Questo articolo contiene spoiler sui primi quattro episodi della sesta stagione di The Crown.
Una domanda che aleggiava intorno a The Crown fin dall’arrivo della principessa Diana, nella quarta stagione, era come sarebbe stata affrontata, nella finzione drammatica, la morte reale della principessa del Galles nel 1997. La questione arriva al punto cruciale nella prima parte della sesta e ultima stagione della serie, ora in streaming su Netflix, in cui Lady D (Elizabeth Debicki) e Dodi Al-Fayed (Khalid Abdalla) sono all’inizio della loro relazione.
Nel corso di quattro episodi, il pubblico vede come a questa coppia sia stata strappata via non solo la vita, ma anche la loro nascente storia d’amore, fin dai primi momenti, soffocata dai media e dai desideri egoistici del padre di Dodi, Mohamed Al-Fayed (Salim Daw), per il figlio e il suo impero commerciale.
“Era davvero importante per noi creare quella sensazione per il pubblico, in modo che quando si ritrovano in questa pentola a pressione di agitazione, si sappia che hanno trascorso del tempo insieme e che si preoccupano l’uno dell’altra”, dichiara Debicki a The Hollywood Reporter.
L’addio di Diana
Nel raccontare l’incidente mortale avvenuto a Parigi la notte del 31 agosto 1997, gli attori ricreano eventi realmente accaduti, dal principe Carlo (Dominic West) che vola in Francia per identificare il corpo di Diana alla regina Elisabetta II (Imelda Staunton) alle prese con la decisione di vivere il lutto pubblicamente insieme ai cittadini di Londra. I creatori della serie si sono anche presi ulteriori libertà creative per dare ai membri della famiglia reale una sorta di conclusione riguardo ai loro rapporti personali con la principessa.
Uno di questi momenti è rappresentato da un’immaginaria conversazione tra Diana e Carlo durante il volo privato verso casa, dopo l’identificazione del corpo della donna nel quarto episodio, Conseguenze. Nella scena, Diana dice a Carlo: “Sai che ti ho amato così tanto, così profondamente. Ma anche così dolorosamente. Ora è finita. Sarà più facile ora che non ci sono più”.
Debicki spiega che in questa incarnazione i due riescono a dire ciò che forse non sono mai riusciti a dire: “Credo che questo sia molto reale e accurato nella rappresentazione del lutto e avere l’opportunità, come personaggio, di dire le cose che probabilmente avrei voluto dire da dentro quel personaggio per due stagioni mi ha davvero distrutto, ma in senso buono”.
Nel primo episodio della stagione finale, Persona non grata, vediamo Diana così piena di luce, in netto contrasto con il tormento interiore ed esteriore contro cui l’abbiamo vista lottare nelle stagioni precedenti. Com’è stato per lei mostrare questo altro lato di Diana?
È stata davvero una gioia. Era così importante per me far vedere anche quel lato. Nella stagione precedente ho sentito che c’erano dei momenti in cui stavo davvero cercando di raggiungere questo obiettivo, perché l’abbiamo vista così isolata, in una sorta di tumulto, e molto triste. Così, quando ho aperto il copione del primo episodio, ho pensato che fosse molto bello. Inoltre, sapevo dalle mie ricerche che il motivo per cui loro sono in vacanza è che lei è una mamma che sta pensando: “Teniamo i bambini qui nella piovosa Londra o andiamo a cercare di divertirci?”. Ed è difficile, quando i figli sono adolescenti, trovare un equilibrio tra ciò che loro trovano divertente, ciò di cui hanno bisogno e cosa, invece, vuoi fare tu. Adoro il realismo di tutto questo e per me era importante mostrare quei momenti così veri e quanto fosse felice di stare con i bambini. Per me non c’era bisogno di recitare. Adoro gli attori che nella serie interpretano i bambini, abbiamo riso tutto il tempo. Sono divertenti e bellissimi e mi sostengono molto. Sono semplicemente magici.
Nei primi tre episodi di The Crown vediamo anche l’ampiezza del rapporto tra Diana e Dodi. Che cosa hai capito del tempo che hanno trascorso insieme?
Io e Khalid, che è l’attore più bello e la persona più bella con cui lavorare, eravamo molto curiosi. Abbiamo avuto alcune conversazioni e ricordo che abbiamo pensato che ci saremmo fidati l’uno dell’altro per trovare ciò che serviva nel momento in cui l’avremmo fatto. E quello che abbiamo scoperto quasi subito è che c’era una chimica molto spontanea tra di noi. Ci piaceva molto stare l’uno accanto all’altro. Lui è una di quelle persone che mi fanno sentire più tranquilla. E ricordo di aver pensato che forse era anche questo: forse Diana si sentiva più tranquilla con Dodi. Era divertente e molto spontaneo. Amava stare con i bambini. Era fantastico con loro. Buffo e gioioso. E così, tutte queste cose che abbiamo trovato l’uno nell’altra come attori, abbiamo lasciato che facessero parte della loro relazione.
C’era anche una reale sensazione di avere qualcuno che sai che ti ascolterà e questo, per me, era assolutamente cruciale per il personaggio in quel momento della sua vita. Qualcuno che si siede e ascolta, e non solo ascolta, ma potrebbe anche chiederti prima come ti senti, di cosa hai bisogno. E la sensazione di essere vista è stata per me, all’interno del personaggio, un enorme, enorme sollievo. C’erano giorni in cui eravamo su quella barca con queste lunghe scene di diverse pagine in cui ci può ritrovare a pensare “Oh mio Dio, come arriviamo alla fine?”. E onestamente, riuscivamo a fare anche 50 riprese senza rendercene conto, quindi quel senso di sostegno e di essere visti è stato fondamentale. Ed era davvero importante per noi creare quella sensazione per il pubblico, in modo che si sappia che hanno trascorso questo tempo insieme, preoccupandosi uno dell’altra.
Nell’episodio finale della prima parte di The Crown, Conseguenze, Diana appare a Carlo dopo la sua morte e i due hanno un’ultima conversazione sul loro rapporto. Può parlare di come ha girato quella scena con Dominic West?
Quella scena è stata davvero devastante e bellissima. Io e Dom eravamo molto curiosi ma non credo che sapessimo prima come recitarla e non l’abbiamo provata. Quindi, quello che la gente vedrà è molto grezzo. Era forse la prima o la seconda ripresa per entrambi. È una sorta di meta-conversazione sul dolore che ho sentito reale, perché se perdi improvvisamente qualcuno che ami, devi parlargli di nuovo. Carlo e Diana in questa incarnazione immaginaria riescono a dire ciò che forse non sono mai riusciti a dire, e credo che questo sia molto accurato nella rappresentazione del lutto.
Avere l’opportunità di dire le cose che probabilmente avrei voluto dire da dentro quel personaggio per due stagioni mi ha assolutamente distrutto, ma in senso buono. Ma quello che non si vede, ovviamente, è quanto abbiamo pianto tra una ripresa e l’altra, piangevamo entrambi e si trattava di un pianto doloroso e terribile. E poi ci ricomponevamo e facevamo un’altra ripresa. Credo che abbiamo girato per circa un’ora e alla fine eravamo distrutti. Eravamo così stanchi. Ma sono davvero orgogliosa di quella scena. Sento che è davvero onesta e penso che il lavoro di Dom nell’intera stagione, ma in particolare in quell’episodio, sia davvero sorprendentemente bello.
La seconda parte della sesta stagione di The Crown uscirà il 14 dicembre su Netflix.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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