La domanda che angustia tutto il mondo del cinema: dove sono finiti tutti i fan dei film DC?

Dopo una serie di film disastrosi e con un reboot all'orizzonte, la Warner Bros. deve fare di più per i suoi fan. Deve far credere loro che questa volta c'è la volontà di far volare l'uomo fino alla fine. Altrimenti, il monopolio Marvel continuerà a trionfare indisturbato

È passato più di un decennio da quando L’uomo d’acciaio ha inaugurato il DCEU (DC Extended Universe), e dieci anni proprio questa settimana (al 26 agosto 2023) da quando Ben Affleck è stato scelto per interpretare Batman nella saga cinematografica di Zack Snyder. Conosciamo tutti lo scompiglio che e la ristrutturazione incessante della DC che seguirono.

Ma torniamo indietro all’estate del 2013. Quando gli appassionati di fumetti che ruotavano intorno al nuovo DC Extended Universe si facevano sentire. Tutti avevano un’opinione, su L’uomo d’acciaio, con il suo controverso terzo atto in cui Superman uccideva Zod, e sul casting di Affleck, che non si era ancora ripulito dalla puzza di spandex di Daredevil del 2003 e che avrebbe dovuto in qualche modo essere all’altezza dell’amato Cavaliere Oscuro di Christian Bale.

DC Extended Universe: dieci anni fa

Il DCEU era nuovo e splendente e, che le reazioni fossero positive o negative, tutti avevano un’opinione sul suo futuro. Le teorie dei fan, gli autori di fumetti che si schieravano, i blogger che scoprivano di poter ottenere il controllo della narrazione e i fan della DC che fortificavano le difese e accumulavano munizioni. In pochi anni, avrebbero preso ciò che in teoria doveva essere divertente (fumetti! film! supereroi!) e lo avrebbero trasformato in pura sofferenza, in una guerra di vendette e di culti.

Dieci anni dopo, Henry Cavill non è più l’Uomo d’Acciaio, Ben Affleck non è più Batman, Zack Snyder sta costruendo universi su Netflix con i suoi franchise Army of the Dead e Rebel Moon, Joss Whedon è persona non desiderata a Hollywood e James Gunn, l’uomo che ha stupito tutti con il successo dei Guardiani della Galassia, ha appena concluso con successo la trilogia a loro dedicata ed è ora co-responsabile dei DC Studios, insieme a Peter Safran.

Il rilancio dell’Universo: Blue Beetle

Insieme stanno rilanciando l’universo DC. Quanto al DCEU? Blue Beetle è nelle sale – anche se, purtroppo, sembra che pochi lo sappiano. È il penultimo capitolo del DCEU, che apre la strada ad Aquaman e il Regno Perduto? O è il primo capitolo del DCU? Pochi sembrano conoscere la risposta a questa domanda, viste le perplessità dello stesso Gunn che ha dichiarato che Blue Beetle è il primo personaggio del DCU ma non il primo film del DCU.

Il weekend di apertura di Blue Beetle, tra i più bassi nella storia di questo franchise, è arrivato dopo una serie di insuccessi al botteghino, tra cui The Flash, Shazam! La furia degli dei, Black Adam e i titoli influenzati dal Covid, Wonder Woman 1984 e The Suicide Squad. Mentre Gunn e Safran preparano il loro rilancio con una serie di progetti cinematografici e televisivi, gli opinionisti si chiedono: dove sono finiti tutti i fan dei film DC?

Dove sono finiti i fan dei film DC?

Un decennio di decisioni sempre diverse, sostituzioni di dirigenti, critici e fan troppo aggressivi hanno reso il fandom della DC una società divisa, e si vede anche sui social media. È una palude in cui persino Swamp Thing esiterebbe a immergersi. C’è chi è ottimista sul futuro del DCU ed è desideroso di un reboot dopo che Gunn e Safran hanno presentato il “Capitolo Uno” a gennaio. C’è anche chi è perplesso su cosa sia in realtà il DCU, vista la comunicazione contrastante che ha portato alcuni attori e progetti a continuare, come la serie spinoff di Suicide Squad, Peacemaker, mentre la maggior parte sono stati cancellati. C’è chi si lamenta del fatto che Snyder non sia riuscito a concludere la saga come l’aveva immaginata, mentre c’è chi è andato avanti, proprio come il regista. C’è chi ritiene che un reboot non sia necessario, visto il decennio di lavoro svolto per costruire il DCEU. Ci sono quelli che hanno adottato un approccio cult ai film di Snyder, facendo di loro (e di lui) la loro intera identità ed escludendo coloro che erano solo fan dei suoi film e non evocavano immagini alla Stan di Eminem con minacce violente e mobilitazioni di protesta. E c’è chi si è allontanato dall’intera questione dei film a fumetti.

È un ambiente difficile e spesso ostile per qualsiasi fan occasionale e troppo faticoso per chi si è appassionato a questi personaggi ma trova che il discorso online sia pieno di trappole. Molti di coloro che erano entusiasti dell’Uomo d’Acciaio e di Affleck nell’estate del 2013, e che hanno apprezzato Batman v Superman: Dawn of Justice (2016), da allora si sono ritirati sullo sfondo, mantenendo il fandom del DCEU in disparte, mentre sono stati sommersi dalle brigate degli hashtag e dai fanatici dei burn-book.

MCU vs DCU

Se da un lato il MCU è stato in grado di creare una fan base abbastanza unita (anche se non priva di antagonisti), dall’altro nessuno ha un’idea precisa di cosa vogliano i fan della DC o di chi siano davvero. Al momento, non sembra nemmeno possibile che la DC abbia un evento celebrativo nella Sala H del DCU al San Diego Comic-Con – ovviamente non senza un aereo che sorvola la città con uno striscione che proclama l’ultimo slogan #SellZSJLtoNetflix (Vendete la Justice League di Zack Snyder a Netflix).

