Ciao,
benvenuti ne La Signora del venerdì, la newsletter di The Hollywood Reporter Roma.
Al suo interno troverete:
- Il caldo e l’eccessivo individualismo di La Signora del venerdì
- Top Story: “Oliver Stone, il nucleare e il film su Lula” di Arianna Di Cori
- Saluti finali
Questa puntata ha un tempo di lettura di 14 minuti
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IL CALDO E L’ECCESSIVO INDIVIDUALISMO
Caldo, caldo, caldo e ancora caldo. Questa settimana non ha concesso tregua e la notte, rinfrescata da un ventilatore, la Signora del venerdì ha sognato gli ombrelloni scomparire all’orizzonte, seguendo il consiglio di Giuni Russo – fare il bagno al largo, e prendersi quella tanto agognata estate al mare. Ma anche l’aria di montagna può andare bene, in fondo de gustibus non est disputandum. E così la nostra Arianna Di Cori è corsa dietro al regista Oliver Stone, che stava facendo una passeggiata in Trentino con – rullo di tamburi – Reinhold Messner.
“Assomigli a George Lucas”, esclama il regista rivolgendosi all’alpinista, e in effetti è molto vero. Anche la realtà sta somigliando sempre di più ai film, come scrive Caterina Orsenigo. Ok, forse – e per fortuna – la Pianura Padana non è ancora diventata Arrakis, il pianeta desertico di Dune. Ma la temperatura media del nostro pianeta si è alzata, e non è una buona notizia.
Come la morte di Milan Kundera, ricordato nell’articolo di Antonio Monda tra aneddoti e biografia, tra un’espulsione dal Partito Comunista e l’altra, per “eccessivo individualismo”: un compagno solitario. Ma non i 100autori. Salario minimo e contratto collettivo per tutti, “urla” nelle pagine di THR Roma Francesca Comencini, mentre il vicedirettore Pino Gagliardi racconta dei palinsesti di “mamma” Rai e dell’assalto al forte Rai3, con Pif che giura di essere “la cellula dormiente della sinistra” – e qualcuno ha anche il coraggio di mettere I Facci Vostri a mezzogiorno su Rai2, ‘nsomma.
Ma il vero coraggio è quello di Mission Impossible con Tom Cruise, ancora in sala, ultimo capitolo di una parabola cominciata nel 1996 e che è diventata, come ci racconta Marzia Gandolfi nella sua analisi della saga, un matrimonio tenero e avvincente tra James Bond e gli Avengers. Nessun matrimonio invece per il nuovo film Best Friend Forever, con la nostra Livia Paccarié sul set a intervistare Ambra Angiolini e Anna Ferzetti, che nel film degli esordienti Andrea Fazzini e Alessandro Pavanelli interpretano due amiche che litigano (ma non per un uomo). L’altro dei due funerali – anche se avvenuto qualche settimana fa – è stato quello di Berlusconi, che Sabina Guzzanti – intervistata dal vice direttore Boris Sollazzo – ha definito “distopici”, ma non come il suo libro ANonniMus – vecchi rivoluzionari contro giovani robot, che “potrebbe diventare anche un bel film”, dice.
Questa settimana, comunque, le buone notizie ci sono. Umberto Eco: La biblioteca del mondo di Davide Ferrario arriva negli Stati Uniti, ed è un successo. Umberto Eco è Umberto Eco, e lo sanno anche gli americani. Infine, Viola Baldi ci racconta dei nostri Gesù personali, i superstiti dei Depeche Mode, che si “sono evoluti sopravvivendo”, e che sono tornati in Italia con tre date: Roma, Milano e poi Bologna. La Signora del venerdì si godrà il silenzio e la frescura solo dopo il concerto.
Buon fine settimana dalla Signora del venerdì. E buona lettura!
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Top Story: “Oliver Stone, il nucleare e il film su Lula”
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Oliver Stone: “La battaglia da vincere è il nucleare. Farò un film su Lula” - di Arianna Di Cori
- Abbiamo intercettato il regista di Platoon, Assassini Nati e JFK nella sua vacanza in Alta Badia, durante un bizzarro incontro con Reinhold Messner. Oliver Stone, 76 anni, tre volte premio Oscar rompe il silenzio e si rivolge a Messner: “Ti hanno mai detto che assomigli incredibilmente a George Lucas?”
