Nell’agosto 2019 Robert De Niro ha citato in giudizio la sua ex assistente, Graham Chase Robinson, per aver guardato Friends durante gli orari di lavoro e per aver rubato milioni di miglia frequent flyer, in quello che si sospettava fosse il preludio di una battaglia legale più ampia e aspra, un attacco preventivo in previsione di accuse spiacevoli che, a quanto pare, sarebbero arrivate. È avvenuto due mesi dopo, quando Robinson ha intentato la sua causa, a ridosso del movimento #MeToo, accusando De Niro di discriminazione di genere e di ritorsioni, nonché di aver cercato di convincere l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan a perseguirla per aver rubato dalla società di prestiti dell’attore.
Le due cause, che si pensava sarebbero state archiviate, andranno ora a processo lunedì 30 presso il tribunale federale di New York, con De Niro pronto a salire sul banco degli imputati dopo le dichiarazioni di apertura. De Niro testimonierà contro le accuse di aver gestito un ambiente di lavoro tossico in cui sotto pagava Robinson, la sottoponeva a commenti volgari e le assegnava compiti domestici come abbottonargli la camicia e lavargli le lenzuola nonostante il suo alto titolo di dirigente.
“Robert De Niro è una persona che si è aggrappata a vecchi valori”, si legge nella denuncia, che paragona uno degli attori-produttori più potenti di Hollywood a Bill O’Reilly. I documenti del caso si basano su una serie di testi e di e-mail interne all’azienda. Robinson è stata assunta da De Niro e Canal Productions dal 2008 al 2019, passando da assistente esecutiva a direttrice di produzione e poi vicepresidente della produzione e delle finanze. Le sue responsabilità, che la tenevano al lavoro 24 ore su 24, comprendevano lo svolgimento di una serie di commissioni per Robert De Niro, la sua famiglia e l’ufficio di Canal.
Alla fine del 2018 la donna aveva intenzione di dimettersi, ma è stata convinta a rimanere. Cosa le abbia detto esattamente De Niro per impedirle di andarsene è oggetto di controversia. Durante la sua deposizione, Robinson ha affermato che l’attore le ha detto: “Se mi lasci nei guai ti farò una cattiva raccomandazione”. L’attore ha negato di aver detto una cosa simile. Subito dopo la donna ha chiesto un aumento del suo stipendio, che all’epoca era di 200.000 dollari.
Ha dichiarato: “Ho lavorato per voi per 11 anni e non rimprovero a nessuno il proprio stipendio, ma pretendo la parità. Per fare un esempio, guadagno meno del tuo allenatore che ha uno stipendio base di 250.000 dollari e spese che superano i 70.000 dollari l’anno”. Dopo la discussione, Robert De Niro ha aumentato il suo compenso base a 300.000 dollari.
Le prime divergenze tra Robert De Niro e Graham Chase Robinson
Nonostante il suo titolo di dirigente, Robinson ha affermato di essere stata relegata a mansioni domestiche, come la decorazione della nuova casa in città da lui affittata (De Niro sostiene che lei si sia offerta volontaria). A questo punto Tiffany Chen, la fidanzata di De Niro, è rimasta coinvolta nel dramma legale. I due hanno iniziato a scambiarsi messaggi e e-mail relativi a vari aspetti della residenza. Quando ha incontrato Robinson per la prima volta, Chen ha testimoniato di aver pensato che “c’è qualcosa che non va in lei, qualcosa di molto grave”. Ha detto che Robinson, che non l’avrebbe guardata in faccia, spostava i mobili e potava gli alberi senza chiedere il permesso. “Sembrava tutto molto territoriale”, ha detto Chen in una deposizione.
In quel periodo, Chen e De Niro iniziarono a ipotizzare che Robinson fosse innamorata dell’attore. Nel marzo 2019, Chen gli chiese di trovare un sostituto perché non voleva Robinson in casa. La donna ha scritto a De Niro: “Non sarò felice finché non mi dirai che stai cercando un sostituto” e “se la tieni, io e te avremo dei problemi” (un’altra ex assistente di De Niro ha testimoniato che il suo lavoro è stato interrotto nel 2003 su richiesta dell’allora moglie).
Anche Robinson non voleva essere coinvolta nei compiti legati alla residenza. Ha testimoniato che “il mio lavoro alla Productions era stato reindirizzato verso un ruolo femminile in cui mi occupavo delle faccende domestiche, passavo l’aspirapolvere e facevo tutte queste cose… Non aveva nulla a che fare con la produzione finanziaria. È stato incredibilmente avvilente e frustrante per me”.