In verità, è difficile andare al cinema per la prima di un nuovo film DC e sentirsi come se si stesse condividendo l’esperienza con fan che la pensano allo stesso modo, sempre che si condivida la sala con persone e non con file di poltrone vuote. È difficile generare entusiasmo per i film DC. A meno che, certo, non si tratti di Batman. I fan amano Batman. Ma non Batman come personaggio secondario in un’avventura di Flash, o Batman come elemento di riferimento invisibile in un film sulle rapine di Harley Quinn. Vogliono solo Batman. E se non lui, Joker andrà benissimo. Al momento, le scommesse future più sicure della Warner Bros. sono The Batman Part II e Joker: Folie à Deux, nessuno dei quali fa parte dell’universo condiviso che costituisce il prossimo DCU, e che entrambi si spingono oltre il nucleo del fandom dei film a fumetti.

Fan dei film o dei registi?

Da un lato, si può guardare alla scarsa affluenza di pubblico nell’ultimo anno di film del DCEU come a una mancanza di fiducia nel marchio da parte del pubblico e dei fan, al punto che anche i film migliori, come Blue Beetle, vengono ignorati. Ma forse, da un altro lato, questa serie di delusioni al botteghino lancia un segnale importante sul pubblico, rivelando che, quando si tratta di film, i fan della DC non sono in generale fan dei personaggi e dell’universo in sé, ma dei registi.

Se guardiamo alla storia dei film DC di maggior successo, e a quelli che hanno creato fanbase sfegatate, c’è quasi sempre un regista caratteristico che può inserirsi nel quadro della teoria dell’autore. Richard Donner, Tim Burton, Christopher Nolan, Zack Snyder, James Wan e Matt Reeves sono tutti registi con stili e tratti registici immediatamente riconoscibili. Potremmo persino aggiungere Joel Schumacher a questa lista, dato che anche i suoi film hanno trovato il loro pubblico negli ultimi tempi. Il fatto che la maggior parte di questi registi si sia occupata di Batman non ha fatto altro che consolidare il suo ruolo di maggiore attrazione per i fan della DC.

Sembra che sia questo fattore, non necessariamente il personaggio in sé, a separare i progetti cinematografici della DC dal MCU. Il MCU ha creato un sistema in cui il fandom è generato dai personaggi e i registi, per la maggior parte, sono secondari. I fan amano Spider-Man, ma non comprano magliette di Jon Watts né si interessano alla sua vita privata. Il fandom della DC è invece guidato da registi elevati allo status di celebrità e, di conseguenza, la fiducia è riposta nelle loro decisioni. Questa logica ha portato ad avere Black Adam, Shazam! Furia degli dei e Blue Beetle – tutti prodotti commercializzati come opere marveliane – che non sono riusciti ad accattivarsi il fandom. Il loro pubblico di riferimento aveva già le versioni di questi film nell’MCU, e le legacy di Black Adam e Blue Beetle, per quanto lodevoli, non sono un’attrattiva sufficiente di per sé. Quando però la Warner mette dietro a quei titoli qualcuno come Matt Reeves o James Gunn, allora il richiamo c’è e tutto, dalle scelte di casting non convenzionali alle modifiche dei personaggi, diventa più facile per i fan non solo abbracciarli ma anche difenderli.

Il futuro del DCU

Il futuro del DCU si basa sulla consapevolezza della Warner che gran parte di questa particolare fan base è meno interessata agli universi cinematografici e ai camei e più attenta ai registi con visioni specifiche, a volte persino controverse. Si tratta di film per i quali i fan si mobiliteranno, ma si spera in un modo equilibrato. James Gunn sembra un regista in grado di realizzare una versione ispirata di Superman in Superman: Legacy. La maggior parte delle persone vuole solo vedere un buon film e, se ciò avviene, può nascere una nuova base di fan. Come regista, Gunn si è guadagnato molta fiducia, ma per far sì che i fan, vecchi e nuovi, rimangano con lui dopo Legacy, avrà bisogno di qualcosa di più di un progetto per il futuro. Avrà bisogno di una lega di registi in cui il pubblico possa riporre la propria fiducia.

La Warner Bros. non riuscirà a conquistare tutti e sarebbe un errore, già commesso in passato con il DCEU, pensare di poterlo fare. Il tentativo di fare film per tutti ha avuto come risultato il montaggio cinematografico di Justice League (2017), un film per nessuno. Ci vorrà tempo per ricostruire il fandom della DC, per unificare le parti che possono essere unificate e lasciare semplicemente andare il resto. Non tutti si lasceranno convincere e aspettarsi un film su Superman da un miliardo di dollari sarebbe assurdo. Forse la lezione più semplice per il regime attuale viene dal film che ha dato il via all’universo cinematografico DC, Il cavaliere oscuro: “A volte le persone meritano di vedere ricompensata la loro fiducia”.

Questo significa offrire coerenza e non cambiare direzione ogni volta che alcuni critici e alcuni segmenti del fandom vengono accecati dalla nostalgia o fanno i capricci quando la storia non viene raccontata come vorrebbero. Questo significa essere decisi e lasciare che i registi non si limitino ad adattare quello che si conosce, ma mettano in discussione ciò che pensiamo di volere da questi film e ciò che pensiamo di sapere su questi personaggi. Il DCU deve fare di più che far credere ai fan che un uomo può volare. Deve far credere loro che questa volta c’è la volontà di mantenere la rotta e di portare il volo a destinazione.

Solo allora i fan dei film DC torneranno uniti e allo scoperto.