Il sequel di World War Z rischiava di essere “molto simile” a The Last of Us. Il regista David Fincher, che avrebbe dovuto dirigere il secondo capitolo del film del 2013 con Brad Pitt prima che Paramount cancellasse il progetto, ha svelato alcune delle idee che la produzione aveva messo sul tavolo.
In un’intervista con GQ UK di mercoledì 25 ottobre, Fincher ha affermato che questo secondo capitolo sarebbe stato abbastanza simile alla serie Hbo The Last of Us, tratta dal videogioco PlayStation sviluppato da Naughty Dog, e diretto da Neil Druckmann e Bruce Straley.
“Sono contento di non aver realizzato il film, perché The Last of Us ha molto più spazio per esplorare gli stessi temi”, ha spiegato il regista di Fight Club alla rivista britannica. E continua: “Nella nostra sequenza iniziale, ad esempio, volevamo usare il piccolo parassita che la serie ha usato nella sua sequenza iniziale, e in quella meravigliosa sequenza di apertura con il talk show in stile Dick Cavett e David Frost”.
Il sequel di World War Z
Il film del 2013 con protagonista Brad Pitt (Troy, Babylon), diretto da Marc Forster (Quantum of Solace), era un adattamento del romanzo scritto da Max Brooks World War Z. La guerra mondiale degli Zombi, pubblicato nel 2006. Il film ha incassato – a livello globale – 540 milioni di dollari, e un sequel è stato immediatamente messo in cantiere, dopo questo risultato al botteghino.
Ma diversi ostacoli di produzione hanno rallentato la produzione, tra cui anche il primo regista scelto, cioè J.A. Bayona. Fincher si è unito successivamente al progetto, ma nel 2019, Paramount ha fermato completamente le lavorazioni del sequel. Fonti di The Hollywood Reporter hanno raccontato che sono incorsi anche problemi di budget.
GQ UK ha poi chiesto al regista – che ha portato alla Mostra del Cinema di Venezia The Killer – se questo secondo capitolo di World War Z sarebbe stato un adattamento più vicino al libro originale. “No, no, ma c’è una discussione aperta”.
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