Sembra essere ufficiale. Ariana Grande è l’ennesima star a rompere i rapporti col manager Scooter Braun. La notizia dell’abbandono della casa discografica Sb Project da parte della star di Problem arriva solo pochi giorni dopo l’annuncio di separazione di Demi Lovato e Idina Menzel.
Ariana Grande ha lavorato con Scooter Braun e il suo management per oltre un decennio. La collaborazione tra i due è iniziata nel 2013, anno di esordio discografico della cantante. L’ex reginetta di Nickelodeon ha lanciato con Braun il suo primo album Yours Truly e i cinque successivi, tutti con numeri da capogiro – nel 2020 era stata la prima al mondo ad ottenere più di 3,5 miliardi di stream su Spotify per tre dischi differenti -, che hanno contribuito a renderla una delle voci femminili più apprezzate al mondo.
La voce dell’abbandono di Grande aveva iniziato a circolare già qualche settimana fa, così come quella analoga di Justin Bieber. Tuttavia, delle fonti vicine a Scooter Braun avevano presto provveduto a smentire il tutto.
Ora, la notizia sembra confermata, secondo quanto riportato da informatori di Variety ritenuti “prossimi alla vicenda”. “La squadra di Scooter sta raccontando una sua versione. Ariana lascia sia Scooter che Hybe (azienda di intrattenimento sud coreana di cui Braun è amministratore delegato). Non c’è assolutamente alcuna verità sulla sua permanenza nell’etichetta”, ha detto la fonte in un comunicato.
“Sono rimasti in buoni rapporti, ma lei è diventata troppo grande per lui ed è entusiasta di andare in una direzione diversa”, ha proseguito. “Sì, ci sono ancora trattative in corso con Braun a causa dei contratti. Ma questa è la scelta di Ariana. Ed è tempo di qualcosa di nuovo”. A confermare ulteriormente la tesi, la cantante ha smesso di seguire lo storico manager sui social media.
Prima di Grande, già gli ex clienti di Braun Demi Lovato, Idina Menzel e J Balvin avevano annunciato la loro separazione dal colosso discografico. Due anni prima, il produttore aveva comprato i diritti delle canzoni di Taylor Swift per poi rivendere i master dei primi sei album della cantante alla cifra di oltre 300 milioni di dollari. Lei, non potendo riavere i suoi originali, ha iniziato a registrarli di nuovo – uno per uno – nelle sue ormai cult Taylor’s Versions. La lunga diatriba tra i due ha scatenato l’ira di milioni di fan della cantante contrari alla cessione dei diritti, nonché un calo notevole della credibilità di Braun, definito da Insider “il più spietato dell’intero settore”.
La chiusura della (lunga) parentesi lavorativa di Braun con Ariana Grande quindi, è solo la punta dell’iceberg. L’ennesimo tassello di questo effetto domino sempre più incomprensibile di quella considerata – fin ora – una delle case discografiche più forti e redditizie di sempre.
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