Il famoso regista iraniano Dariush Mehrjui (The Cow, The Pear Tree) è stato ucciso, insieme alla moglie, in un attacco all’arma bianca da parte di ignoti nella sua casa in Iran. Lo hanno riferito domenica i media nazionali iraniani.
L’agenzia di stampa ufficiale IRNA ha citato Hossein Fazeli, un funzionario della magistratura, secondo cui Mehrjhi e sua moglie, Vahideh Mohammadifar, sono stati trovati morti nella loro casa con ferite da coltello al collo. Fazeli ha detto che i corpi sono stati scoperti dalla figlia del regista, Mona Mehrjui, nella casa della coppia, in un sobborgo nella periferia della capitale iraniana Teheran.
Mehrjui, 83 anni, era noto soprattutto per i suoi film neorealisti dei primi anni ’70, che hanno contribuito a lanciare la new wave del cinema iraniano. Era uno dei favoriti nella scena dei festival internazionali da quando The Cow, il suo secondo lungometraggio, ha vinto il Premio della Critica Internazionale FIPRESCI alla Mostra del Cinema di Venezia del 1971.
Tra gli altri riconoscimenti, il premio Un Certain Regard a Cannes nel 2002 per To Stay Alive, il premio Silver Hugo al Chicago Film Festival nel 1998 per The Pear Tree e il massimo riconoscimento al Festival di San Sebastian nel 1993 per Sara.
Come la maggior parte dei registi iraniani, Mehrjui ha combattuto contro la censura di Stato per tutta la sua carriera, ed è stato uno dei critici più schietti del regime islamico di Teheran. L’anno scorso ha pubblicato un video in cui criticava il governo per la censura del suo ultimo film, A Minor.
L’agenzia di stampa statale iraniana IRNA ha dichiarato che le autorità stanno indagando sugli omicidi, ma non ha formulato ipotesi sul possibile movente. La moglie di Mehrjui aveva recentemente scritto sui social media di essere stata minacciata con un coltello.
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