Un mese dopo, Robinson si è dimessa, e a quel punto Tom Harvey, avvocato di lunga data di Robert De Niro, ha avviato una revisione delle sue e-mail, dei documenti e dei computer che ha portato a un’indagine formale sull’uso dei fondi di Canal per questioni personali. Tra questi, il trasferimento di sette milioni di miglia frequent flyer dal conto di Canal al proprio. Robinson ha risposto che l’interprete sapeva e aveva approvato il trasferimento.
Mentre i loro rapporti si inasprivano, i due continuarono a negoziare per la firma di Robinson su una liberatoria. In cambio della sua firma, Robinson propose quasi due anni di stipendio a 300.000 dollari l’anno, un incontro con De Niro, una liberatoria reciproca con una clausola di indennizzo, lettere di raccomandazione per quattro scuole di business e il mantenimento di tutte le miglia accumulate, tra le altre clausole. Il caos legale si è scatenato quando De Niro ha rifiutato la proposta. Ha scritto a Chen: “Le palle. La faccia tosta. La sfrontatezza, come si è permessa!”.
Nel luglio 2019, Harvey ha inviato a Robinson una lettera in cui la accusava di violazione del dovere fiduciario per aver addebitato a Canal una serie di spese personali come cibo, dog-sitter, macchine fotografiche, lavaggio a secco e fiori. Robinson, tramite i suoi avvocati dello studio Sanford Heisler, ha replicato che avrebbe fatto causa a Canal e a De Niro per discriminazione sessuale, sfruttamento degli stereotipi sessuali, ambiente di lavoro ostile e ritorsioni.
Sentenze e previsioni
Canal ha sparato il primo colpo citando Robinson presso il tribunale statale di New York per appropriazione indebita, violazione del dovere fiduciario, violazione dell’obbligo di fedeltà e frode, in una causa da 6 milioni di dollari che alla fine è stata ritirata e autorizzata a essere riproposta come domanda alternativa presso il tribunale federale dopo che Robinson ha fatto causa due mesi dopo. De Niro ha anche incontrato l’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan in merito all’accusa di furto da parte di Robinson, anche se i pubblici ministeri hanno rifiutato di portare avanti il caso.
È raro che i rapporti di lavoro a Hollywood sfocino in cause e contro-cause che arrivano al processo, soprattutto quando si tratta di un attore di serie A del livello di De Niro. Gli attori più importanti tendono a patteggiare per evitare battaglie legali di alto profilo che potrebbero costringerli a testimoniare, alimentando a loro volta titoli sfavorevoli in momenti inopportuni. Nel corso di 11 anni di lavoro, Robinson è riuscita a dimostrare comportamenti discutibili dal punto di vista legale, alcuni dei quali più solidi di altri.
Il giudice distrettuale Lewis Liman ha ritenuto che la richiesta di risarcimento per discriminazione di genere possa essere sottoposta a una giuria. La “prova principale” di Robinson, ha scritto Liman, riguarda Chen. Poiché Chen sembra aver adottato l’opinione che Robinson fosse innamorata di De Niro, i giurati potrebbero ritenere che sia stata motivata dal suo genere. E sebbene non fosse una dipendente di Canal, Chen avrebbe potuto agire come “agente” della società, secondo l’ordinanza.
“Una giuria ragionevole potrebbe dedurre dai commenti privati di Chen sulla querelante che, basandosi in parte sul suo sesso e sulla sua condizione di donna single, ha dedotto che la querelante fosse innamorata del suo fidanzato e di conseguenza voleva che fosse licenziata”, si legge nella sentenza di 158 pagine.
In un’ordinanza, Liman ha però respinto la richiesta di parità di retribuzione. Ha concluso che la richiesta di parità di retribuzione con i dipendenti di sesso maschile, come il personal trainer di De Niro, non è sufficiente per corroborare l’accusa, dal momento che la donna “non ha mai menzionato che la differenza di retribuzione fosse eventualmente legata al loro sesso o ha attribuito la differenza di retribuzione al fatto che lui fosse un uomo e lei una donna”. Ha inoltre ristretto la portata della richiesta di risarcimento per ritorsioni, escludendo le accuse relative alle motivazioni che hanno spinto Robert De Niro a presentare una contro-causa contro Robinson.
I giurati valuteranno tutte le affermazioni di De Niro relative all’uso personale dei fondi di Canal da parte di Robinson e al suo trasferimento delle miglia volanti dell’azienda. Robert De Niro, che non ha risposto alle richieste di commento, Chen e Harvey dovrebbero testimoniare. Le dichiarazioni di apertura sono previste per lunedì 30, dopo la selezione della giuria.
Traduzione di Pietro Cecioni
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