Il regista Ángel Manuel Soto e il suo film DC Blue Beetle hanno superato una serie di ostacoli per arrivare all’uscita nelle sale il 18 agosto. Come primo film mainstream di supereroi latino-americani, Soto e soci hanno dovuto superare la mancanza di un’adeguata rappresentazione, introducendo al contempo un eroe di cui c’era bisogno come Jaime Reyes (Xolo Maridueña), insieme alla sua famiglia.
Il produttore di Blue Beetle, Zev Foreman, inizialmente aveva ambizioni cinematografiche, ma data l’enfasi posta da WarnerMedia sullo streaming alla fine del 2020, il progetto è stato designato come un’uscita HBO Max. Nel dicembre del 2021, tuttavia, pochi mesi prima della fusione di WarnerMedia con Discovery, i vertici della Warner Bros. hanno deciso di portare il film in sala, consentendo al pubblico latino di avere finalmente la propria occasione nel genere dei supereroi.
“Volevamo vedere la nostra storia e la nostra tradizione sul grande schermo riportata in modo rispettoso. Era un’opportunità che non volevamo perdere”, racconta Soto a The Hollywood Reporter. “Era una cosa per cui ci siamo impegnati molto e non abbiamo accettato un no come risposta. Alla fine, la Warner Bros. l’ha ritenuto opportuno e ci ha permesso di arrivare nelle sale”.
Sfortunatamente, l’uscita di Blue Beetle coincide con lo sciopero del sindacato degli attori (SAG-AFTRA), il che significa che i membri del cast non possono promuovere e condividere la pellicola attraverso le varie presentazioni stampa, le anteprime e le proiezioni per i fan. Soto ha però utilizzato il tempo per la promozione onorando il lavoro del suo cast in loro assenza, aggiornandoli passo dopo passo con messaggi di gruppo.
Intervista ad Ángel Manuel Soto
La fusione dell’aprile 2021 tra WarnerMedia e Discovery per formare Warner Bros. Discovery ha portato alla nuova leadership dei DC Studios con James Gunn e Peter Safran a capo. Questo cambio di guardia ha inizialmente messo Blue Beetle un po’ in difficoltà per quanto riguarda il futuro dei suoi personaggi e delle sue storie. Fortunatamente, Gunn non ci ha messo molto a designare l’eroe di Maridueña come primo personaggio del DCU, il che ha tolto un grosso peso dalle spalle di Soto.
“Sicuramente questo è stato un elemento di sollievo. Il fatto che tutto questo sforzo non sarebbe andato perso durante il cambio di amministrazione”, ammette Soto. “C’è anche fiducia nei nostri personaggi, che ora faranno parte di questo nuovo universo DC, soprattutto quello interpretato da Xolo e il personaggio di Bruna Marquezine. Quindi, sapere che continueranno ad andare avanti all’interno del DCU mi ha fatto sentire sollevato”.
Qui di seguito, nel corso di un’intervista con THR, Soto parla anche della sua proposta iniziale per Bane e del perché ha esitato nel dire sì a Blue Beetle.
Come sta andando il tour da solista?
Viaggiare può diventare faticoso, ma l’energia delle interviste, dei fan e delle proiezioni è così inebriante che ti fa tornare la carica. Mi sento benissimo. Siamo a Toronto in questo momento, e alla proiezione di ieri c’erano molti cosplayers. La gente ha fatto la fila per ore per entrare in sala. Abbiamo realizzato qualcosa con grande amore mettendoci il cuore e l’anima. Non solo io come regista, ma tutti gli attori, ed è rassicurante che il film sia stato accolto con tanta energia ed entusiasmo.
Considerando l’importanza di questo film per la comunità latina, deve essere straziante non avere con sé la famiglia di Blue Beetle.
È straziante. Non si tratta solo di voler avere la loro compagnia. Volevo che avessero il loro momento di gloria. Non abbiamo mai avuto un film mainstream di supereroi con protagonisti latino-americani e che celebrasse la nostra cultura, con personaggi che assomigliano alla mia famiglia e a molte altre là fuori. Quindi è un peccato che non possano godere dei riflettori che meritano. Ma allo stesso tempo è una cosa necessaria. Credo che lo sciopero sia necessario.
Avrei preferito che fosse avvenuto dopo l’uscita del nostro film, ma in fin dei conti non c’è momento migliore di questo. Il fatto che abbiano sacrificato questa opportunità per partecipare ai picchetti e lottare per un futuro migliore – non solo per sé stessi, ma anche per garantirlo alle prossime generazioni – è già di per sé un atto eroico. Per questo motivo li sto onorando per il loro sacrificio e per il lavoro straordinario che hanno svolto. Rappresentarli mi dà l’energia per continuare a lavorare.
Vi siete tenuti in contatto?
Sì, invio loro foto per condividere insieme l’entusiasmo. Parlo sempre con Xolo Maridueña e Bruna Marquezine. Abbiamo una chat di gruppo con Belissa Escobedo e George Lopez. Quando sono andato in Messico, ho cenato con Damián Alcázar. A Miami non ho potuto incontrare Adriana Barraza, ma abbiamo parlato costantemente. La sua partecipazione al film significa molto per noi.
Alcázar e Barraza sono due attori che sono cresciuti nel cinema messicano, e poter lavorare con due persone che rispetto così tanto e sentirle come familiari è un sogno che si avvera. Anche Susan Sarandon è stata di grande aiuto. Mi ha assistito nel processo e mi ha dato dei consigli. La sua esperienza è come una scuola che non avrei mai pensato di avere l’opportunità di frequentare, ed è stata una madre per me durante la produzione.
