Quando Robert Downey Jr. guarda indietro alla sua carriera, ritiene che alcuni dei suoi “lavori migliori” non abbiano ricevuto l’attenzione che meritavano a causa del genere supereroistico. L’attore ha recentemente partecipato al podcast Literally! With Rob Lowe, dove ha parlato di esperienze passate che non sono andate come previsto, ma che si sono trasformate in momenti di insegnamento che alla fine lo hanno reso migliore.
“A volte sono proprio quei punti di svolta in cui ci siamo trovati al freddo e ci siamo detti: Cosa dovrei imparare ora?”, ha affermato. “E penso che questi aspetti possano creare una nuova versione di sé, meno fragile ma anche un po’ più malleabile e più capace”.
Il “flop” di Downey Jr. dopo Tony Stark
Downey Jr. ha ammesso che nel 2019 si sentiva all’apice della sua carriera dopo gli 11 anni trascorsi nel ruolo di Tony Stark/Iron Man nel Marvel Cinematic Universe (Mcu), che ha definito alcuni dei suoi “migliori lavori” passati inosservati a causa del genere “cinecomic”. Quindi, quando ha ricevuto alcune delle peggiori recensioni della sua carriera dopo aver recitato in Dolittle, film del 2020 diretto da Stephen Gaghan e prodotto da Downey insieme alla moglie Susan Downey, è stata dura. Ma l’attore ha affermato a Lowe che adesso è sa che il film semplicemente “non ha funzionato” e l’ha definita un’esperienza umiliante necessaria per uscire dalla Marvel.
“Mi sono sentito molto esposto dopo essere stato nel bozzolo della Marvel, dove credo di aver fatto uno dei migliori lavori che abbia mai fatto, ma che è passato un po’ inosservato a causa del genere”, ha spiegato l’attore. “In un certo senso, ho fatto un favore a me stesso, perché mi è stato tolto definitivamente il tappeto da sotto i piedi e tutte le cose a cui mi appoggiavo rispetto alla mia concezione di fiducia e sicurezza sono evaporate. La cosa assurda è che si dice: ‘Quando lo studente è pronto, l’insegnante arriverà’, ed è quello che è successo”.
L’attore ha lasciato il Mcu nel 2019 con Avengers: Endgame. Per quanto riguarda Dolittle, il film ha attualmente un 15 percento di critica su Rotten Tomatoes, ma il suo ultimo ruolo in Oppenheimer gli è valso il Golden Globe 2024 e lo sta già proiettando verso gli Oscar.
Traduzione di Pietro Cecioni
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