Il produttore Aaron Sorkin ha abbandonato l’agenzia CAA, Creative Artists Agency, prestigiosa agenzia del settore dell’intrattenimento e del mondo dello sport, e ha fatto ritorno alla WME, la William Morris Agency, un’altra società che rappresenta attori e musicisti. La causa sarebbe un post critico nei confronti di Israele pubblicato dalla co-direttrice del dipartimento cinematografico, Maha Dakhil.
“Maha non è un’antisemita, ha semplicemente torto. È una grande agente e sono molto orgoglioso del lavoro che abbiamo svolto insieme negli ultimi sei anni. Sono entusiasta di tornare alla WME”, ha dichiarato lo sceneggiatore a The Hollywood Reporter. Lo scrittore di The Social Network e West Wing – Tutti gli uomini del Presidente è stato rappresentato da WME fino al passaggio alla rivale CAA nel 2017.
Dakhil, il cui elenco di clienti in vista include Tom Cruise, Natalie Portman e Reese Witherspoon, ha attirato l’attenzione con un post su Instagram che faceva riferimento a un “genocidio” da parte di Israele durante la guerra a Gaza. Il post è stato poi cancellato e Dakhil si è scusata per le sue osservazioni.
Dopo che però il contenuto si era diffuso nel settore, l’agente ha abbandonato per il momento il suo ruolo direttivo nella divisione e si è inoltre dimessa dal consiglio di amministrazione interno dell’agenzia.
“Ho commesso un errore con un repost in una mia storia di Instagram, in cui veniva usato un linguaggio offensivo”, ha affermato Dakhil in una dichiarazione. “Come molti di noi, ho il cuore spezzato. Sono orgogliosa di essere dalla parte dell’umanità e della pace. Sono molto grata ad amici e colleghi ebrei che mi hanno fatto notare le implicazioni e mi hanno fornito ulteriori elementi. Ho immediatamente rimosso il repost. Mi dispiace per il dolore che ho causato”.
L’uscita dalla CAA di Aaron Sorkin
L’uscita di scena di un cliente importante come Sorkin dell’agenzia di Century City riflette l’ambiente polarizzato dei social media nelle settimane successive all’attacco terroristico di Hamas contro Israele del 7 ottobre e alla reazione di Israele a Gaza. Prima dell’inizio della guerra, a Los Angeles si erano registrati episodi di antisemitismo – a marzo l’Anti-Defamation League ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che il 2022 è stato un anno “da record” per quanto riguarda gli episodi di molestie e vandalismo in città – e questo aveva suscitato un dibattito sul tema.
La CAA è stata tra le molte società hollywoodiane che hanno rilasciato dichiarazioni di condanna di Hamas, affermando il 10 ottobre di essere “al fianco del popolo di Israele, della comunità ebraica e di tutte le vittime innocenti di fronte al terrorismo”. Anche gli Studios, tra cui Disney, Paramount e Comcast, hanno promesso donazioni per gli sforzi umanitari nei giorni successivi all’attacco iniziale.
L’amministratore delegato dell’agenzia, Bryan Lourd, e i co-presidenti, Richard Lovett e Kevin Huvane, hanno inoltre firmato una lettera aperta del 12 ottobre, creata dall’organizzazione no-profit Creative Community for Peace, che recita: “Mentre Israele compie i passi necessari per difendere i suoi cittadini nei prossimi giorni e settimane, i social media saranno invasi da una campagna di disinformazione orchestrata dall’Iran. Esortiamo tutti a ricordare le immagini orribili che sono uscite da Israele e a non amplificare o cadere nella loro propaganda”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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