Ciao,
benvenuti ne La Signora del venerdì, la newsletter di The Hollywood Reporter Roma.
Al suo interno troverete:
► Verso l’infinito e oltre di Boris Sollazzo
► Digital Cover: “Odiavo tutti” di Viola Baldi
► I nostri articoli e approfondimenti che forse vi siete persi
► Sanremo
► Le recensioni
► Bloopers
► Saluti finali
Questa puntata ha un tempo di lettura di 12 minuti
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VERSO L’INFINITO E OLTRE
“The Hollywood Reporter Roma. Le metafore sportive sono sempre le più utili e funzionali a spiegare le cose semplici e fondamentali della vita e queste quattro parole hanno preso vita e senso in questi 12 mesi come nessuno avrebbe immaginato. Nel calcio si dice “solo la maglia” per intendere un’identità e un’appartenenza che va al di là dei singoli nomi ma che da questi sono formate e plasmate.
Rileggo il saluto pubblico di Concita De Gregorio con gratitudine e ammirazione. In quelle parole c’è dentro lo spirito di un’avventura a cui daremo continuità, c’è un modo di essere, di pensare e proporsi che è innovativo e rivoluzionario.
Lo stesso alla base del sogno dell’editore Gian Marco Sandri, che ognuno di noi ha declinato secondo le proprie sensibilità.
E tornando allo sport, immagino questo momento come un’istantanea iconica, quella di Coppi e Bartali uno davanti all’altro, che si passano la borraccia.
In quella foto vedo un anno straordinario che ho vissuto come vicedirettore, un anno di sfide vinte e di sacrifici, ma anche il futuro, la continuità di una scelta che non riguarda solo me, ma un intero gruppo di lavoro. A partire da Pino Gagliardi, vicedirettore d’assalto, continuando con Roberto Brunelli, il motore della redazione, e ancora Livia Paccarié e Manuela Santacatterina che con il loro rigore appassionato hanno saputo compiere imprese anche fisicamente difficili.
Non posso dimenticare Martina Barone e la sua curiosità creativa, Damiano D’Agostino, cercatore di ori nascosti nelle nuove culture e tecnologie, le ultime arrivate ma non meno importanti Viola Baldi e Valeria Verbaro, che ci sorprendono ogni giorno con il loro talento, i veloci e puntuali Nadia Cazzaniga, Pietro Cecioni e Heide Lund, nostro ponte linguistico con gli Stati Uniti. La segretaria di redazione che risolve ogni tipo di problema, Silvia Sartucci, e il nostro IT Michele Dellerba, che cavalca il cyberspazio e la tecnologia per permetterci di lavorare al meglio. E con loro tutta la squadra che non firma ma è fondamentale, tutti coloro che si sono avvicendati in questi mesi. E i tanti e preziosi collaboratori. Una spina dorsale di una schiena dritta che si è plasmata in un anno straordinario e che sono una legacy e un’ipoteca sul futuro che dobbiamo e vogliamo onorare.
Perché loro sono il futuro, non solo per la giovane media anagrafica della redazione, ma perché rappresentano, senza falsa modestia, il meglio di questa professione. Per abnegazione, capacità, impegno”.
L’editoriale completo di Boris Sollazzo su The Hollywood Reporter Roma
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DIGITAL COVER: "ODIAVO TUTTI"
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Verso l’infinito e oltre. La nuova stagione di The Hollywood Reporter Roma - di Boris Sollazzo
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GLI ARTICOLI MIGLIORI DALLA REDAZIONE DI THR ROMA
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Naruto diventa live-action. In cantiere un film diretto e scritto da Destin Daniel Cretton (Esclusiva) - di Borys Kit
- Viaggio nella Pixar napoletana – “anche se noi ci sentiamo più studio Ghibli” – che partì con L’arte della felicità, che ha appena compiuto 10 anni e che ora sta lavorando all’esordio alla regia dell’autore di Gomorra dal titolo Sono ancora vivo. E che regala a The Hollywood Reporter Roma due splendide immagini in anteprima
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Molly Manning Walker: “Con How To Have Sex racconto il sesso inconsapevole degli adolescenti” - di Manuela Santacatterina
- “Volevamo fare un film che non escludesse gli uomini. Non credo che si possa andare avanti senza di loro. Per questo non volevamo fosse giudicante,” racconta la regista del film vincitore di Un Certain Regard a Cannes 76 e ora in sala
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È morto Daniele Segre, il rigoroso e tenace regista che ha saputo raccontare margini ed emarginati - di Boris Sollazzo
- Se n’è andato, probabilmente, il migliore documentarista italiano del dopoguerra, di sicuro il più rigoroso, impegnato, completo. Morti bianche, droga, ultras, su tutti gli argomenti arrivava prima di altri, intuiva i fenomeni mentre ancora erano embrionali e li rendeva cinema. Stava per compiere 72 anni
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Smetto quando voglio compie dieci anni. E noi ancora rimpiangiamo la laurea, un “errore di gioventù” - di Martina Barone
- Nel 2014 il regista e sceneggiatore Sydney Sibilia debutta al cinema con l’heist movie che Steven Soderbergh avrebbe girato se fosse nato a Roma Sud. Un’opera per sconfiggere la precarietà e rivoluzionare il cinema italiano
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Il ballo di Emma Stone, l’Arlecchina di Hollywood: fenomenologia di un’attrice che è una “festa di cambiamenti” - di Martina Barone
- La protagonista di Povere creature! di Yorgos Lanthimos arriva all’apice della sua espressione artistica: una recitazione che passa totalmente per la trasformazione di Bella Baxter, che da infante diventa adulta, sempre mantenendo il suo fisico di donna: il suo è un corpo (e un volto) plasmato a misura di performer