- “Sto preparando un documentario su Lula. Nel 2009, quando abbiamo girato South of the Border con Chavez, ho incontrato Lula e mi colpì molto. Era presidente del Brasile in quel momento, lo abbiamo incontrato e filmato”, ha raccontato Stone
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GLI ARTICOLI MIGLIORI DALLA REDAZIONE DI THR ROMA
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Il caldo torrido, il pianeta prosciugato, il meteo estremo: la realtà assomiglia sempre di più ai film - di Caterina Orsenigo
- Deserti che si mangiano tutto, colonizzatori e colonizzati, l’arsura e il sudore: a suo modo, anche un film come Dune racconta il nostro presente. Nel quale la temperatura media ha superato i 17°C, la più alta da quando siamo in grado di tenerne traccia
- L’arte contribuisce a interpretare la realtà e forse in quest’aria rovente tutto sommato non è male avere una costellazione di immagini in testa attraverso cui leggere e sublimare il caldo di questi giorni
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Tom Cruise: il genio al lavoro sull’orlo del precipizio (una filosofia di vita, l’ultimo sogno di Hollywood) - di Marzia Gandolfi
- Doppia fenomenologia del blockbuster e della sua star: Mission Impossible contro Mission Impossible, il divo divora tutto, lo schermo, il reale, il film. A ogni passaggio, a ogni missione, è James Bond e gli Avengers insieme. Il settimo capitolo della saga conferma come è stata costruita l’ultima vera leggenda del cinema globale
- Nessun dramma introspettivo, nessuno sguardo critico sull’America, nessuna tragedia faustiana, sarà un film d’azione in purezza al servizio dei suoi tic. Il colpo di genio dell’autore, che forgerà l’intera saga, è tutto in un twist che prende in contropiede le attese del pubblico
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Il grido di dolore di 100autori: salario minimo e contratto collettivo per tutti - di Francesca Comencini
- La presidente dei 100autori, Francesca Comencini, interviene su un dibattito importantissimo che sta infiammando il mondo del cinema. Nel suo contributo, parla del perché non si può, e non si deve, sfruttare chi fa cultura
- “Ci si deve poter permettere di fare questo lavoro? Può diventare il cinema un lavoro solo per chi può permetterselo, per chi ha alle spalle una famiglia che può mantenerla/o? La rappresentazione del mondo può essere affidata unicamente a chi del mondo ha conosciuto solo la parte ricca?”
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Sabina Guzzanti “I funerali di Berlusconi sono distopici, non il mio libro” - di Boris Sollazzo
- Sabina Guzzanti in un bagno di folla al festival Il libro possibile, giunto alla ventiduesima edizione, ha presentato il suo ANonniMus – vecchi rivoluzionari contro giovani robot, “che potrebbe diventare un bel film. Lo dirigerei e interpreterei volentieri”. E scopriamo che non ha lasciato la politica. Semmai, ha raddoppiato
- “La tecnologia mi affascina, può essere preziosa se indirizzata nel modo giusto”, afferma Guzzanti. E continua: “Ad esempio dovrebbe aiutarci a lavorare meno e allo stesso tempo a permetterci di produrre ricchezze che poi possano essere equamente divise tra tutti. Tutto dipende da come l’IA si usa. Da chi la programma”.
