Morto Raimondo Crociani, il montatore di fiducia di Ettore Scola e Carlo Vanzina aveva 77 anni

L'artista si è spento nella sua casa di Santa Margherita di Belice, in provincia di Agrigento. Vincitore del David di Donatello per Ballando Ballando del 1983, la sua carriera era iniziata nel mondo dei documentari. In tutto ha montato circa 120 pellicole

Di THR ROMA

È venuto a mancare all’età di 77 anni Raimondo Crociani. Nato a Roma nel 1946, il famoso montatore – vincitore del premio David di Donatello per Ballando Ballando (1983) per la regia di Ettore Scola – si è spento nel primo pomeriggio nella sua casa a Santa Margherita di Belice, in provincia di Agrigento, nella quale si era ritirato da nove anni.

Si è spento circondato da collaboratori ed ex collaboratori, nonché dalla moglie Roberta Bartolini.

Raimondo Crociani è stato un veterano dell’industria cinematografica italiana, e ha lavorato su circa 120 pellicole. Ha cominciato a muovere i primi passi nel settore documentaristico politico, lavorando a diversi film per la casa di produzione romana Unitelefilm.

Nel 1971 lavora al montaggio di All’ovest di Sacramento, diretto da Jean Girault e Federico Chentrens. Ha poi montato anche pellicole come La liceale (1975) di Michele Massimo Tarantini, I fichissimi (1981) ed Eccezzziunale… veramente (1982) diretti da Carlo Vanzina, e Il ragazzo del Pony Express, film del 1986 diretto da Franco Amurri. Nel corso della sua carriera ha collaborato più volte con Ettore Scola, montando per lui – oltre a Ballando Ballando – anche a C’eravamo tanto amati (1974) e Una giornata particolare (1977)

Nel mondo della fiction ha lavorato a produzioni come Un ciclone in famiglia, diretta da Carlo Vanzina con protagonisti Massimo Boldi e Barbara De Rossi, ma anche Il giudice Mastrangelo, serie in due stagioni con Diego Abatantuono per la regia di Enrico Oldoini – regista e sceneggiatore mancato recentemente all’età di 77 anni. Crociani ha diretto il documentario del 1981 Vorrei che volo, e ha prodotto nel 2003 il film Non Sono Io di Gabriele Iacovone.