(Questo articolo contiene spoiler su The Marvels).
Chi ha seguito la conversazione su The Marvels avrà notato che il personaggio di Kamala “Ms. Marvel” Khan, interpretato da Iman Vellani, è unanimemente considerato come quello che ha rubato la scena al team-up di supereroi di Nia DaCosta. Vellani ha ripreso il suo personaggio da dove lo aveva lasciato nella serie Ms. Marvel su Disney+, generalmente considerata come una delle migliori uscite dei Marvel Studios sulla piattaforma. Gran parte del viaggio di Kamala è parallelo all’esperienza di Vellani nell’MCU, dato che entrambe sono passate da una vita tipica da adolescenti al diventare supereroi da un giorno all’altro.
In The Marvels, Kamala non riesce a superare il fatto di combattere al fianco del suo idolo, Carol Danvers/Captain Marvel (Brie Larson), ma nel frattempo riconosce i difetti di Carol e impara una lezione preziosa che anche Vellani ha acquisito nel corso della sua permanenza nell’MCU.
“Non idolatrerà più le persone d’ora in poi. Io e Kamala stiamo facendo un percorso molto simile. Sono migliorata molto per quanto riguarda la capacità di non ritenere le celebrità il più alto standard possibile. Sono pur sempre esseri umani”, ha dichiarato Vellani a The Hollywood Reporter.
Se Vellani era già entusiasta di essere la prima mutante dell’MCU, questo sentimento è stato amplificato dalla notizia che avrebbe preso spunto dal manuale di Nick Fury (Samuel L. Jackson) in Iron Man. The Marvels si conclude con Kamala che recluta Kate Bishop (Hailee Steinfeld) per i giovani Avengers.
“C’era una versione di questa cosa in una vecchia sceneggiatura, ma non l’abbiamo mai girata. Successivamente, si diceva che l’avremmo ripresa in un take aggiuntivo, ma con un giovane Avenger diverso”, racconta Vellani. “Non avevo ricevuto la sceneggiatura fino a poco prima delle riprese aggiuntive e sono andata fuori di testa. Ho immediatamente riguardato Iron Man e ho mandato un messaggio a Nia a caratteri cubitali. Pensavo: ‘Non posso credere alla possibilità che sto ricevendo in questo momento. È pazzesco!'”.
Vellani spera che il favore conquistato grazie a The Marvels possa motivare i vertici della Marvel a dare il via libera a una seconda stagione di Ms. Marvel. Ha persino deciso di dare al capo della Marvel Kevin Feige un po’ di tregua dalle sue e-mail e dalle sue correzioni, se questo significa migliorare le probabilità di successo.
“Sto cercando di non dargli filo da torcere fino a quando non avrò una seconda stagione di Ms. Marvel. Poi, forse, gli manderò altre 72 domande via e-mail”, spiega Vellani. “Ci sto andando piano. Se pensa che l’MCU è la Terra-616, glielo lascerò credere”.
Qui di seguito, durante una recente conversazione con THR, Vellani ha parlato anche del cameo a sorpresa della scena mid-credit, che credeva sarebbe stata interpretata da qualcun altro.
Ebbene, l’opinione comune è che lei abbia rubato la scena in The Marvels, e sarebbe stato un vero peccato se non avesse avuto la possibilità di parlarne. Negli ultimi mesi si è domandata se sarebbe riuscita a trovare un supporto per il suo lavoro?
Estremamente. Questo film è durato quasi tre anni. Ho iniziato a lavorarci non appena ho finito Ms. Marvel. Ho avuto forse una settimana di pausa. Quindi non mi sembra che esista se non ne parlo e se non posso condividere la mia eccitazione con altre persone. Mi sono divertita tantissimo a realizzarlo e voglio condividerlo con tutti. E spero che questo si veda anche sullo schermo.
C’è stato qualche lato positivo nello sciopero? È riuscita a fare qualcosa che aveva rimandato negli ultimi anni a causa del suo impegno nel ruolo di Ms. Marvel? Ha svuotato l’armadio o ha finito il suo romanzo?
Ho scritto un fumetto per la Marvel Comics, il che è un sogno che si realizza. È un fumetto di Ms. Marvel, e non posso credere che mi stiano affidando il compito di scriverlo e che mi lascino dar vita alla storia che voglio. Ho un fantastico co-sceneggiatore, Sabir Pirzada, che ha lavorato anche alla nostra serie televisiva. Con lui ho già un bel rapporto, e lui conosce il personaggio. È stata un’esperienza fantastica e, onestamente è andato tutto molto, molto bene.
