Rebecca Romijn dice di non aver parlato delle accuse di cattiva condotta contro i suoi due ex-registi di X-Men, Bryan Singer e Brett Ratner, perché altri lo avevano già fatto.
Parlando con The Independent del suo percorso professionale e del motivo per cui lavorare in Star Trek: Strange New Worlds ha un significato speciale per lei, l’attrice di The Librarians ha parlato delle controversie sulla trilogia originale di X-Men, distribuita dalla 20th Century Fox, i cui primi due capitoli sono stati diretti da Singer e il terzo da Ratner.
Mentre altri membri del cast hanno raccontato in modo più esplicito del comportamento caotico a cui hanno assistito sul set, oltre a parlare dei loro sentimenti riguardo alle accuse sessuali nei confronti di Singer, Romijn è rimasta per lo più in silenzio. Secondo lei perché non c’era bisogno di “dire altro”.
“Sì, in un certo senso… Non sentivo il bisogno di dire nulla. So che le due persone con cui ho lavorato se la sono cercata e hanno avuto quello che si meritavano”, ha detto. “Non ho intenzione di… Non ho bisogno di dire altro”.
Durante l’intervista, Romijn ha parlato anche della sua esperienza con Singer come regista, che in un articolo del 2019 su The Atlantic è stato accusato da quattro persone di molestie sessuali, compresa un’accusa di stupro, con coinvolti dei ragazzi adolescenti.
Singer ha negato tutto e nel 2019 ha risolto con un accordo una causa del 2017 con Cesar Sanchez-Guzman, in cui l’uomo sosteneva che il regista lo avesse aggredito sessualmente nel 2002 durante una festa a Seattle.
Dopo aver riconosciuto che Singer ha avuto “la sua parte di problemi”, Romijn ha detto che è stato un “regista fantastico” e che è combattuta su come discutere gli aspetti più positivi che associa al periodo trascorso con lui come regista.
Rebecca Romijn e il passato da X-Men
L’attrice ha inoltre dichiarato di essere a conoscenza del fatto che altri membri del cast hanno affrontato Singer riguardo al suo comportamento sul set, ma ha negato di aver fatto parte del gruppo che ha parlato con lui.
“Era fantastico vederlo al lavoro. E devi decidere se vuoi provare a separare queste due cose”, ha detto. “C’erano drammi sul set, ne sono stata testimone e ne ho sentito parlare molto. E a volte lui non arrivava preparato. Ma si presentava e, senza alcuna preparazione, dirigeva la scena più bella che era in grado di mettere insieme, perché è un ottimo regista”.
Le star di X-Men Halle Berry e Alan Cumming hanno entrambe parlato pubblicamente del periodo in cui hanno lavorato con Singer. Berry ha sottolineato le “difficoltà” di Singer, ma ha anche espresso la sua frustrazione per il suo comportamento in ambito professionale, che comprendeva il presentarsi sul set impreparato o addirittura non presentarsi affatto, nonché il creare ambienti di ripresa difficili o faticosi.
Cumming, parlando delle sue esperienze nel podcast White Wine Question Time, ha definito il comportamento del regista “pericoloso” e “offensivo”.
Romijn ha aggiunto che alla fine non ha voluto “mettere nessuno sul banco degli imputati”, tranne il regista di X-Men – Conflitto finale Brett Ratner, con il quale, dice, “non sono stata felice di lavorare”.
“Ma è stato ‘cancellato’”, ha continuato. “Non ho parlato di nulla riguardo al #MeToo, perché ho avuto due grossi problemi con due registi con cui ho lavorato, ed entrambi hanno già avuto quello che meritano, uno di loro è Brett Ratner”.
Molte donne, tra cui l’attrice della saga prequel di X-Men Olivia Munn, hanno accusato il produttore e regista di aggressioni o molestie sessuali. Le accuse risalgono agli anni Novanta.
Natasha Henstridge ha accusato Ratner di averla costretta a praticargli del sesso orale mentre lei, all’epoca appena diciannovenne, si trovava nel suo appartamento di New York. Munn ha affermato che mentre consegnava del cibo al regista nella sua roulotte, lui si è masturbato davanti a lei. Lui ha negato le accuse.
Ugly Betty e la rappresentazione delle persone trans
In un altro momento dell’intervista, Romijn ha parlato della sua interpretazione di Alexis Meade, la sorella trans di Daniel Meade, che dirigeva la rivista fittizia MODE in Ugly Betty. L’attrice ha detto che se la serie dovesse mai avere un reboot “penso che Alexis dovrebbe essere interpretata da un’attrice trans. Sebbene questa sia la cosa giusta da fare ora – ha detto Romijn – ho voluto rendere giustizia al personaggio e renderla il più sexy possibile”. L’attrice ritiene comunque di aver dato un contributo positivo alla causa della rappresentazione delle persone trans.
“Ai dirigenti dell’epoca non piaceva l’idea del personaggio”, ha ricordato l’attrice.
“In quel momento c’era un vero e proprio club di maschi che gestiva la serie dietro le quinte. Quindi, per cercare di renderlo appetibile al club dei maschi, mi hanno proposto di interpretare il personaggio. E io ho colto al volo l’occasione. Oggi non sarei mai stata scritturata per quel ruolo, ma sento che ha contribuito ad aprire le porte alla comunità trans. Mi piace pensarlo, comunque – ha proseguito – Non voglio darmi troppe pacche sulle spalle”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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