Sarah Michelle Gellar: 5 ruoli oltre a Buffy – L’ammazzavampiri

L'attrice rivela perché Ringer si sia concluso dopo una sola stagione e come mai lei e Amy Poehler si siano scambiate i ruoli in Southland Tales di Richard Kelly

Di THR ROMA

Per la copertina di The Hollywood Reporter, Sarah Michelle Gellar ha parlato dei grandi cambiamenti che ha attraversato la sua carriera, partendo da Buffy – L’ammazzavampiri e passando al suo periodo di assenza dalle scene e dalla recitazione. L’attrice è tornata in televisione con il suo primo ruolo da protagonista dopo quasi dieci anni, col debutto del 26 gennaio in America della serie drammatica Wolf Pack di Paramount+. Per l’occasione, l’attrice ha rivelato come mai Ringer si sia concluso dopo una sola stagione e perché lei e Amy Poehler si siano scambiate i ruoli in Southland Tales – Così finisce il mondo.

The Grudge (2004)

L’ultima volta che Sarah Michelle Galler si è rapportata con l’horror, prima di Wolf Pack, è stato con il remake del film giapponese del 2004 di Ju-On sulle case infestate. “Ho lottato per quel film”, ha raccontato “Alla fine l’ha acquistato la Sony, ma noi volevamo girarlo come un’opera indipendente”. The Grudge ha esordito al primo posto con 39,1 milioni di dollari al botteghino americano con un budget di 10 milioni di dollari, incassando alla fine 187,3 milioni di dollari in tutto il mondo e generando due sequel e un reboot – anche se Gellar ha fatto solo un cameo nel secondo capitolo.

Southland Tales – Così finisce il mondo (2006)

Uno dei film più bizzarri della sua carriera è un’opera di Richard Kelly che la vede nei panni di una star del cinema per adulti in cerca di successo in una Los Angeles distopica alla vigilia dell’apocalisse.Quel film era semplicemente ambizioso” dice Gellar “A un certo punto, per il mio ruolo dovevo stare solamente sui pattini a rotelle. Poi, quando Amy Poehler non era disponibile per prendere parte alle riprese, io e lei ci siamo scambiate i ruoli”.

Da allora Southland Tales – Così finisce il mondo si è guadagnato il titolo di cult, ma la sua prima proiezione, la quale ha suscitato grandi divisioni, è entrata nella leggenda del Festival di Cannes, dove il film è stato presentato in anterpima. Il compianto critico Roger Ebert ha detto di essere rimasto “stordito, confuso e assordato dai fischi”. Racconta l’attrice: “Ho rischiato di non presenziare perché stavo girando un altro film, ma alla fine sono andata con il co-protagonista Dwayne Johnson e sono rimasta per un giorno e mezzo”. Ha poi aggiunto Gellar. “È stata una proiezione di tre ore, credo di essermi addormentata due volte. Ero così stanca!”.

The Air I Breathe (2007)

Uno dei numerosi film indie di Sarah Michelle Gellar degli anni ’80 che hanno avuto un’uscita travagliata è stato il dramma del regista coreano-americano Jieho Lee. The Air I Breathe vantava un cast di prim’ordine – Kevin Bacon, Julie Delpy, Brendan Fraser, Andy Garcia, Forest Whitaker – ma ha visto solo sette sale prima di essere rilasciato senza tanti complimenti in home video. “Ci sono un paio di film che avrebbero potuto funzionare meglio, e credo che questo avrebbe avuto un’esperienza molto diversa se fosse uscito adesso” dice Gellar. “Ma ho avuto modo di lavorare con Brendan, che ancora oggi è uno dei miei più cari amici, e con Forest Whitaker che il mese dopo ha vinto l’Oscar. Andy Garcia era il mio partner di scena. È stato fantastico”.

Ringer (2011)

“Dopo aver avuto mia figlia, ho scelto di girare Ringer e ho pensato: sarà facile. Interpreterò due gemelle” racconta Gellar a proposito della serie televisiva “Non so cosa avessi nella testa. Forse è stata colpa del post-partum”. Gellar aveva proposto che il thriller si sviluppasse come una miniserie per la CBS, poco prima che Ryan Murphy inaugurasse la rinascita delle serie limitate con American Horror Story. “Tutti i network dicevano: non si guadagna nulla con le miniserie. Avete bisogno di fare ventidue episodi per avere profitti” ricorda l’attrice. La CW è intervenuta, ordinando alla fine un’intera stagione, ma Gellar rivela che è stata lei a decidere di chiudere dopo un solo anno: “Sono rimasta incinta del secondo figlio, il che è stata una sorpresa, quindi mi sono rivolta alla CW dicendo: non posso continuare. Loro l’avrebbero ripresa, ma io non potevo farlo”.

The Crazy Ones (2013)

L’ultimo ruolo importante di Sarah Michelle Gellar prima della sua pausa hollywoodiana è stato al fianco di Robin Williams nella serie comedy della CBS su un’agenzia pubblicitaria gestita da un padre e sua figlia. Anche il nome dietro alla macchina da presa era alquanto rilevante, con David E. Kelley come creatore e showrunner. Per questo la Gellar non ha esitato ad accettare il lavoro, nonostante suo figlio avesse solo due mesi quando è arrivato il momento di girare l’episodio pilota. “Ho amato quella serie. Avrei potuto farlo per cinque o sette anni e vedere i miei figli crescere”.

Tre mesi dopo la conclusione della prima e unica stagione, Williams si è tolto la vita e l’attrice ha deciso di prendersi una pausa dalla recitazione. “Mi ha colpito tutto in una volta: il post-parto, i due figli, la morte di Robin” ha raccontato “Tutto questo mi ha portato a scegliere di imboccare una direzione diversa”.