Si è sentita ancora più a suo agio nel ruolo quando è arrivata a The Marvels?
Sì, mi sentivo già a mio agio. Siamo usciti dalla serie e la prima scena che abbiamo girato in The Marvels è stata una scena della famiglia Khan. Quindi conoscevo già il cast ed era lo stesso set. C’era un’atmosfera molto confortevole. L’unica cosa che ho dovuto superare è stato lavorare con Sam Jackson. È successo anche questo durante la prima settimana, ed è stato un po’ folle. Io e Saagar Shaikh, che interpreta mio fratello maggiore, ci guardavamo negli occhi ogni volta che Sam Jackson faceva un movimento. Era come dire: “Hai visto”?
Sam ha cercato di metterla a suo agio?
Sì, ma ero in uno stato di totale shock per il fatto che lui esistesse al di là di un’inquadratura in 16:9. È stato così strano vederlo dal vivo e vedere le sue gambe, la sua altezza e la sua spavalderia quando cammina. Quando è arrivato sul set per la prima volta, ha salutato tutti stringendo la mano e io mi sono nascosta dietro Nia, la nostra regista. Ero troppo spaventata. Così lei ha lottato con me per cercare di portarmi davanti a lui, e poi Sam è venuto verso di me e mi ha dato il più grande abbraccio che abbia mai ricevuto in vita mia. È stato così caloroso e accogliente. Dopo di che, mi sono abbastanza ripresa, ma in tutte le scene con Sam noterete che parlo molto più piano. Mi dicevo: “Mi sto muovendo con cautela. Non voglio disturbare il processo creativo di quest’uomo”. (Ride, ndr.) Ma è molto facile lavorare con lui, e ama così tanto Nick Fury. È stato meraviglioso.
Continuo a pensare che sia molto interessante che lei e Brie Larson abbiate interpretato i vostri ruoli due volte prima che il pubblico vedesse una delle due performance. Avete mai parlato di questa esperienza comune?
Ne abbiamo parlato, ma abbiamo legato soprattutto per il costume. La grossa e goffa tuta di Captain Marvel che lei indossa nel film, io l’ho dovuta indossare nella serie televisiva. Quindi lei ha pensato: “Oh mio Dio, finalmente qualcuno capisce”. Ci sono tantissimi elementi, cinghie e altro. Brie è stata una parte molto importante del mio percorso all’inizio, perché mi ha aiutato molto a superare la sindrome dell’impostore con cui avevo a che fare all’epoca. Lei è passata dai film indipendenti alla folle quantità di riflettori che si ottiene con i Marvel Studios, mentre io sono passata dal nulla a questo. Abbiamo fatto un sacco di telefonate, per sfogarci, e lei mi ha davvero tranquillizzata. Torno sempre a quelle conversazioni; mi rafforzano. Mi ricordano perché facciamo il lavoro che facciamo e perché è così importante. È una cosa molto più grande di noi. Si tratta dei fan e delle giovani ragazze che guarderanno questo film, e tutta la pressione che sentiamo, improvvisamente, ne vale la pena.
La dinamica tra voi tre è la parte migliore del film. Il rapporto tra di voi nella vita reale rispecchiava quello che accadeva davanti alla macchina da presa? Vi siete avvicinate man mano che i personaggi si avvicinavano?
Sì, abbiamo fatto un paio di esercizi di team building. La prima settimana che siamo arrivati a Londra, siamo andate tutte insieme a vedere Black Widow al cinema. È stata la prima volta che ho incontrato Teyonah Parris ed è stato molto dolce. Erano tutte molto protettive nei miei confronti, essendo la più giovane, ma io sapevo anche molto più di loro sui loro personaggi (ride, ndr). Così la situazione si ribaltava quando avevano bisogno di aiuto per qualcosa. Mi dicevano: “Non capisco questa scena. Qual è la storia che c’è dietro? Cosa sta succedendo? Stiamo rimettendo in orbita una luna con un pugno? Cosa?”. Ogni personaggio ha un’idea diversa di cosa significhi essere un eroe, proprio come nella vita reale. Teyonah ha anche un approccio diverso alla recitazione in questi film di supereroi rispetto a Brie e me.
Quanto è stata complicata la coreografia del combattimento nel quale vi scambiate posto continuamente? C’è voluta molta pazienza?
