Con 65 – Fuga dalla Terra Adam Driver punta alla coerenza. È orgoglioso di fare da solo gli stunt che la produzione gli consente, ma non perché voglia impressionare qualcuno. Vuole che la fisicità dei suoi personaggi sia evidente in ogni film, e il thriller fantascientifico degli sceneggiatori di A Quiet Place, Scott Beck e Bryan Woods, non fa eccezione. Driver interpreta il Comandante Mills, che si schianta con la sua navicella spaziale nella preistoria. Insieme a lui c’è un’altra sopravvissuta, la Koa di Ariana Geenblatt. La coppia deve combattere contro i dinosauri e la forza degli elementi cercando di sopravvivere a un ambiente ostile.
Di seguito, durante una recente conversazione con THR, Driver spiega che giovani registi come Beck e Woods non sono poi così diversi dai tanti registi d’autore con cui ha lavorato nella corso della sua carriera.
Quando ha ricevuto la sceneggiatura di 65 – Fuga dalla Terra, sapeva da subito dei dinosauri?
“Beck e Woods mi hanno mandato un video in cui mi spiegavano le loro intenzioni prima che leggessi la sceneggiatura, quindi ho letto il copione di 65 – Fuga dalla Terra con una certa consapevolezza”.
Ha lavorato con i registi più esperti del settore e ognuno di loro, presumibilmente, ha il proprio modo di intendere il lavoro. Per Beck e Woods, 65 – Fuga dalla Terra è la terza regia. Ci sono dei vantaggi nel lavorare con registi che non hanno ancora una propria routine?
“In realtà, ciò che rende “speciali” i registi è che non ripetono mai la stessa cosa. Ci si aspetta che uno Scorsese o un Coppola ti dicano: ‘Fai questo’, ma è esattamente l’opposto. Non potrebbero essere più collaborativi e aperti. Ovviamente hanno un enorme bagaglio cinematografico, e un controllo sul linguaggio, che manca ai registi più giovani. Ma 65 – Fuga dalla Terra è stata un’esperienza unica. Non avevo mai lavorato con Beck e Woods ed è stato bello. Però anche i registi esperti con cui ho avuto a che fare si sono sempre approcciati ai film come se li costruissero un pezzo alla volta. Hanno l’umiltà di lanciarsi in un progetto senza una strada prestabilita”.
Con 65 – Fuga dalla Terra la mettono davvero alla prova. Dal punto di vista fisico è uno dei ruoli più impegnativi, se non il più impegnativo, che ha affrontato finora?
“Direi che Silence è stato il ruolo più impegnativo dal punto di vista fisico, perché ho dovuto sostenere una forte perdita di peso. È stata una cosa lunga, durata quattro mesi, ma 65 – Fuga dalla Terra è stato un lavoro decisamente più fisico. Uno dei punti forti del film è proprio la fisicità: poiché Mills e Koa non riescono a comunicare, la fisicità è estremamente importante, senza considerare la sfida con l’ambiente, che è a tutti gli effetti un altro personaggio del film”.
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