Jonathan Majors è stato condannato per aggressione e molestie, ma è improbabile che sconterà l’intera pena in carcere, come affermato da diversi avvocati. L’attore è stato giudicato colpevole di aggressione colposa di terzo grado, un reato minore, e di molestie di secondo grado ma assolto per le maggiori accuse di intenzionalità di reato. La sentenza è prevista per il 6 febbraio.
“Poiché si tratta della prima condanna dell’imputato, anche se tecnicamente rischia un anno di carcere, al 99% il giudice gli concederà tre anni di libertà vigilata, un corso di gestione della rabbia e forse i servizi sociali. Majors non andrà in prigione”, ha dichiarato Cary London, avvocato di Manhattan specializzato in diritti civili e difesa penale.
Le motivazioni di un probabile ricorso in appello
Altre conseguenze, oltre l’aspetto strettamente legale, tuttavia hanno già iniziato ad accumularsi per l’attore. Poco dopo la lettura del primo verdetto, i Marvel Studios hanno escluso l’attore dal ruolo di Kang il Conquistatore nei prossimi film del Marvel Cinematic Universe. Gli esperti legali ritengono che Majors probabilmente ricorrerà in appello contro la sentenza di condanna, sottolineando i passi falsi del suo team di difesa e delle accuse stesse, in un caso che ha già avuto diversi passaggi insoliti lungo il percorso.
Un caso di reato minore che arriva al processo, in particolare un caso di violenza domestica a New York, è già “estremamente raro”, ha affermato London. In molti casi di reati minori, un imputato si dichiara colpevole di un’accusa minore per evitare la possibilità di una sentenza più severa.
Secondo un portavoce dell’ufficio del procuratore distrettuale non ci sono stati incontri preliminari tra le parti prima del processo, tuttavia, non è chiaro se ci siano state discussioni informali su un accordo di patteggiamento. Il professore della Loyola Law School Stanley A. Goldman ha dichiarato a The Hollywood Reporter di poter citare decine di esempi di colloqui informali che non sono mai stati messi a verbale durante il suo periodo come avvocato d’ufficio.
Il ruolo del processo per Majors
Il processo, sebbene inusuale per un reato minore, è stato anche un’occasione per Majors per provare la sua innocenza anche di fronte alla campagna mediatica contro di lui. “Majors è stato probabilmente guidato dalla percezione che un processo pubblico, piuttosto che un patteggiamento, avrebbe riabilitato il suo nome”, ha dichiarato l’avvocato penalista Kate Mangels.
“È sorprendente che si sia arrivati al processo, ma questo si spiega con il fatto che è famoso”, ha dichiarato Mark Geragos, avvocato penalista e socio dirigente dello studio Geragos & Geragos di Los Angeles. “Si tratta di un caso che normalmente si sarebbe risolto senza grandi clamori o conseguenze e che invece ha preso vita propria, come spesso accade”.
Le accuse contro Majors
Le accuse nascono da un episodio avvenuto il 25 marzo, quando Majors era in auto con la sua fidanzata di allora, Grace Jabbari. Quest’ultima ha testimoniato di aver visto un messaggio sul telefono di Majors che recitava: “Oh, come vorrei baciarti” e di aver strappato il telefono dalle mani Majors, che poi glielo ha a sua volta sottratto con forza, afferrandole il braccio e la mano destra e colpendola alla testa.
La difesa ha dichiarato che, all’inizio del processo, riteneva che Majors avesse il coltello dalla parte del manico, poiché Jabbari in sede di testimonianza legale aveva dichiarato di non aver cercato immediatamente cure mediche per poi recarsi in un locale con altre persone e, inoltre, perché un testimone dell’accusa, aveva detto di ritenere che fosse Jabbari l’aggressore. Ma la traiettoria del processo è cambiata alla fine della prima settimana.
La prospettiva della difesa
“All’inizio del caso, pensavo in un’assoluzione. Tuttavia, una volta che l’avvocato difensore del signor Majors ha commesso un errore e ha aperto la strada alla Molineux rule, ho capito che il suo destino era segnato”, ha affermato Cary London.
Durante il controinterrogatorio di Jabbari, infatti, il team della difesa non è stato abbastanza specifico permettendo all’accusa di portare in aula prove di precedenti reati non oggetto di accusa, che in precedenza erano state considerate inammissibili (la Molineux rule, appunto, ndr.).
Le prove consistevano in messaggi di testo che Majors aveva inviato a Jabbari nel settembre 2022, nei quali sembrava dissuaderla dal richiedere cure mediche in relazione a un incidente non meglio specificato.
Tuttavia la giuria ha emesso un verdetto diviso, decidendo alla fine di non condannare l’imputato per le accuse più gravi di aggressione e molestie, il che implica che “hanno visto una situazione più sfumata di quella presentata dall’accusa”. A suo avviso, considerando le fotografie delle ferite di Jabbari e i filmati di sorveglianza mostrati dall’accusa non è sorprendente che la giuria abbia trovato prove di lesioni e molestie.
Le probabili conseguenze
Diversi avvocati ritengono sia probabile ricorrere in appello a causa delle prove “Molineux” presentate dall’accusa grazie a un passo falso della difesa. Anche Lance Fletcher, avvocato penalista di Manhattan ed ex-procuratore, ha indicato gli sms precedenti agli eventi sotto processo come un problema.
“Ovviamente, questo tipo di cose può suonare molto male in fase di processo e Majors potrebbe sostenere che la giuria non avrebbe dovuto sentirne parlare, soprattutto perché non si riferivano specificamente all’aggressione per cui era sotto processo”, ha dichiarato Fletcher.
Un’altra potenziale questione che potrebbe far valutare un appello, secondo London, è il fatto che il giudice Michael Gaffey ha sottoposto alla giuria due capi d’accusa di aggressione, uno intenzionale e uno colposo e Majors è stato giudicato colpevole solo per quest’ultima.
Majors sembra intenzionato a riabilitare il suo nome tuttavia, un appello non solo costerebbe più tempo e denaro, ma attirerebbe anche maggiore attenzione sui dettagli del caso, che includono le accuse di Jabbari sul suo temperamento, così come le registrazioni audio di Majors (in cui lui le chiede di comportarsi più come Michelle Obama e Coretta Scott King), che potrebbero rivelarsi ancora più dannose per la reputazione di Majors.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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