Jane Birkin: l’addio della Francia alla sua inglese preferita

A Parigi il funerale della cantante e attrice, icona degli anni Sessanta. Centinaia i fan fuori dalla chiesa. Accorse molte celebrità da Catherine Deneuve a Isabelle Huppert. Anche Brigitte Macron e il ministro della Cultura, Rima Abdul Malak

Era l’inglese più amata dai francesi, Jane Birkin, “ex-fan des sixties” come amava cantare, e il calore di Parigi si è visto in occasione del commovente funerale nella chiesa di Saint-Roch. L’attrice e cantante, icona degli anni Sessanta, è scomparsa il 16 luglio all’età di 76 anni. Alla cerimonia hanno partecipato le figlie, Charlotte Gainsbourg e Lou Doillon, che hanno portato la bara della madre in chiesa. Erano presenti anche molte celebrità: Etienne Daho, Carole Bouquet, Catherine Deneuve, Yvan Attal, Chiara Mastroianni e Isabelle Huppert. Anche Brigitte Macron e il ministro della Cultura, Rima Abdul Malak, hanno preso posto nella chiesa, il cui sagrato era ricoperto di fiori, a testimonianza della commozione nazionale suscitata dalla morte di Birkin. “Vedo già il vuoto che ci lascia. È la mia mamma, la nostra mamma, la vostra mamma”, ha detto un’emozionata Charlotte Gainsbourg, facendo piangere gli oltre 1.500 fan riuniti vicino alla chiesa, davanti a un grande schermo, come riporta l’AFP. L’accesso alla chiesa era limitato ad amici e familiari. Lou Doillon ha ricordato i molti momenti condivisi con sua madre e con tutta la famiglia, testimoniando l’eccentricità, l’audacia e l’umorismo della donna inglese più amata dai francesi.

La figlia ha concluso: “Mamma, (…) grazie per non essere stata ordinaria, ragionevole e docile. Questo mondo pacifico e ragionato di domani mi fa già arrabbiare”. La cerimonia, durata 1 ora e 30 minuti, si è svolta secondo il rito anglicano ed è stata scandita da toccanti omaggi, tra cui quello del medico che l’aveva assistita durante la leucemia.

La bara è stata poi portata via al suono de La Javanaise, tra gli applausi del pubblico. Jane Bikin, londinese naturalizzata francese ma rimasta inglese nell’inconscio collettivo con i suoi deliziosi errori di accento, ha avuto una carriera lunga più di mezzo secolo, in cui è stato centrale il suo incontro con Serge Gainsbourg alla fine degli anni Sessanta. “Merci Jane Birkin” e “Jane Forever” sono solo alcune delle frasi scritte sui cartelloni dei fan accorsi. C’è chi la ricorda anche per essere stata sostegno di battaglie di libertà. “Siamo venuti a rendere omaggio alla donna che ci ha sostenuto fin dall’inizio, tagliandosi una ciocca di capelli dopo l’assassinio di Mahsa Amini” in Iran, ha detto all’AFP una donna con un cartellone che recitava: “Grazie Jane, le donne iraniane non ti dimenticheranno”.

La chiesa di Saint-Roch si trova in rue Saint-Honoré, nel primo arrondissement di Parigi, non lontano dal Museo del Louvre e dai Giardini delle Tuileries. Costruita in stile barocco tra il 1653 e il 1722, è conosciuta anche come “chiesa degli artisti”.

“Mia Jane, grazie al tuo talento, alla tua bellezza elegante e libera e al tuo umorismo inglese, sei stata la compagna della nostra cupa adolescenza. Volevamo essere te, o Serge”, ha scritto nel suo tributo Etienne Daho, cantante e collaboratore dell’ultimo album di Birkin Oh Pardon tu dormais. “Hai raggiunto il tuo Serge e tutti gli altri…Un angelo in più… Grazie mia Jane”, ha dichiarato Alain Delon, che ha recitato con lei ne La piscina (1969). “Perché ha incarnato la libertà, perché ha cantato le parole più belle della nostra lingua, Jane Birkin è stata un’icona francese”, così l’ha salutata anche il presidente Emmanuel Macron su Twitter.

Da quando l’artista è stata scoperta senza vita nella sua casa parigina, i fan si sono riversati al 5 bis di rue Verneuil a Parigi, con mazzi di fiori in mano. Era la casa in cui viveva con Serge Gainsbourg, quando la coppia incarnava l’alleanza tra chic e shock, insieme a un pizzico di scandalo. I fiori sono stati appesi anche alla recinzione della casa che l’attrice possedeva in Bretagna. Alla stessa ora del funerale di Parigi si è tenuta una cerimonia a Lanillis (Finistère), dove l’attrice amava recarsi per riposare. La morte della cantante di Di Doo Dah e Dessous chics, avvenuta per cause naturali secondo il suo entourage, è avvenuta in un momento in cui stava progettando di tornare sul palco. Era nata nel 1946 a Londra, suo padre David Birkin era comandante della Marina britannica e uomo della Resistenza, sposato con l’attrice Judy Campbell.