Alessandro Borghi: “Perché non c’è Saul Nanni?”

La provocazione dell'attore: "Come è possibile che l'autore della più bella interpretazione dell'anno non sia stato candidato per Brado?"

Di THR ROMA

Alessandro Borghi non è uno che fa mai zero a zero. Quando dice la sua, non pensa alla convenienza personale – accarezzare l’ego di chi potrebbe dargli riconoscimenti importanti per la sua carriera, ad esempio – ma alla salute dell’arte che ama più di tutto, figlio escluso.

Alessandro Borghi: “C’è chi vota senza aver visto i film”

Ecco perché a domanda diretta, sul valore da dare ai premi, risponde con naturalezza. “Fanno piacere, ma devi dargli il giusto valore. Certo, fa effetto che la prima volta che ho assistito a una serata di premiazione dei David di Donatello mi ero imbucato in piccionaia, mentre poi mi sono trovato tra i candidati e persino premiato per Sulla mia pelle.

Il punto però è che è un premio che va riformato, in tanti votano senza aver visto i film, bisogna far sì che chi si prende questa responsabilità lo faccia a ragion veduta. Quest’anno per esempio c’è un’ingiustizia clamorosa: tra i non protagonisti non c’è Saul Nanni, straordinario in Brado. L’unico motivo per cui questo può essere avvenuto è che la scarsa fortuna in sala e il fatto che i giurati non l’abbiano recuperato ha reso invisibile la migliore performance dell’anno. Ecco, questo non può accadere”.

Il film a cui fa riferimento Alessandro Borghi è l’opera terza di Kim Rossi Stuart e Saul interpreta il figlio del protagonista e regista. E possiamo consolare il 24enne che sarà impegnato nelle prossime settimane sul set della serie tv Netflix Il Gattopardo nella parte di Tancredi, dicendogli che i David passano ma la stima di uno dei migliori attori italiani contemporanei resta. E ha decisamente più valore di una statuetta.

Sarebbe bello che questa volontà di rivoluzionare il mondo del cinema italiano a partire dai suoi premi più importanti vedesse il fronte degli attori e degli artisti del cinema in generale compatto e combattivo. E invece la protesta di Borghi suona quasi spiazzante nel silenzio furbo di molti colleghi.