Pazienza è il termine giusto. Ci ha lavorato un sacco di gente. Ci dicevano dove metterci e quando muoverci. Il nostro team di stuntman è stato fantastico, e ci ha aiutato a rendere le nostre scene di combattimento interessanti e divertenti. Credo davvero siano tra le migliori che ho visto, e sono state difficili da girare perché dovevamo fare ogni cosa tre volte. Ci dicevano: “Ok, per questa ripresa Brie deve stare qui, Iman qui e Teyonah lì”. Poi, per la ripresa dopo, ci scambiavamo posto, e giravamo la scena di nuovo. Ogni scena veniva ripetuta varie volte, ma più andavamo avanti, più risultava semplice. C’era molto da tenere d’occhio, e non so come abbiano fatto i montatori.
Kamala continuava a cercare di dare a Monica un nome in codice. Qual era il suo preferito?
Ce ne sono alcuni che sono stati tagliati, ma Night Light mi piaceva molto. Mi pare che lo abbiamo usato anche in Ms. Marvel. L’idea che Kamala cercasse di riciclare i nomi in codice che non le erano piaciuti affibbiandoli a Monica mi diverte molto.
Quello che rende Kamala così simpatica, è che sembra essere una fan dell’MCU come lei, ma impara a umanizzare i suoi idoli. Pensa che la cosa la influenzerà nel futuro?
Penso che sicuramente non idolatrerà più le persone. Io e Kamala siamo simili in questo. Sono diventata molto brava nell’evitare di basarmi sulle celebrità come standard di comportamento. Sono pur sempre esseri umani. Mettono i pantaloni una gamba alla volta, come noi. Quindi penso che Kamala stia affrontando un processo simile nell’umanizzare i suoi idoli, in particolare Carol. Non è un granché come leader, e ha subito molti traumi, essendo stata condizionata a sopprimere le sue emozioni. Non sa come essere vulnerabile di fronte agli altri, di fronte ad un team. Kamala, invece, si trova nella situazione che ha sempre desiderato. Voleva un team, è pronta per questo. Quindi è la più emotivamente matura delle tre Marvels, e riesce a leggere molto bene le persone. Molti degli altri personaggi potrebbero onestamente imparare qualcosa da lei.
Quindi, ha avuto il suo momento alla Nick Fury di Iron Man, quando Kamala recluta Kate Bishop (Hailee Steinfeld) per i giovani Avengers. Sembra che Cassie Lang (Kathryn Newton) sia la prossima in lista. Quando ha saputo della cosa per la prima volta?
C’era una versione di questa cosa in una vecchia sceneggiatura, ma non l’abbiamo mai girata. Successivamente, si diceva che l’avremmo ripresa in un take aggiuntivo, ma con un giovane Avenger diverso. Non avevo ricevuto la sceneggiatura fino a poco prima delle riprese aggiuntive e sono andato fuori di testa. Ho immediatamente riguardato Iron Man e ho mandato un messaggio a Nia a caratteri cubitali. Pensavo: “Non posso credere alla possibilità che sto ricevendo in questo momento. È pazzesco”! Non dovevo certo rivedere tutto il film, ma ha aiutato. Ero eccitatissima. Eravamo tutti fuori di noi dalla gioia. Abbiamo girato la scena per ultima, ed infatti è l’ultima del film.
Sembra che lei non stesse più nella pelle.
Sì, esatto. Durante le prove, pensavo: “Mi sento così figa con il mio cappello da baseball”, e quel trench era fantastico. Poi ho incontrato Hailee per la prima volta, ed è stato un sogno. Mi sono sentita improvvisamente parte di qualcosa di molto più grande.
La Marvel usa sempre cappelli da baseball per nascondere i supereroi, e fa sempre ridere.
Sicuramente l’hanno fatto apposta.
Incredibile che tu sia riuscita a lavorare con Hailee. Di solito i cammei vengono girati separatamente, per questioni di tempistiche.
Sì, è venuta in aereo a Londra, e sono stata con i suoi cani, Martini e Brando. È stato molto bello.
Quindi, la casa della famiglia Khan è stata distrutta durante il combattimento contro i kree, e all’inizio ho pensato che fossero loro a trasferirsi a casa Rambeau in Louisiana. Ma stavano solo aiutando Carol…
Sì, la famiglia Khan dovrà rivolgersi all’assicurazione per riparare la casa.
Dovrebbe pagare Nick Fury.
Sì, ci pensa Nick.
