Eimear Noone, la regina musicale dei videogiochi arriva al cinema

La vita della compositrice irlandese, autrice delle musiche del game World of Warcraft, sarà al centro del documentario Conductrix di Lindsay Kent, sui preconcetti di un’industria al maschile

Un arpeggio, il suono dolce del flauto, una voce eterea che sale piano e si unisce all’orchestra. L’atmosfera è sospesa, come si addice a una leggenda: quella di Draenor, la terra perduta di Azeroth, l’Atlantide che diede i natali alla bellicosa stirpe degli orchi. Il brano, Malach, è una delle musiche più suonate dal vivo tra quelle composte per la colonna sonora di World of Warcraft, videogioco multigiocatore (Mmorpg) sviluppato da Blizzard Entertainment e diventato – nel primo decennio del 2000 – il titolo più giocato al mondo: 12 milioni di utenti calati nel mondo fantasy-kitsch nato a fine anni Novanta con la saga di Warcraft.

Un titolo di culto, celebrato ancora oggi nelle innumerevoli espansioni del gioco, che alla musica ha sempre dedicato una cura particolare, affidandola a una donna che dal 2004 in poi si sarebbe affermata come la regina delle colonne sonore per videogiochi: l’irlandese Eimear Noone.

Tutti i videogiochi di Eimear Noone

Nata a Galway, e divisa tra l’Irlanda e Malibu, dove vive il marito compositore Craig Stuart Garfinkle, oltre a comporre per World of Warcraft Noone ha accompagnato musicalmente la fantascienza militare di Starcraft, l’epica fantasy di Zelda, il sanguinario Sanctuarium di Diablo, curando un brano anche per il cult videoludico del 1998 Metal Gear Solid.

Con 26 colonne sonore videoludiche all’attivo, Noone è l’Ennio Morricone dei videogiochi, con un gusto spericolato per la contaminazione e un approccio divertito (“giocoso”, il termine esatto) al paludato mestiere del direttore d’orchestra: non è raro vederla dirigere con abiti eccentrici – mantelli, paillettes, scollature importanti – che strizzano l’occhio agli eccessi stilistici tipici dei videogiochi.

La sua ispirazione, racconta, affonda nelle sue radici celtiche: “Sono cresciuta con le leggende della mia terra, tutta la mitologia del fantasy mi è familiare. Anche per questo sono riuscita a entrare in sintonia con il videogioco. Oggi il genere sta tornando di moda ovunque, nei film e nelle serie tv. Non mi sorprende affatto”.

“Il fantasy mette in scena un mondo accogliente in cui fuggire per lasciarsi alle spalle lo stress e gli orrori del quotidiano, della guerra, della pandemia, degli sconvolgimenti climatici. Quando poi entra nel videogioco l’effetto è ancora più consolatorio, perché quel medium ti proietta in un mondo che ha regole precise. Un mondo in cui tutto è chiaro e ordinato. Molto diverso da quello che viviamo, dominato dal disordine e dal caos”.

Direttrice d’orchestra e pop artist

Formazione classica, Noone è stata direttrice di orchestre come la Philadelphia Orchestra, la Royal Philharmonic Orchestra, la BBC Concert Orchestra, dirigendo nel 2019 anche un ologramma, quello di Maria Callas, morta nel 1977 e digitalmente resuscitata nel 2018 nel Maria Callas Hologram Tour.

Nel novembre 2022, durante il Lucca Comics & Games, ha diretto un’orchestra da 60 elementi in un concerto in cui le arie più famose di Puccini si alternavano alle musiche del videogioco The Witcher: “I videogiochi per me sono la nuova pop art, in cui artisti di diversa formazione collaborano e si influenzano a vicenda, proprio come accadeva un tempo: Puccini scriveva per l’opera, collaborando con i librettisti e con gli autori. C’è ancora molto sospetto intorno alla cultura del videogioco, ma è solo questione di tempo. Presto i videogiochi godranno della stessa considerazione dei film”.

Un’opinione che trova riscontro nella recente decisione dei Grammy Awards di introdurre nella competizione una categoria apposita, la Best Score Soundtrack for Video Games and Other Interactive (vinta nel febbraio 2023 da un’altra donna, la compositrice newyorkese Stephanie Economou per Assassin’s Creed Valhalla: Dawn of Ragnarok). 

Eimear Noone al cinema

Prima donna a dirigere nel 2020 l’orchestra degli Oscar, Noone ha un rapporto privilegiato anche con il cinema, la tv e il teatro. Al lavoro sulla musica del prossimo film d’animazione di Kim Burdon e Robert Chandler, Il fantasma di Canterville, con Hugh Laurie e Stephen Fry, nel 2018 era tra i nomi presenti nella colonna sonora della serie Mozart in the Jungle, trasmessa in Italia da Sky.

L’8 marzo, giornata internazionale delle donne, Noone ha diretto la National Symphony Orchestra alla National Concert Hall di Dublino nello spettacolo Daughters of the Pirate Queen: The Spirit of Grace O’Malley, “dedicato alla vita della regina pirata Grace O Malley, che fu figlia, amante, madre e leader, tutte queste cose e molto di più. Non una leggenda, ma un’irlandese vera, in carne e ossa. La fierezza e il coraggio della regina pirata vive ancora nei nostri cuori. Siamo tutte figlie sue”.

Sulla sua vita, e sulla sua straordinaria carriera, la documentarista Lindsay Kent sta realizzando un documentario, Conductrix, “per raccontare i suoi successi e i suoi sforzi per emergere in un’industria storicamente al maschile”. “Solo il 2% dei direttori d’orchestra al mondo sono donne. Se sei giovane, irlandese e femmina, c’è solo una cosa che puoi fare per farti strada contro i preconcetti: non cambiare le persone, ma cambiare la musica”.