Jeremy Renner festeggia i 10 mesi di recupero dopo l’incidente con lo spazzaneve: “Continuo a lottare”

"Ho pianto lacrime di gioia, speranza e gratitudine per tutto il sostegno che mi avete dato, insieme alla mia famiglia e ai miei amici," ha scritto l'attore in un post su Instagram, condividendo il video di un suo allenamento

Jeremy Renner festeggia i dieci mesi di recupero dopo l’incidente con lo spazzaneve avvenuto a Capodanno. Martedì 14 novembre l’attore di Hawkeye ha condiviso su Instagram un video in cui salta e corre su e giù per un vialetto in pendenza. Nella didascalia ha scritto: “Oggi festeggio il 10° mese di recupero. È il mio primo tentativo di fare queste attività (soprattutto in salita) e ho pianto lacrime di gioia, speranza e gratitudine per tutto il sostegno che mi avete dato, insieme alla mia famiglia e ai miei amici. Continuo a lottare per molte ragioni, ma voi siete il mio carburante”.

Si tratta di un grande traguardo per Renner, che ha passato l’anno a reimparare a camminare dopo essere stato travolto da uno spazzaneve di oltre 6 tonnellate davanti alla sua casa a Reno, in Nevada. In precedenza aveva raccontato che stava cercando di impedire al veicolo di colpire suo nipote quando è stato trascinato sotto il PistenBully, uscendone con 30 ossa rotte.

L’attore di Mayor of Kingstown è stato quindi trasportato in aereo in ospedale, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico per “trauma toracico da impatto e lesioni ortopediche”. Una volta dimesso, nei mesi successivi ha continuato a condividere aggiornamenti video sul suo percorso di recupero.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Jeremy Renner (@jeremyrenner)

Gli aggiornamenti di Renner

Ad aprile, in un’intervista a Diane Sawyer di ABC News, aveva raccontato che gli avevano ricostruito la gabbia toracica con del metallo, oltre ad applicargli placche metalliche sul viso per sostenere le orbite oculari e barre di titanio in una gamba.

All’inizio di questo mese, Renner aveva dichiarato che, pur avendo “esplorato ogni tipo di terapia” per aiutarlo a guarire, la più grande è stata “la mia mente e la volontà di essere qui e di spingere per recuperare ed essere migliore, essere eccezionale”.

Aveva aggiunto, all’epoca: “Sento che è mio dovere farlo. Non per sprecare la vita che mi è stata risparmiata, ma per restituire qualcosa alla mia famiglia, ai miei amici e a tutti voi che mi avete permesso di resistere. Vi ringrazio tutti”.

Traduzione di Nadia Cazzaniga