Mentre il bilancio delle vittime aumenta a Gaza, con Israele che continua la sua offensiva militare, lanciata in risposta agli attacchi terroristici di Hamas, l’attore Riz Ahmed ha lanciato un accorato appello per chiedere la fine delle violenze.
Attraverso i suoi account social, l’attore ha chiesto la fine dei “crimini di guerra moralmente indifendibili”, tra cui i “bombardamenti indiscriminati di Israele sui civili di Gaza”. “Ci dicono che ci sono due lati di ciò che sta accadendo in Israele e in Palestina. Ma nel mio cuore so che ce n’è uno solo: quello della nostra umanità”, ha scritto la star di Sound of Metal, Rogue One e Jason Bourne.
“Quello che è successo in Israele la scorsa settimana è stato orribile e sbagliato. Il dolore e la paura che molti provano sono profondi e reali. Quello che sta accadendo a Gaza ora, e che sta accadendo in Palestina sotto l’occupazione da decenni, è orribile e sbagliato. La profondità e la realtà di questa sofferenza non possono essere ignorate”, scrive l’attore.
Riz Ahmed sul conflitto
Il 7 ottobre Hamas ha lanciato un attacco a sorpresa contro Israele, che avrebbe ucciso più di 1.400 persone. Per rappresaglia, gli attacchi di Israele a Gaza hanno ucciso più di 2.300 palestinesi, risultando i più letali delle cinque guerre che Israele ha lanciato contro il territorio. Secondo le stime delle Nazioni Unite, almeno 1 milione di abitanti di Gaza sono stati sfollati.
“Se guardiamo solo in una direzione, andremo ancora più a fondo nell’oscurità. Ma questo è esattamente ciò che sta accadendo in questo momento”, ha aggiunto Ahmed. “Ci viene chiesto di guardare altrove mentre i civili di Gaza, metà dei quali sono bambini, non hanno più tempo. Se siamo dalla parte dell’umanità, dobbiamo parlare con urgenza per cercare di evitare la perdita di vite innocenti”, continua Ahmed.
“Ciò significa chiedere la fine dei bombardamenti indiscriminati sui civili e sulle infrastrutture vitali di Gaza, la negazione di cibo, acqua ed elettricità, lo sfollamento forzato delle persone dalle loro case – e conclude – Si tratta di crimini di guerra moralmente indifendibili”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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