Le origini del progetto Blue Beetle
All’inizio aveva avuto un incontro con la DC per proporre Bane, ma ne è uscito invece con Blue Beetle. È andata davvero così?
Durante la pandemia, ho avuto un incontro con la DC dopo la vittoria di Charm City Kings al Sundance e l’arrivo su HBO Max. Ho ricevuto una telefonata da Galen Vaisman, uno dei dirigenti della DC, e in un incontro generale devi essere preparato se ti chiedono cosa vuoi fare. Ho sempre voluto esplorare la storia delle origini di Bane. È molto intrigante, soprattutto per la sua provenienza e per i diversi argomenti che si potrebbero esplorare se lo considerassimo l’eroe della sua storia. Quindi sarebbe stato molto interessante poter parlare di situazioni che hanno interessato i Caraibi e l’America Latina per secoli attraverso il personaggio.
Sono arrivato con quell’idea, ma quello era l’universo di Matt Reeves con The Batman, e non so cosa succederà ora sotto questa nuova amministrazione. Ma è stato il mio tentativo iniziale, e Galen mi ha detto: “Ok, è una buona idea, ma volevamo proporti qualcos’altro”. E fu allora che introdusse l’idea di Blue Beetle. Ora, io conoscevo già il personaggio. Molti miei amici sono stati suoi fan, non solo perché era un supereroe messicano-americano, ma anche per l’impatto sulla cultura pop che ha avuto con cartoni animati come Young Justice. Ho anche giocato nei panni del suo personaggio nel videogioco Injustice 2.
Ho ricevuto la proposta, ma all’inizio ero un po’ titubante, perché Hollywood ha una storia di rappresentazioni sbagliate piene di stereotipi. Galen mi ha rassicurato: “Non preoccuparti. Abbiamo un ragazzo di Queretaro, in Messico, che sta scrivendo la sceneggiatura. Si chiama Gareth Dunnet-Alcocer. Leggi la storia e se non ti piace, possiamo parlare di qualcos’altro”. Quando ho letto la trama, non solo ho visto una rappresentazione onesta e una finestra sulla cultura latino-americana attraverso la famiglia Reyes, ma ho anche visto molto di me stesso e molte delle situazioni che mi hanno colpito in quanto portoricano. Mi sono ritrovato nell’esperienza comune che abbiamo come latino-americani, ed è stato allora che mi sono convinto che questo film doveva essere realizzato.
Nel dicembre 2021, quattro mesi prima della fusione con Discovery, Blue Beetle è diventato un film per la sala. A chi va il merito di aver portato il film dalla Hbo Max al cinema?
È stato uno sforzo collettivo. Quando sono arrivato al progetto, era già etichettato come una storia di Hbo Max, ma il produttore Zev Foreman, che ha portato il progetto alla DC, ha sempre voluto che uscisse nelle sale. Poi, grazie al mandato di trasmissione in streaming che si stava verificando all’epoca, è stato inserito nella lista dei film per la sala. Quando abbiamo realizzato tutti i concept art e la creazione del mondo, siamo davvero andati oltre per cercare di rendere questa storia degna dello schermo più grande possibile. Volevo presentare un’esperienza collettiva.
Abbiamo cercato di portare al cinema la nostra storia e la nostra tradizione in un modo rispettoso, e questa era un’opportunità che non potevamo lasciarci sfuggire. Per questo ci siamo impegnati a fondo e non abbiamo accettato un no come risposta. E alla fine la Warner Bros. ha ritenuto che fosse giusto e ci ha permesso di arrivare in sala.
Gli effetti speciali e il futuro di Blue Beetle
Come avete affrontato la questione degli effetti prostetici rispetto a quelli digitali?
Questo film ha un budget inferiore a quello di molti altri grandi film, ma volevamo comunque renderlo incredibile. Il nostro team di produzione e il nostro supervisore dei VFX Kelvin McIlwain hanno capito che era necessario massimizzare il budget e hanno utilizzato il più possibile elementi autentici. Non si trattava solo del costume di Blue Beetle, ma anche di location reali, in modo da non dipendere troppo dagli effetti visivi.
Inoltre, l’uso di location reali ci ha permesso di integrare meglio le uniformi fisiche, in modo che i VFX servissero solo come miglioramento. Si tratta di uno strumento, non di una dipendenza, e ciò ha contribuito a rendere il tutto più realistico. Abbiamo girato il terzo atto in una vera fortezza di 500 anni fa a Puerto Rico. Le comunità rappresentate non erano un set. Siamo andati nei barrios di Puerto Rico e abbiamo girato lì.
Molte delle persone sullo sfondo provengono da quella comunità. La possibilità di rendere il film il più possibile realistico ci ha fatto sentire all’altezza del grande schermo.
Quando i capi della DC, James Gunn e Peter Safran, le hanno comunicato che Jaime Reyes avrebbe continuato nel nuovo DCU, è stato un sollievo sapere che il suo lavoro non era stato vano?
Sapere che gli sforzi non sarebbero andati perduti durante il cambio di amministrazione è stato certamente un elemento di sollievo. Siamo sopravvissuti ai vari mutamenti nel corso dell’intero processo, e questo testimonia il duro lavoro che tutti hanno svolto. Inoltre, c’è la fiducia nei nostri personaggi, che ora faranno parte di questo nuovo universo DC, in particolare il personaggio di Xolo e tutta la sua famiglia, e il personaggio di Bruna Marquezine. Quindi, sapere che continueranno ad andare avanti nel DCU mi ha permesso di provare sollievo per me e per loro. È una testimonianza della quantità di cuore e di talento che hanno.
Traduzione di Pietro Cecioni
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