Mentre Barbie continua a dominare il mondo, con oltre un miliardo di dollari al botteghino dopo solo la terza settimana di uscita, le parti interessate continuano a festeggiare nelle loro rispettive case da sogno di Malibu.
La scorsa settimana, tra una domanda e l’altra sul doppio colpo di Hollywood, l’amministratore delegato della Warner Bros. Discovery David Zaslav e altri dirigenti hanno nominato Barbie più volte durante la relazione sui guadagni del secondo trimestre della società, sottolineando che il film sarà una manna per il terzo trimestre.
Durante la relazione trimestrale sugli utili di Mattel alla fine di luglio, l’amministratore delegato Ynon Kreiz ha definito Barbie una “pietra miliare” nella storia del produttore di giocattoli. “Il più grande mutamento della nostra strategia e del nostro dna è stato quello di rendersi conto che le persone che acquistano i nostri prodotti non sono solo consumatori, ma anche fan” ha dichiarato Kreiz.
Barbie: un successo replicabile?
Lontano da Wall Street, dirigenti e rappresentanti stanno analizzando le lezioni apprese da Barbie, mitigando l’entusiasmo con la constatazione che emulare il suo successo (o anche solo una frazione) non sarà un compito facile.
“Forse Hollywood è abbastanza intelligente, che è l’inizio di frase più divertente di sempre”, dice un produttore con esperienza nel settore dei giocattoli. “Ma se qualcuno guarda Barbie e dice ‘Sapete perché questo film ha funzionato? Grazie ai giocattoli’, non si può che trarre un insegnamento sbagliato”.
Molti addetti ai lavori fanno notare che non tutti i giocattoli sono uguali. Barbie, che è un oggetto che ha legami multigenerazionali ed è inestricabilmente legato a conversazioni culturali più ampie, come quelle sulla femminilità e sul femminismo, non è la stessa cosa di Uno o View Master, entrambi in fase di sviluppo. “Qual è il filo conduttore di Hot Wheels? Qual è il succo?”, si chiede un produttore. Si dice che J.J. Abrams, che produrrà Hot Wheels attraverso la sua Bad Robot, lo abbia descritto come “emotivo, concreto e grintoso”.
Dai Polly Pocket a Wishbone: quali giocattoli diventeranno film?
Sotto la guida di Robbie Brenner, la Mattel Films si è data da fare negli ultimi due anni per diffondere diverse proprietà di giocattoli a Hollywood. Alla MGM c’è il film su Polly Pocket, con Lena Dunham alla sceneggiatura e alla regia e Lily Collins come protagonista, e un potenziale film su Wishbone. Alla Universal c’è un film su Rock Em Sock Em Robots con Vin Diesel, star del franchise Fast. Skydance ha un progetto sulle macchinine Matchbox.
Un sequel di Barbie è ancora lontano (se mai fosse possibile): THR ha precedentemente riportato che né la produttrice-star Margot Robbie, né la regista Greta Gerwig, né il co-protagonista Ryan Gosling hanno firmato contratti con opzioni per un sequel. Il duplice sciopero dei sindacati SAG e WGA rende le trattative per il momento inattuabili.
Ciononostante, la Warner Bros. sta ancora cercando di portare avanti un altro progetto Mattel: Hot Wheels. Alcune fonti riferiscono a THR che lo studio è in contatto con i registi per un film basato sulle auto da corsa giocattolo, nonostante il progetto non abbia ancora una sceneggiatura. I produttori sperano di mantenere lo slancio del progetto a prescindere dal blocco dello sciopero dell’industria, secondo le fonti. La DGA, corporazione dei registi, ha ratificato un nuovo contratto con l’AMPTP, associazione delle società produttive, a giugno, consentendo ai registi di continuare a trattare con gli Studios.
Barbie è passato da uno studio all’altro, con diversi registi e sceneggiature abbandonati prima che Robbie salisse a bordo come produttore e desse una spinta al progetto coinvolgendo Gerwig. Altre proprietà hanno avuto un percorso altrettanto accidentato. Per quanto riguarda i talenti sullo schermo, c’è ancora grande attesa per i futuri progetti Mattel. “L’asticella è più alta a causa del potenziale fattore monetario”, dice un rappresentante di talenti di alto livello riguardo alla possibilità di inserire i propri clienti in film di giocattoli. Con Abrams, Dunham e Daniel Kaluuya (Barney), il calibro dei talenti cinematografici che Mattel sta arruolando è promettente.
Un miliardo di dollari difficile da ignorare
Diversi addetti ai lavori hanno lodato la volontà dell’azienda di far sì che sia il suo giocattolo numero uno che il suo marchio aziendale siano oggetto di scherno in Barbie. “Tutti partono con le migliori intenzioni, poi i detentori della proprietà intellettuale dicono: ‘No, non possiamo parlare così del nostro marchio!'”, dice un dirigente che ha già lavorato con grandi brand su potenziali progetti. “Invece loro hanno screditato l’amministratore delegato nel film e il risultato finale di Barbie è che tutti amano Mattel”.
Naturalmente, Hollywood che scommette sul potenziale al botteghino dei giocattoli e dei grandi marchi non è una novità: Transformers e Lego si sono rivelati un successo, mentre altri prodotti hanno fallito, come G.I. Joe. Diversi anni fa, era stato proposto un film basato sulle M&Ms, la cui pubblicità è da tempo caratterizzata da testimonial antropomorfizzati in computer grafica. Secondo una fonte, la speranza era di coinvolgere Will Arnett e talenti simili.
Un miliardo di dollari di incassi al botteghino è difficile da ignorare, soprattutto in un anno in cui le scommesse cinematografiche hanno fatto cilecca. La disperazione, però, può portare a decisioni discutibili, dice il produttore esperto nel settore dei giocattoli: “Molti di questi film verranno realizzati da dirigenti che cercano di riempire i calendari delle uscite”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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