Il 9 dicembre è venuto a mancare a Los Angeles Mort Engelberg, produttore di film come Il bandito e la “Madama”, Passaggio per il paradiso e The Big Easy – Brivido seducente nonché “advance man” per Bill Clinton e altri candidati alla presidenza. Aveva 86 anni.
“Era una persona meravigliosa, un marito meraviglioso. Amava il mondo del cinema e amava il suo lavoro con il Presidente Clinton”, ha dichiarato sua moglie Helaine Blatt, a The Hollywood Reporter. “Raccontava le storie e le battute meglio di chiunque abbia mai conosciuto”.
La formazione di Engelberg
Nato e cresciuto a Memphis, Engelberg si è laureato all’università dell’Illinois e ha poi frequentato per un anno un master in giornalismo all’università del Missouri. Ha lasciato gli studi prima di completare il master e ha lavorato come giornalista per alcuni anni prima di trasferirsi a Washington nel 1961 per lavorare per Sargent Shriver, il direttore dei Peace Corps, che erano appena stati creati. Successivamente ha seguito Shriver all’Office of Economic Opportunity, il quartier generale della Guerra alla povertà del presidente Lyndon B. Johnson.
Ma quando la guerra del Vietnam aveva iniziato a sottrarre fondi ai programmi di Johnson, Engelberg ha lasciato la politica, si è trasferito a New York e ha ottenuto un lavoro alla MGM nel 1967. È passato poi alla United Artists, dove ha collaborato a diversi film di James Bond. In seguito, lo studio l’ha trasferito alla sua sede di Los Angeles, dove ha lavorato come assistente del presidente della produzione.
Il lavoro come produttore
Engelberg è poi passato al ruolo di produttore, e ha lavorato a Il bandito e la “Madama” (con Burt Reynolds) e i suoi sequel, The Big Easy – Brivido seducente del 1986 (con Dennis Quaid ed Ellen Barkin), e Il cacciatore di taglie del 1980 (con Steve McQueen).
Tra gli altri suoi lavori figurano Passaggio per il paradiso (1985), A servizio ereditiera offresi (1987), Three for the Road (1987) e Ammazzavampiri 2 (1988). È stato produttore esecutivo di Videokiller del 1988 e di Caccia al tesoro, il suo ultimo film.
La carriera politica
Nel 1984 si è dedicato alla politica su ampia scala, offrendosi come “advance man” – la figura che si occupa della pubblicità per i candidati, va alla ricerca di location per le tappe della campagna, aiuta a radunare grandi folle e si assicura che gli eventi si svolgano senza disguidi – per la campagna presidenziale di Walter Mondale nel 1984 e di nuovo per quella di Michael Dukakis nel 1988.
Anche se nessuno dei due aveva vinto le elezioni, nel 1991 Engelberg si era offerto di nuovo come volontario, questa volta per la campagna presidenziale dell’allora governatore dell’Arkansas Bill Clinton, che poi vinse. Ha continuato a lavorare con Clinton nella sua seconda campagna presidenziale e dopo la presidenza. “Ha viaggiato molto con Clinton; amava quell’uomo”, ha spiegato Blatt. “Si è sempre offerto volontario. Diceva sempre: ‘Non possono licenziarmi'”.
Nel 1992, gli era stato chiesto perché avesse deciso di abbandonare il cinema per dedicarsi agli estenuanti impegni di una campagna elettorale. Aveva raccontato al Los Angeles Times che trovava il lavoro “terapeutico” e un “meraviglioso sollievo” dall’industria dello spettacolo. “Per prima cosa, non è del tutto altruistico”, aveva dichiarato. “L.A. è una città monosettoriale, e qui è tutto un ‘come è andato il tuo film’ o ‘come è andato il film del tuo amico’ o ‘firmerai con questo o quello?’. Nel mondo del cinema hai un solo componente, te stesso. Mentre in politica, so che può sembrare pretenzioso, ma la politica ha a che fare con qualcosa. Scegliere il prossimo presidente è una cosa piuttosto importante”.
Gli ultimi anni di Engelberg
“È una grande responsabilità, ma è molto divertente”, aveva spiegato Engelberg al New York Times nel 2016, riferendosi ancora alla politica. “È qualcosa che ho imparato davvero ad amare nel corso degli anni”. Fino alla sua morte, Engelberg ribadiva a chiunque gli chiedesse della pensione di non sentirsi un pensionato: “Diceva a tutti che era un produttore”, ha spiegato Blatt, sottolineando il suo amore per Hollywood.
Nel 2016, a 79 anni, ha sposato Blatt, il suo amore di lunga data, dopo 26 anni di frequentazione. “Il giorno del mio 75° compleanno l’ho convinto a sposarmi. Mi ha detto: ‘Ok, ci sposiamo, ma niente cerimonia’. È stata una cosa piccola piccola, una festa con tutte le mie amiche”, ha ricordato lei con affetto. La coppia non ha avuto figli. Oltre a Blatt, a Engelberg sopravvivono il fratello e “migliore amico” Steve Engelberg, una nipote, Liza Pahlberg, e un nipote, Danny Engelberg.
Borys Kit ha contribuito a questo articolo.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
THR Newsletter
Iscriviti per ricevere via email tutti gli aggiornamenti e le notizie di THR Roma