Bob Dylan, il profeta di Duluth, Minnesota, si è finalmente espresso dopo la morte dell’amico e collaboratore di lunga data, Robbie Robertson. Due giorni dopo la morte del musicista Robertson, lo scorso 9 agosto all’età di 80 anni dopo una lunga malattia, Dylan ha rilasciato una breve dichiarazione sulla sua scomparsa alla rivista Billboard, riportata successivamente da Deadline.
“È stata una notizia scioccante”, ha dichiarato Dylan “Robbie è stato l’amico di una vita. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo”. I due si sono conosciuti nella metà degli anni sessanta, quando hanno cominciato a lavorare insieme. Robertson e il suo gruppo, The Band – insieme a lui i componenti Richard Manuel, Garth Hudson, Rick Danko e Levon Helm – hanno suonato con Dylan nel suo momento di maggiore sperimentazione, quel contestato “salto” dal folk acustico al rock elettrico, tra il ’65 e il ’66.
Robbie Robertson e Bob Dylan, dai fischi durante i tour al concerto The Last Waltz
Ha raccontato tempo fa Robbie Robertson: “Ci hanno fischiai in tutto il Nord America, in Australia, in Europa. La gente ci diceva che quello che facevamo non funzionava, ma noi abbiamo continuato, Bob non si è mai fermato”. Robertson ha suonato nell’album Blonde on Blonde di Dylan del 1966 e nel voluminoso set The Bootleg Series Vol. 11: The Basement Tapes Complete del 2014.
Insieme furono in tour nel 1974. Dylan si unì a The Band per il concerto The Last Waltz, registrato il giorno del Ringraziamento del 1976, che si conclude con il brano I Shall Be Released del vincitore del premio Nobel.
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