Chris Hemsworth riflette sui commenti negativi rivolti alla Marvel: “È molto deprimente ascoltarli”

L'attore inoltre ha parlato della sua carriera e del cambiamento di prospettiva sulla sua vita dopo l'incidente del collega e amico Jeremy Renner. "Il pensiero 'non sarò qui per sempre' si sta facendo strada"

Per Chris Hemsworth le critiche mosse ai film dell’MCU da parte dei suoi registi preferiti sono “super deprimenti”. L’attore di Thor si è aperto durante un’intervista sul settimanale britannico GQ, parlando della sua vita dopo i 22 film che lo hanno visto protagonista nei panni della divinità norrena.

Una parte della conversazione si è concentrata sul modo in cui i film Marvel sono stati accolti e discussi dal settore cinematografico negli ultimi due decenni. L’attore ha inoltre espresso il suo disappunto per i commenti di registi del calibro di Martin Scorsese e Quentin Tarantino sui film della Marvel. “È molto deprimente ascoltarli”, ha dichiarato l’attore di Thor alla rivista.

Il continuo scrutinio dei film di Marvel Studios e la discussione del loro impatto sulle uscite di altre pellicole nelle sale cinematografiche non è una cosa che piace all’attore, soprattutto vista la “fragilità” nel settore. “Nessuno di noi ha la risposta, ma ci stiamo provando,” ha aggiunto.

I film Marvel e l’affluenza nelle sale

“Sono grato di aver fatto parte di qualcosa che ha tenuto le persone nei cinema. Non so se questi film siano andati a scapito di altri” ha confessato Hemsworth.

“Non sopporto che ci si metta a valutarsi a vicenda quando c’è così tanta fragilità nel settore e in questo spazio artistico” ha continuato il regista. “Non lo dico tanto ai registi che hanno fatto quei commenti, che tra l’altro sono ancora tutti miei eroi e in un batter d’occhio salterei a piè pari per lavorare con ognuno di loro. Ma lo dico più che altro per l’opinione generale su questo argomento”.

L’evoluzione di Thor

Hemsworth ha anche valutato la possibilità di tornare a vestire i panni di Thor, sottolineando di aver apprezzato le varie iterazioni del personaggio. E questo nonostante abbia ammesso di essersi “stancato del personaggio abbastanza velocemente a intervalli di un paio d’anni”.

“Amo questa esperienza”, ha detto. “Mi piace il fatto di essere riuscito a fare qualcosa di abbastanza diverso nel corso della lavorazione. Thor 1 e 2 erano una cosa a sé stante, Thor 3 e 4 avevano un’atmosfera molto diversa… e poi anche Avengers, il Thor Lebowski, il Thor di Infinity War, a causa dei diversi registi e credo soprattutto del mio bisogno di fare qualcosa di diverso”.

Il diverso approccio del regista Taika Waititi ha fatto sì che Thor: Ragnarok venisse elogiato e Thor: Love and Thunder ricevesse recensioni contrastanti. “Credo che ci siamo divertiti troppo. È diventato troppo buffo”, riflette Hemsworth. “È sempre difficile essere al centro di tutto questo e avere una vera prospettiva… Amo il lavoro, è sempre divertente. Ma non sai mai come reagirà la gente”.

Comunque, in generale, è sempre aperto a “vedere cosa hanno da offrire dal punto di vista creativo, se c’è qualcosa di nuovo”, ma per il momento “voglio davvero fare altro per un po’”.

Staccare da Thor

Tra i progetti nuovi di Chis Hemsworth c’è Mad Max, un ruolo a cui ha detto di essere arrivato “esausto”, ma che già nella prima settimana di prove con il regista George Miller ha riacceso la sua energia creativa. È stata “di gran lunga la migliore esperienza della mia carriera e qualcosa di cui mi sento più orgoglioso”, ha dichiarato a GQ. Ora è “a caccia di altri George Miller”. O “di girare ancora con lui, se mi vorrà”.

Il resto dell’intervista è più sobria: Hemsworth parla di come l’aver messo su famiglia con la moglie e collega Elsa Pataky, la recente perdita del nonno e l’incidente di Jeremy Renner con lo spazzaneve abbiano contribuito a fargli prendere una pausa dalla recitazione e a farlo riflettere attentamente su come sta trascorrendo il suo tempo dentro e fuori Hollywood.

Mentre Hemsworth si avvicina ai 40 anni e dopo aver scoperto, grazie alla serie Limitless, di avere due coppie di un gene che lo rendono significativamente più propenso a sviluppare l’Alzheimer, ha detto di sentirsi ancora “come se avessi 25 anni e un sacco di tempo a disposizione. Ora penso: ‘Oh, potrei essere a metà strada. Più che a metà strada”.

“La realtà del ‘non sarò qui per sempre’ si sta facendo strada”, ha detto. “Ora tutto ha più importanza. Perché mi rendo conto che non durerà per sempre”.

La riflessione di Hemsworth

L’attore durante l’intervista a GQ ha affermato inoltre di stare rivalutando ogni cosa, dopo anni di progetti ininterrotti. Ha anche riflettuto sull’eredità dei suoi film, affermando che “non voglio lasciarmi alle spalle un mucchio di spazzatura”, pur ammettendo che internet gli ha fatto capire che “ci sono alcune carenze”.

Questa auto-riflessione è stata in parte stimolata da altri due eventi della sua vita: la morte di suo nonno e l’incidente quasi mortale di Jeremy Renner, co-protagonista di Avengers. Per quanto riguarda l’attore di thos, Hemsworth afferma che “nessuno” della produzione “sapeva davvero quanto fosse grave” il suo infortunio. “Credo che in casi del genere ci si renda subito conto che ognuno di noi può morire da un momento all’altro…”, ha detto.

Ha anche parlato del suo defunto nonno, a cui è stato diagnosticato l’Alzheimer e che è morto a 93 anni. “Mio zio ha detto espressamente: ‘Sarà ricordato come una brava persona’. E se lo sapesse, o se qualcuno gli dicesse che è così che verrà ricordato, si sentirebbe incredibilmente orgoglioso”, ha raccontato Hemsworth.

E ha aggiunto: “Mi ha fatto pensare alla mia vita”. “Non si trattava di carriera o altro. Si trattava di essere ricordato come qualcuno che era buono e gentile e che aveva contribuito con qualcosa di valore – conclude Hemsworth – di certo non penso ai film che mi lascerò alle spalle e a come la gente mi ricorderà in quel senso. Spero che la gente pensi a me con affetto e che sia stato una brava persona. Che ero un bravo ragazzo. Come mio nonno”.

Traduzione di Pietro Cecioni