Millstream Films & Media e Miriam Productions – società di WRM Group – hanno annunciato il documentario Miriam Makeba, The Voice of Africa, che sarà diretto dalla regista somalo-americana Idil Ibrahim e che vuole celebrare la vita e l’opera della grande cantante africana, dagli inizi nel coro della sua città natale in Sudafrica, fino al successo internazionale.
Il film – in fase di preproduzione e di acquisizione di ulteriori contributi – ha appena avuto anche il finanziamento della Film Commission Emilia Romagna. Non ripercorrerà soltanto i successi della cantante che con la sua voce ha ispirato movimenti e aiutato a liberare gli oppressi, ma svelerà, attraverso documenti inediti dell’FBI, il suo percorso di attivista impegnata nella difesa dei diritti civili. La produzione ha acquisito i diritti esclusivi della voce e immagine di Miriam Makeba dalla Fondazione Makeba e dagli eredi della cantante.
Miriam Makeba, The Voice of Africa
Il progetto, oltre a Millstream Films & Media, prevede inoltre la partecipazione di Roberto Meglioli, manager di Miriam Makeba, e del veterano della discografia Charlie Rapino, che hanno reso possibile l’accesso ai diritti, agli archivi e agli amici e sostenitori della cantante.
Rapino, vice presidente di Artist First (la più grande industria discografica indipendente italiana) e direttore della Miriam Productions Ltd (società di WRM Group, gruppo di investimento indipendente che ha apportato un iniziale e significativo contributo al finanziamento del documentario), ha dichiarato: “Per WRM ogni impegno finanziario sui progetti artistici in cui è attiva, è finalizzato alla realizzazione e produzione di opere socialmente rilevanti.”
Per i produttori Paul Russell e Andrea Vogt di Millstream, che ricordano che Makeba si spense nel 2008 in Italia nel corso di una manifestazione contro la camorra a Castel Volturno, “è un onore portare avanti il suo potente messaggio di ribellione e lotta, non solo attraverso la musica”.
Nelson Lumumba Lee, nipote di Makeba, esprime la soddisfazione della famiglia perché “Mama Africa – pseudonimo dell’artista – riavrà la sua voce, grazie a decine di documenti inediti, interviste e concerti registrati negli anni”. La Ridley Scott Associates ha accompagnato il film nelle fasi di preproduzione e sviluppo.
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