I giovani devono tornare a votare. Questo il messaggio della Commissione europea, che per diffondere il necessario appello al voto per le Europee del 6-9 giugno ha deciso di puntare sull’eccellenza italiana dei Maneskin. Oltre a loro, la hitmaker spagnola Rosalìa, portatrice di un nuovo flamenco r&b in tutto il mondo, e i cantautori belgi Angèle e Stromae.
La commissione ingaggia artisti e cantanti del panorama attuale – tra gli europei più seguiti al mondo in ambito musicale – , per dare maggiore voce ad una questione fondamentale, come quella della presa di coscienza politica delle giovani generazioni.
Maneskin e Swift: i più adatti per parlare ai giovani
La squadra pro-voto si arricchirà presto di ulteriori nomi noti. Tra questi, atleti, calciatori e, possibilmente, la pop star per antonomasia, Taylor Swift. Secondo quanto riportato dall’Agi, il vice presidente della Commissione europea Margaritis Schinas si era rivolta proprio alla cantautrice americana, protagonista di recente di alcuni appelli sui suoi social media da quasi 280 milioni di followers, per invogliare i più giovani a recarsi alle urne.
“Solo per fare un esempio: Taylor Swift, lo scorso settembre, ha lanciato un appello sui social media ai giovani americani affinché questi si registrassero per votare. Il giorno dopo il suo post, 35 mila giovani americani si erano registrati per votare”, ha spiegato, proseguendo con un invito vero e proprio per la cantante di attivarsi nello stesso modo anche con i suoi seguaci europei. “Taylor Swift sarà in Europa a maggio, per un concerto a Parigi a il 9 maggio, la Giornata dell’Europa. Quindi spero vivamente che lei faccia lo stesso per i giovani europei e spero vivamente che qualcuno del suo team media segua questa conferenza stampa e le trasmetta questa richiesta”,
Quella presentata dalla Commissione europea è un’ulteriore possibilità per i Maneskin di proseguire ancora la loro scalata fuori dai confini nazionali, stavolta ponendo l’attenzione su questioni di pubblica importanza, per sfruttare la propria fama anche in senso collettivo. D’altronde, come precisato da Schinas, “nessuno può mobilitare i giovani meglio dei giovani: funziona cosi”.
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