Le star di Hollywood si sono riunite a Washington D.C. per una round table sulla salute mentale con l’ufficio per l’impegno pubblico e il consiglio per la politica interna della Casa Bianca.
Alexandra Daddario, Kal Penn e Katori Hall sono solo alcune delle star di Hollywood che hanno partecipato alla conversazione su come inserire in film e serie televisive una narrazione accurata della salute mentale. La round table si inserisce nel programma del presidente Joe Biden e del vicepresidente Kamala Harris volto ad affrontare la crisi del benessere psichico a livello nazionale.
Secondo la Casa Bianca, gli esponenti del mondo dello spettacolo e i funzionari dell’amministrazione hanno discusso le opportunità di creare storie proattive sulla salute mentale. Durante l’evento si è anche parlato delle lezioni apprese da precedenti campagne al fine di stabilire una rappresentazione positiva e sensibile della questione nell’ambito dell’intrattenimento.
Tra le altre celebrità che hanno partecipato alla tavola rotonda figurano Mädchen Amick, Freddie Highmore, Bianca Lawson, Lisa Ann Walter, David Shore, Milicent Shelton, Shawn Ryan e Joely Fisher. A loro si sono poi aggiunti professionisti specializzati in psicologia e storytelling della salute mentale.
Fisher, sorellastra di Carrie Fisher e segretario-tesoriere della SAG-AFTRA, ha condiviso un post su Instagram del sindacato degli attori dopo la discussione, sottolineando l’importanza della salute mentale per coloro che lavorano nell’industria dello spettacolo.
“Lo sciopero che stiamo conducendo comporta un dolore molto reale per tutti gli operatori del settore e non solo”, ha scritto nel post. “Questo tipo di ambiente può causare gravi problemi mentali ed emotivi. Come leader del vostro sindacato, lo vediamo e vogliamo esprimere il nostro sostegno, sia che siate capitani dello sciopero, volontari o membri – vi vediamo e vi sentiamo. Non siete soli”.
L’attrice ha deciso poi di condividere un aneddoto personale su come la salute mentale abbia sempre avuto un ruolo importante nella sua vita e su quanto, anche oggi, l’argomento la tocchi particolarmente da vicino.
“La mia brillante sorella Carrie Fisher, che oggi avrebbe compiuto 67 anni, portava la sua malattia mentale come una corona e uno scettro”, ha scritto nel post. “Quando se n’è andata, mi sono assunta il compito di sostenere gli esseri umani che altrimenti si sentivano soli. Quello che non sapevo allora è che una sfida e una diagnosi simili avrebbero presto colpito uno dei miei figli. Questa lotta è concreta”.
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