La società di produzione israeliana Sipur sta collaborando con le emittenti israeliane HOT Channel 8 e HSCC per la realizzazione di un documentario sugli attacchi del 7 ottobre da parte di Hamas al Supernova Music Festival nel Kibbutz Re’im. L’assalto faceva parte dell’incursione di Hamas oltre il confine con Israele che ha portato il gruppo a uccidere più di 1.300 persone e a scatenare l’attuale guerra tra Israele e Gaza.
Yariv Mozer, regista di The Devil’s Confession: The Lost Eichman Tapes e Ben Gurion: Epilogue, dirigerà il film, utilizzando materiale esclusivo dei partecipanti e delle persone chiave del festival. La produzione ha dichiarato di voler presentare uno sguardo approfondito sul festival prima, durante e dopo l’orribile evento e includerà interviste a investigatori, soldati e giornalisti sconvolti dalla carneficina a cui hanno assistito, oltre a filmati inediti raccolti tra i partecipanti al festival.
“Ho visto cose nella mia vita. Ho vissuto guerre, ho combattuto in guerre e ho anche filmato durante una guerra”, ha dichiarato Mozer in un comunicato. “Ma nulla mi ha preparato alle dure immagini che ho visto dopo il massacro avvenuto al Nova music festival. Considero mio dovere di documentarista portare al mondo le testimonianze e le storie orribili dei sopravvissuti a questo massacro. Giovani donne e uomini la cui unica colpa era il desiderio di musica e la passione di celebrare l’amore libero, lo spirito e la libertà”.
Sipur presenterà il progetto del documentario a potenziali acquirenti internazionali al mercato televisivo MIPCOM di Cannes questa settimana.
“Ci siamo mossi rapidamente per realizzare questo documentario perché crediamo che sia imperativo fare tutto ciò che è in nostro potere per far luce sul più grande male commesso contro il nostro popolo dopo l’Olocausto”, ha dichiarato Emilio Schenker, Ceo di Sipur. “Il Supernova Music Festival deve essere visto e compreso nella sua interezza per capire veramente il significato più ampio degli indicibili crimini contro l’umanità che vi si sono verificati. Il mondo non deve mai dimenticare”.
Traduzione di Nadia Cazzaniga
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