso - di Manuela Santacatterina
- I due interpreti, forti della loro chimica, trainano l’adattamento diretto da Garth Davis del romanzo di Ian Reid. Una pellicola fuori fuoco che, se affidata ad attori meno magnetici e talentuosi, avrebbe finito per essere ancor meno penetrante. Su Prime Video
|
Chi segna vince: la “peggiore squadra di calcio al mondo”, l’ode al fallimento e alla felicità secondo Taika Waititi - di Valeria Verbaro
- Dopo il debutto al Toronto Film Festival, arriva nelle sale italiane dall’11 gennaio l’ultima fatica del regista di Jojo Rabbit. Che “riporta a casa” un grande interprete come Michael Fassbender
|
Enea: il gran ballo di Pietro Castellitto è un giocoso vortice generazionale nelle apocalissi di Roma - di Boris Sollazzo
- Anarchico, vitale, estremo, profondo. Il cinema del giovane regista e attore è un’arma affilata che crea un immaginario e uno stile mai visti prima. Soprattutto nel cinema italiano. E pure se siamo solo davanti a un’opera seconda, possiamo dirlo: abbiamo un autore
|
Prima di salutarci
Se ti è piaciuta questa puntata della newsletter, inoltrala. E se ti va facci sapere cosa ne pensi rispondendo a questa mail: nondirloanessuno@thr.it
Avete ricevuto questa newsletter da qualcuno che ve l’ha inoltrata? Se vi è piaciuta e non volete perdervi le prossime puntate, potete iscrivervi a questo link.
Infine, per rimanere aggiornati sulle ultime notizie, potete seguirci su facebook, su Instagram e su Twitter.
Dalla Signora del venerdì è tutto per questa settimana. Al prossimo venerdì!
|
|