Adam Driver: “Almeno una volta al mese mi ricordano che ho ucciso Han Solo”

L'attore di Ferrari è ritornato sul finale di Star Wars Episodio VII: Il risveglio della forza durante un'intervista nella trasmissione Max Who's Talking. Nella famosa saga ha interpretato il villain Kylo Ren

Adam Driver, che ha interpretato il ruolo di Kylo Ren nella trilogia sequel di Star Wars, ha rivelato la scena che ancora non riesce a dimenticare, a distanza di quasi un decennio dall’uscita di Star Wars: Il risveglio della forza, del 2015. In una recente intervista a Chris Wallace durante la trasmissione Max Who’s Talking, il conduttore ha menzionato il finale del film, in cui Kylo Ren uccide suo padre, Han Solo, interpretato da Harrison Ford.

Alla domanda, la star ha risposto: “Qualcuno me lo ricorda ogni giorno”. Dopo che Wallace gli ha chiesto se fosse serio, Driver ha risposto: “Non tutti i giorni, ma sì. Prima succedeva di più, ora probabilmente almeno una volta al mese”.

Driver e Ford in una scena “molto emozionante”

Sebbene la morte di Solo abbia lasciato i fan in disaccordo, ha contribuito a stabilire il posto di Ren nei sequel di Star Wars, combattuto tra i due lati della Forza. Driver ha poi ricordato com’è stato girare con Ford una scena che non è stata necessariamente “dura”, ma “molto emozionante”.

“Harrison era molto generoso e contemplativo, e per me è stato un grande momento sul set, anche se si trattava della sua morte”, ha spiegato. L’attore di Ferrari aveva precedentemente raccontato a GQ nel 2017 di essersi “sentito male” durante la prima di Star Wars: Il risveglio della forza, mentre attendeva la reazione del pubblico al drammatico colpo di scena.

“Le persone dietro di me dicevano: ‘Oh mio Dio. Oh mio Dio. Sta succedendo’. Immediatamente ho pensato che avrei vomitato”, ha raccontato Adam Driver. “Tenevo la mano di mia moglie e lei mi ha detto: ‘Sei molto freddo. Stai bene?’ Perché sapevo cosa sarebbe successo – io uccido Harrison – e non sapevo come avrebbe reagito questo pubblico di 2.000 persone, capite?”.

Traduzione di Pietro Cecioni