Chi prenderà il posto di Daniel Craig come 007? Per trovare una risposta a questa domanda, i fan dovranno aspettare probabilmente ancora un po’ di tempo. In un’intervista al The Guardian pubblicata sabato 21 ottobre, la produttrice del franchise Barbara Broccoli ha dichiarato che c’è ancora una “lunga strada da percorrere” prima che l’iconico personaggio venga “reinventato per il prossimo capitolo”.
“I dirigenti non hanno ancora iniziato a modernizzare il franchise,” ha aggiunto. Broccoli, che dirige la serie di film insieme al fratellastro Michael G. Wilson, ha spiegato che è importante che il prossimo capitolo rappresenti il modo in cui il mondo è cambiato da quando Craig ha assunto il ruolo di James Bond nel 2006. Ma non si tratta di una novità: la produttrice ha fatto notare che 007 è sempre stato reinventato e modernizzato nel corso dei decenni.
La modernizzazione di James Bond
“Torno indietro a GoldenEye quando tutti dicevano: la guerra fredda è finita, il muro è caduto, Bond è morto, non c’è più bisogno di Bond, il mondo intero è in pace e ora non ci sono più cattivi, e ragazzi, si sbagliavano!”. Quando si è trattato di scegliere Craig nel ruolo principale, “volevano concentrarsi su come sarebbe stato un eroe del XXI secolo”.
“Daniel ci ha dato la possibilità di sfruttare la vita emotiva del personaggio, e il mondo era pronto per questo”, ha spiegato Broccoli. E continua: “Penso che questi film riflettano il tempo storico in cui si trovano, e c’è una lunga, lunga strada da percorrere per reinventarlo per il prossimo capitolo”.
Dopo cinque episodi della serie, a partire da Casino Royale, Craig si è ufficialmente ritirato dal ruolo dopo l’uscita di No Time to Die del 2021. L’anno scorso, Broccoli ha dichiarato a The Hollywood Reporter che all’epoca erano più interessati a capire chi sarebbe stato il prossimo cattivo prima di considerare chi avrebbe interpretato Bond.
“Ci sediamo sempre con i nostri sceneggiatori e iniziamo a pensare a :’Di cosa ha paura il mondo?’, ‘Chi è il cattivo di Bond?’. Cerchiamo di concentrarci su questo aspetto come una sorta di storia di punta”, ha spiegato la produttrice. “E poi vogliamo guardare anche alla vita emotiva di Bond e a ciò che dovrà affrontare personalmente e che non ha mai dovuto affrontare prima. Quindi nei film avrà due grandi questioni: una geopolitica e l’altra personale”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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