Allora, la scena dei titoli di coda…
Hanno girato la scena durante le riprese principali. L’hanno girata prima, quindi sapevano cosa stavano facendo. Io pensavo che sarebbe stata diversa. Non avevo capito che c’era Beast (Kelsey Grammer). Sapevo che l’avevano girata, ma mi aspettavo qualcosa di diverso. Incredibilmente, sono riusciti a mantenere il segreto anche con me. Mi è quasi venuto un attacco di cuore quando l’ho vista per la prima volta, sdraiata sul letto. Ho mandato un sms a tutti quelli con cui avevamo lavorato, chiedendo: “Come avete potuto nascondermelo”? Ma almeno ho potuto vederla come fan, il che è stato abbastanza figo. Sono molto curiosa di vedere come svilupperanno la cosa.
Alla fine scopriamo che Kamala è una mutante. Anche questo è stato un cambiamento dell’ultima ora, o l’hanno avvertita?
Si è trattata di una sorpresa. Abbiamo girato la cosa in un secondo momento, ma penso stessero solo aspettando che gli dessero il permesso di farlo. Anche mentre filmavamo, non sapevamo se sarebbe stata inclusa. Quindi ho pregato. Ho mandato una mail a Kevin per dirgli: “Deve succedere”. Pensa che onore essere la prima mutante dell’MCU. Una cosa fantastica.
Mi chiedo però se abbiano deciso di includere gli X-Men nella scena durante i titoli di coda per via del gene mutante di Kamala. Forse c’è un progetto più ampio dietro.
Sì, penso stiano collegando varie cose. Stanno aggiungendo mutanti qui e lì. Abbiamo visto Charles Xavier nel Multiverso della Follia. Onestamente non so cosa vogliano fare con gli X-Men e come li incorporeranno, ma è molto figo e posso vantarmi di averne uno nel mio film. Beh, due, se contiamo anche me.
È riuscita ad incontrare Tessa Thompson quando è venuta sul set di The Marvels?
Sì, e lei è così disinvolta. Onestamente non mi ricordo di cosa abbiamo parlato, perché non riuscivo a superare il fatto che fosse così affascinante.
Era destino che Kamala coniasse il nome della squadra delle Marvel? O era previsto che lo dicesse per la prima volta il pianeta che canta?
Se qualcuno doveva dare il nome al team, doveva essere per forza la nerd che scrive fanfiction! Il tizio su Aldana che canta il nome sicuramente ha riaffermato la decisione di Kamala. Ma sì, era previsto che Kamala fosse la prima a dirlo, e ci sono un migliaio di versioni di quella battuta che sono state tagliate. Mi sono sicuramente divertita a farlo.
Abbiamo tutti adorato il fatto che lei abbia discusso con Kevin Feige sulla designazione dell’MCU come Terra-616. È riuscita a litigarci per qualcos’altro ultimamente?
Sto cercando di non dargli filo da torcere fino a quando non avrò la seconda stagione di Ms. Marvel, e poi forse gli manderò altre 72 domande via e-mail. Sì, ci sto andando piano. Se pensa che l’MCU è la Terra-616, glielo lascerò credere.
È ottimista riguardo ad una seconda stagione di Ms. Marvel?
Sono paziente. Onestamente, spero che tutto l’amore che Kamala sta ricevendo grazie a questo film ispiri la gente ad essere più attiva nel chiedere una seconda stagione. Adorerei continuare questa storia che Kamala e la sua comunità devono ancora raccontare appieno. Voglio rivedere Bruno (Matt Lintz). Voglio rivedere Nakia (Yasmeen Fletcher). Sarebbe fantastico avere una seconda stagione, e ci sono un sacco di strade che potrebbe prendere.
Tra dieci anni, quando ricorderà il set di The Marvels, a quale giorno ripenserà per primo?
Ho festeggiato il mio compleanno sul set di The Marvels. Sono nata ad agosto, quindi di solito non ho molte persone che mi cantano tanti auguri. Non andavo a scuola l’estate, c’era solo la mia famiglia. Ma quest’anno è stato folle, perché c’erano Brie, Sam, Nia, Teyonah, l’intera famiglia Kahn, il gatto e Kevin, che è venuto a trovarci. C’erano tutte le mie persone preferite in una stanza, a cantarmi tanti auguri. Stavano girando la scena di combattimento nella casa della famiglia Kahn, e ci siamo presi una pausa per sederci fuori dallo studio e mangiare la torta. Sono anche riuscita a fare delle domande a Sam, che se ne stava lì seduto a mangiare. Sì, è stata una giornata stupenda.
Traduzione di Pietro Cecioni
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