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Grammy, il miracolo di Tracy Chapman e Luke Combs: l’incontro tra le due Americhe. Con spietata onestà - di Roberto Brunelli
- Lei la folksinger nera, lui il countryman bianco. Una canzone di trentasei anni fa che oggi spopola su Spotify e saetta in classifica. E un’esibizione che è un tuffo al cuore alla somma celebrazione della musica a stelle e strisce, casa degli uragani Taylor Swift e Miley Cyrus. In pratica: una nuova variante del grande romanzo americano. Nel segno dei sogni traditi (e ritrovati)
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Ludovica Coscione: “Il successo di Mare Fuori? Non si lascia mai andare al finale che gli spettatori vorrebbero” - di Viola Baldi
- “Per la prima volta, esplicitamente e con la consapevolezza dei genitori, andrà in una direzione completamente opposta a quella che ha sempre conosciuto e che loro le hanno imposto”, parla l’interprete di Teresa nella serie dei record, dal 1 febbraio su Rai Play e dal 14 febbraio ogni mercoledì su Rai 2
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Riapre il Museo della Moda di Firenze con una mostra che va dalla tunica di Chanel all’abito di Gaultier reso celebre da Madonna - di Pino Gagliardi
- A Palazzo Pitti ecco La collezione permanente: il Novecento, una selezione di 50 abiti dei più importanti stilisti del Novecento: da Mariano Fortuny a Dior, da Emilio Schubert a Elsa Schiaparelli. A rappresentare il nuovo secolo: Armani, Gianfranco Ferrè, Gianni Versace, Miuccia Prada e John Galliano
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Victoria De Angelis dei Maneskin nuovo volto dell’underwear di Emporio Armani - di Pino Gagliardi
- Firma la nuova campagna il fotografo Giampaolo Sgura: “È stata una bravissima attrice, l’intimo è difficile da scattare e anche da interpretare invece Vic lo ha usato con naturale nonchalance”
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Sanremo: dalla catastrofe Morgan-Bugo alla devastazione delle rose di Blanco, i momenti più memorabili della conduzione Amadeus - di Viola Baldi
- Dopo aver esordito con un’edizione un po’ sottotono nel 2020, vinta da Diodato con Fai rumore, brano diventato inno ufficiale dell’Italia pandemica, il presentatore ha condotto e trainato una serie di episodi più o meno edificanti della storia della kermesse. Compreso il primo step verso la scalata mondiale dei Måneskin
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Alieni a Sanremo: la cavalcata infernale di re Amadeus V tra capelli blu, carabinieri a cavallo, finto punk e buoni sentimenti - di Roberto Brunelli
- La serata numero uno del festival è una girandola impazzita, dove le canzoni corrono via senza lasciar traccia e rimane l’eccitazione da sagra paesana in versione surreale e multicolor, dove tutto è evento e niente è evento. Non c’è salvezza, nemmeno nella follia di Loredana Berté, nelle gag di Mengoni e Fiorello. Nonostante la regale volontà del sommo direttore di unificare il paese
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Sanremo 2024, l’epifania di Allevi: per la prima volta il festival ha saputo guardare in faccia la sofferenza - di Roberto Brunelli
- La voce incerta, la piccola risata emozionata, la maglietta stretta, le parole precise e onestissime sulla malattia che l’ha colpito due anni fa: il ritorno di Allevi, sul palco dell’Ariston, vale sì, un bel picco d’Auditel, vale il trend topic. Ma batte un tabù dei nostri tempi. Poi però il sabba riprende, con il povero John Travolta umiliato a ballare il Ballo del quà quà. Sono le due facce del PsycoSanremo di Sant’Amadeus
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Sanremo 2024: Una interminabile notte in bianco anche per i numerosi total white sul palco - di Pino Gagliardi
- Loredana Bertè non rinuncia alla microgonna d’ordinanza, Mannoia sposa scalza, Ghali luccicante, Sangiovanni e Diodato gemelli diversi, I Ricchi e Poveri come due Mon Chèri e Dargen Teddy Bear D’Amico. Unico no logo Irama. Mengoni con più cambi d’abito di Belen
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Il colore viola di Blitz Bazawule: una festa per gli occhi. Che sceglie di non raccontare il dolore - di Valeria Verbaro
- Il film musicale è tratto dallo spettacolo di Broadway a sua volta adattato dal romanzo di Alice Walker, che già era stato una pellicola di Spielberg. Una storia senza tempo sul percorso di autodeterminazione femminile e scoperta di sé, in una nuova veste colorata e pop
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Orion e il buio non è un film di Charlie Kaufman, ma è un film di Charlie Kaufman - di Martina Barone
- L’opera animata, esordio al lungometraggio di Sean Charmatz, è su Netflix dal 2 febbraio. Storia di un ragazzino che ha paura di tutto. Ma una sola notte può cambiare ogni cosa
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Mr. & Mrs. Smith secondo Donald Glover: meno eros e più umorismo dell’assurdo. Nel segno di Atlanta - di Valeria Verbaro
- L’autore e protagonista della serie Prime Video porta con sé nel nuovo progetto i collaboratori di lunga data, Hiro Murai, regista, e Francesca Sloane, co-sceneggiatrice. Ma il suo stile non sempre si adatta alle necessità della spy story
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Nella scorsa puntata de La Signora del venerdì, all’indice, è segnato che la top story Un’altra dimensione sui ridimensionamenti in casa Paramount+ Italia è stato scritto da Martina Barone. L’articolo è stato invece scritto da Boris Sollazzo.
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