In una scena del nuovo film di Gareth Edwards The Creator, le intelligenze artificiali scatenano il caos a Los Angeles mentre un giornalista televisivo avverte che questi strumenti sostituiranno i posti di lavoro. Ma non è questo il messaggio che voleva comunicare il regista e co-autore della sceneggiatura assieme a Chris Weitz. Edwards non crede che le IA sostituiranno il lavoro umano, e lo ha dichiarato in un episodio del podcast Behind the Screen di The Hollywood Reporter.
Il regista ricorda che quella linea di dialogo è stata scritta dal collega Weitz nel 2019 circa, molto prima che le intelligenze artificiali diventassero un argomento scottante nel dibattito pubblico, nonché elemento centrale nelle rivendicazioni dei sindacati degli sceneggiatori (WGA) e degli attori (SAG-AFTRA).
“ChatGPT sembra non volere nulla”, afferma Edwards. “Ma è uno strumento incredibile. Sconvolgerà molte cose – continua il regista – Arriveremo alla fine della questione e credo che saremo grati che sia successo. Proprio come tutti gli altri grandi progressi tecnologici, come le automobili, l’elettricità, i computer di casa, Internet: cambierà le cose”.
Nel 2070, ma anche nel 2023
The Creator segue l’avventura di Joshua, interpretato da John David Washington, che viene reclutato per distruggere un’IA sotto forma di bambino. Edwards ammette che quando stavano scrivendo la sceneggiatura, l’intelligenza artificiale sembrava molto lontana nel futuro e la storia era “più una metafora delle persone diverse da noi”. Ma mentre scrivevano, sono emerse altre domande su questo strumento.
“Cosa succede se non fanno quello che vuoi? E se poi dovessi spegnerle? E se non volessero essere spente? Sono questioni che stiamo iniziando ad affrontare, e ora cominciano a diventare più interessanti del motivo stesso per cui stavo facendo il film”, ha affermato.
Il regista di Godzilla ha sottolineato che uno dei grandi interrogativi della pellicola era quando ambientarle, in che anno. “Stanley Kubrick si sbagliò persino scegliendo il 2001, quando avremmo vissuto tutti sulla luna. E allora mi sono detto: ‘Non cercare di scegliere una data, farai la figura dell’idiota’”, ha pensato Edwards. “Ma a un certo punto, devi farlo. Così ho scelto il 2070 e non mi sono reso conto che avrei fatto la figura dell’idiota perché avrei dovuto scegliere prima. Avrei dovuto scegliere il 2023 o qualcosa del genere”.
I VFX di The Creator
Oltre alla tematica, Gareth Edwards, che è anche esperto di effetti visivi (VFX), ha parlato del processo produttivo del film. Un percorso che ha portato una pellicola da 80 milioni di dollari a restituire l’impressione che ne siano stati spesi molti di più.
Gestendo le dimensioni della troupe, ha spiegato Gareth Edwards, il lavoro in location può essere meno costoso rispetto alla costruzione di un set. Per questo motivo, un piccolo team ha portato una telecamera in otto paesi, tra cui la Cambogia e il Vietnam, dove ha realizzato una grande quantità di riprese. In seguito, Industrial Light & Magic ha effettuato il “reverse engineering” delle riprese per creare il design del film.
Allo stesso modo, i robot guidati dall’intelligenza artificiale sono stati interpretati da attori, ma senza marcatori di motion capture o tecniche simili. “Hanno trovato il modo di registrare i movimenti del corpo umano in assenza di marcatori”, ha affermato Edwards a proposito del lavoro della ILM. Edwards aggiunge che, a parte gli attori principali, molti degli interpreti non sapevano se stavano interpretando un umano o un’IA durante le riprese.
“Ho smesso di dirlo alla gente perché volevo che i robot fossero molto naturali e umani nel loro comportamento”, ammette. E conclude: “In realtà abbiamo scelto chi interpretava l’intelligenza artificiale a circa a metà del montaggio”.
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