Irene, cresciuta nelle Alpi italiane con una famiglia legata al viaggio e alla cultura scout, approfittando dell’esposizione della Sindone a Torino, parte alla ricerca di un percorso religioso. Inizia un viaggio fatto di incontri giocosi e piccole rivelazioni, un vero e proprio road movie spirituale. Eppure, la ricerca di Irene è inquieta, le sue domande non sembrano trovare risposta, fino a quando la realtà diviene un universo poetico. Il sincretismo e il vociare del Messico, il caos del Vietnam e i Templi di Angkor Wat in Cambogia. Irene si allontana dalla religione per entrare nel sacro.
“Il film che ho realizzato è una performance che intreccia finzione e realtà. Nella mia storia un giorno importante che ha contribuito a forgiare il mio immaginario è stato quello in cui ho compiuto otto anni, mia madre mi svegliò presto e mi disse: ‘Ora sei pronta!’. Aprii il pacco del mio compleanno che conteneva un completo da scout e tutta l’attrezzatura” ricorda la regista di Across, documentario presentato nella sezione Notti Veneziane delle Giornate degli Autori.
“Da quel momento in poi, ho trascorso la maggior parte della mia esistenza a camminare nei boschi e a condividere la strada con altri bambini, cercando nelle stelle cadenti un Dio che potesse rispondere alle grandi domande di una piccola esistenza. A vent’anni ho messo la mia educazione scout nella scatola dei ricordi e mi sono data allo studio dell’antropologia. Oggi sono una persona abbastanza riservata, che ogni tanto prende decisioni avventate seguendo l’istinto e piccoli segni del destino o qualunque cosa sia. Proprio grazie a uno di questi colpi di testa ho iniziato questo progetto, dedicandomi totalmente a un esperimento: realizzare un film sul concetto del sacro”.
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