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La riserva indiana di Rai3, lo spauracchio Pino Insegno e i Facci quotidiani - di Pino Gagliardi
- Fazio, Annunziata e Berlinguer non ci saranno. E nemmeno la Rai3 che conoscevamo. Resiste nel fortino ormai accerchiato una piccola riserva indiana: Ranucci, Iacona, Damilano. Pif: “Sarò la cellula dormiente della sinistra”
- Se proprio è necessario preoccuparsi, potrebbe inquietare la striscia informativa quotidiana data a Filippo Facci alle 12.55, prima del Tg2, in onda dal 18 settembre, dall’originalissimo titolo I Facci vostri. O si potrebbe parlare dell’inossidabile e blindatissimo Bruno Vespa che tornerà dall’11 settembre nell’access prime time di Rai1 con i suoi Cinque Minuti, non proprio un successo clamoroso finora, e dal 12 settembre dal martedì al giovedì in seconda serata con Porta a Porta
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Umberto Eco – La biblioteca del mondo di Davide Ferrario arriva negli Stati Uniti ed è un successo - di Boris Sollazzo
- Davide Ferrario è uno di quei registi di cui guardare sempre in controluce e in prospettiva la cinematografia, per scoprire una tendenza alla sperimentazione e al cambiamento sorprendenti, intrecciati, che lo hanno portato a una trilogia ancora da compiere, partita con La strada di Levi (dedicata a Primo Levi), proseguito con Umberto Eco – La biblioteca del mondo (ora negli Stati Uniti) che sembra si chiuderà “con Italo Calvino”. E continua: “Il pubblico statunitense ha risposto benissimo a questo annuncio”
- “Umberto Eco è un intellettuale iconico, in Italia e nel mondo, uno scrittore conosciuto ovunque, anche se in questa trasferta nordamericana tanti, anche giornalisti, mi hanno confessato il contrario, che si sono fatti sorprendere anche dal fatto che fosse l’autore de Il nome della rosa. Ma è vero che il suo nome lo hanno sentito tutti, almeno una volta nella vita”, dichiara Ferrario
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Nessun matrimonio e due funerali: sul set di Best Friend Forever, la commedia “che distrugge il maschio alpha” - di Livia Paccarié
- Ambra Angiolini e Anna Ferzetti sono due amiche in competizione, “due personaggi negativi – raccontano – senza romanticismo. Perché voler mettere sempre tutti d’accordo? Crea frustrazione”. Per i registi Andrea Fazzini e Alessandro Pavanelli, infatti, si può ridere di tutto: “Anche della morte”
- “Non amiamo le commedie romantiche. Ma ci piaceva l’idea di far iniziare il film come se lo fosse, con un uomo conteso tra due donne”, confessano. I tre attori, nell’ordine Anna, Virginia e Diego, formano un insolito triangolo amoroso. “Piano piano diventa una black comedy”, specificano. Dopo un passato da autori e sceneggiatori, i due sono alla loro prima esperienza alla regia. Angiolini e Ferzetti sono felici di aver contribuito”
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Così i Depeche Mode hanno giocato con la morte, talvolta perdendo: ora sono live in Italia - di Viola Baldi
- I Depeche Mode hanno spesso giocato con la morte. Talvolta hanno vinto e talvolta hanno perso, in un gioco che – forse inconsapevolmente – ha creato e trasformato la loro arte. Proprio l’anno scorso, il gruppo ha pianto la scomparsa dello storico tastierista Andrew Fletcher. Una perdita che però non è bastata a fermare la band, che si prepara ad affrontare una nuova tournée nel ricordo dell’amico e collega scomparso
- Dave Gahan e Martin Gore, i due superstiti del gruppo, sono pronti a (ri)esibirsi in Italia. Dopo il successo come ospiti speciali alla finalissima di Sanremo 2023, porteranno il Memento Mori Tour all’Olimpico di Roma il 12 luglio, il 14 a San Siro a Milano e il 16 allo Stadio Dell’Ara di Bologna
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Quella lunga risata di Milan Kundera: il brusco genio dell’insostenibile leggerezza ora è in paradiso - di Antonio Monda
- L’esilio dalla sua Praga e l’espulsione dal partito comunista per “eccessivo individualismo”, il dialogo con Philip Roth (che caldeggiava la sua opera negli Stati Uniti), il suo rapporto con il cinema, a cominciare dalla realizzazione del suo romanzo più celebre. Compresa una scena di sesso accolta con ilarità. Addio ad un grande scrittore
- Venne riammesso nel partito solo sei anni dopo e visse nella speranza che quanto c’era di buono in quegli ideali avrebbe finito per trionfare. Ma venne espulso di nuovo – e definitivamente – nel 1968, quando si schierò a favore della primavera di Praga. Si trasferì poi a Parigi mentre i suoi libri erano banditi nella sua Cecoslovacchia, a cominciare dallo Scherzo, ispirato dalla prima espulsione, e Il libro del riso e dell’oblio, con il quale esorcizzava le vicende della seconda
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Dalla Signora del venerdì è tutto per questa settimana. Al prossimo venerdì!
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