Jenna Ortega, protagonista di Mercoledì, ha attirato l’attenzione degli sceneggiatori in sciopero per delle dichiarazioni fatte in un episodio del podcast Armchair Expert dello scorso marzo. “Ci sono stati momenti sul set in cui, in un certo senso, sono quasi diventata poco professionale”, ha dichiarato l’attrice. “Ho iniziato a cambiare le battute. Il supervisore della sceneggiatura pensava che avessi approvato una cosa e invece poi dovevo sedermi con gli sceneggiatori che dicevano: ‘Aspettate, cos’è successo a questa scena?’. E io dovevo spiegare nel dettaglio perché non potevo fare certe cose”.
L’attrice ha aggiunto: “Non credo di aver mai dovuto pestare i piedi su un set come per Mercoledì. Tutto ciò che fa, tutto ciò che dovevo interpretare, non aveva assolutamente senso per il suo personaggio. Anche l’essere protagonista di un triangolo amoroso non aveva senso. C’era una battuta su un vestito che deve indossare per un ballo scolastico che recitava: ‘Oh mio Dio, lo adoro’. Non posso credere di averlo detto, mi odio’. E io ho dovuto dire di no”.
Gli sceneggiatori in sciopero contro Jenna Ortega
Ritrovate le dichiarazioni, gli sceneggiatori in sciopero le hanno usate per prendere il giro l’attrice. Da un lato Ortega si è guadagnata molti elogi da parte della critica e dei fan per la sua interpretazione nella serie Netflix, dall’altro lato adesso deve vedersela con i lavoratori infuriati: “Jenna Ortega farebbe meglio a rientrare da New York per il suo turno pomeridiano di sciopero” ha twittato a inizio settimana lo sceneggiatore di BoJack Horseman, Nick Adams.
La sceneggiatrice di The Bear, Karen Joseph Adcock, ha aggiunto: “Riscrivere vuol dire scrivere! Ci vediamo allo sciopero, Jenna.” E poi c’è stato un cartello, avvistato allo sciopero da Variety, che sembra sia stato scritto dallo sceneggiatore di House Party Brandon Cohen: “Senza sceneggiatori, Jenna Ortega non avrà nulla da poter migliorare!”.
Alcuni fan di Ortega hanno reagito sui social media, affermando che è stata trasformata in capro espiatorio di problemi sindacali che non hanno nulla a che fare con l’attrice.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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