I funerali di Sandra Milo si svolgeranno mercoledì alle 12 nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo. Domani dalle 10 invece sarà possibile dare l’ultimo saluto all’attrice in Campidoglio dove sarà ospitata la camera ardente.
L’attrice, che l’anno scorso aveva compiuto 90 anni, si è spenta nella sua abitazione circondata dall’affetto dei suoi cari. Per le sue interpretazioni in Otto e mezzo e Giulietta degli spiriti di Federico Fellini ebbe il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista. Nel 2021 è stata onorata del premio David di Donatello alla carriera.
Ma Sandra Milo viene ricordata anche a Rimini, città natale di Federico Fellini, nei cui film “Sandrocchia” è stata più volte protagonista. Tra le sue apparizioni in Riviera, rammenta l’amministrazione comunale riminese, la partecipazione, nel 2010, alla cerimonia organizzata dalla Fondazione Fellini come madrina dell’edizione del premio che quell’anno fu assegnato a Paolo Sorrentino e, negli stessi giorni, alla presentazione in Cineteca di un documentario dedicato a Flaiano.
Nel 1987 portò in tv il Bandiera Gialla, celebre locale riminese nato dalla fantasia di Bibi Ballandi con il famoso programma Piccoli Fans, trasmissione pomeridiana per bambini. La sua ultima visita a Rimini lo scorso anno in occasione della sfilata di Alberta Ferretti davanti a Castel Sismondo, nel cuore outdoor del Museo Fellini.
Il cineasta romagnolo, scrive il Comune di Rimini nel suo ricordo dell’attrice, “aveva ben chiaro come avrebbe dovuto essere Carla, l’amante di Guido, il protagonista di quello che sarebbe stato poi il suo capolavoro, Otto e mezzo. La descrive all’amico e co-sceneggiatore Brunello Rondi. E la disegna in una serie di schizzi pubblicati sui quotidiani e sui rotocalchi nei giorni del casting. Fellini – viene evidenziato – cerca l’interprete ideale, l’attrice che incarni una sensualità rubensiana, come la Sylvia di Anita Ekberg nella Dolce vita, ma più placida, più bambinesca, più giocosa. E la trova in Sandra Milo”.
Dopo Otto e mezzo, Fellini la richiamò in Giulietta degli Spiriti, affidandole tre ruoli: “L’immagine di lei, in abiti da cavallerizza, che si dondola su un’altalena foderata di fiori – conclude il Comune di Rimini – rimarrà forse una delle più iconiche del cinema di Fellini”.
(Ansa)
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