Glenn Gordon Caron, creatore di Moonlighting e amico intimo di Bruce Willis, ha condiviso un aggiornamento sulla salute dell’attore, che sta combattendo contro la demenza frontotemporale. Caron aveva recentemente dichiarato al New York Post che cerca di visitare la star di Die Hard circa una volta al mese e che ha la sensazione che Willis lo riconosca ancora durante le sue visite.
“Ho l’impressione che nei primi minuti lui sappia chi sono”, ha detto. “È completamente non verbale. Era un lettore vorace – non voleva che nessuno lo sapesse – e ora non legge più. Tutte quelle abilità linguistiche non le ha più a disposizione, eppure è ancora Bruce”. Ha aggiunto: “Quando sei con lui, sai che è Bruce e sei grato che sia lì, ma la sua joie de vivre, il suo entusiasmo, non c’è più”.
L’amicizia tra Caron e Bruce Willis
Caron ha lavorato per la prima volta con Willis quando ha interpretato David Addison Jr., al fianco dell’attrice Cybill Shepherd, nella serie Moonlighting, andata in onda dal 1985 al 1989. Da allora, ha dichiarato il creatore di Medium, è rimasto in contatto con Willis, sua moglie Emma Heming Willis e i suoi tre figli più grandi, che condivide con l’ex moglie Demi Moore.
“Ho cercato in tutti i modi di rimanere nella sua vita. È una persona straordinaria”, ha dichiarato. “La cosa che rende la sua malattia così sconvolgente è che se si è mai passato del tempo con Bruce Willis, si sa che nessuno si godeva la vita di lui. Cercava sempre di vivere al massimo”.
La malattia di Willis
Nel 2022, la famiglia dell’attore ha pubblicamente annunciato che la star di Pulp Fiction si stava ritirando dalla recitazione dopo la diagnosi di afasia. E all’inizio del 2023 le condizioni di Willis sono peggiorate fino al riconoscimento della demenza.
A settembre, durante un’apparizione al Today Show, la moglie Heming Willis ha fornito un aggiornamento sulla battaglia dell’attore sessantottenne, affermando che “è difficile sapere” se comprende appieno la sua diagnosi e il deterioramento delle sue condizioni.
“È difficile per la persona a cui viene diagnosticata, ma anche per la famiglia. E non è diverso per Bruce o per me o per le nostre ragazze”, aveva aggiunto all’epoca. “Quando si dice che questa è una malattia di famiglia, lo è davvero”.
Traduzione di Pietro Cecioni
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma