Eccole, entrano dal cancello principale, stando attente, tra le pozzanghere, a non rovinare il vestito scelto per la serata importante. Via Boncompagni numero 8. Una grande N rossa le accoglie nella sede romana di Netflix. Stanno per scoprire chi ha vinto tra le 24 partecipanti alla seconda edizione di Becoming Maestre, l’iniziativa creata da Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello e Netflix per promuovere l’accesso al lavoro nell’audiovisivo del talento femminile italiano under 36. Chi ha vinto in una competizione che non è davvero una gara ma un’unione di forze di donne.
Il premio è la possibilità di lavorare su un set in cui è coinvolta Netflix. Ma anche tutte le altre lavoreranno con i grandi nomi del cinema che, attraverso i mentori, le hanno già accompagnate nei sei mesi di masterclass, arrivati ora alla fine. Francesca Comencini, Ivan Cotroneo, Daria D’Antonio, Luca Bigazzi, Esmeralda Calabria, Walter Fasano, Daniela Bassani, Francesco Tumminello, Gaia Bussolati, Luca Della Grotta. Le professioniste selezionate della seconda edizione sono quattro, una per ogni categoria di Becoming Maestre: Rosalia Cecere (suono), Blanka Nadai (montaggio), Asia Sbrugnera (direzione della fotografia) e Zoe Valentini (regia).
Becoming Maestre: suono, montaggio, fotografia, regia
Giovani e ribelli, emozionate, un po’ impacciate. La serata comincia con la proiezione dei loro corti di esercitazione. “Se volete saperne di più, finanziate il mio progetto”, dice un’aspirante regista presentando il suo. “Lo annuncio io, ma lo abbiamo fatto tutte”, dice un’altra chiamando le sue compagne, “alzate la mano”, le invita a farsi riconoscere tra il pubblico seduto nella sala. Tutte applaudono e gridano ogni volta che un corto finisce per trasmettere il loro sostegno.
“Siamo molto orgogliosi di questo progetto, perché significa favorire il talento femminile dietro la macchina da presa, ed è fondamentale essere un ponte tra la formazione e il mondo del lavoro”, dice Tinny Andreatta, vice presidente per i contenuti italiani di Netflix. “Un’azione pratica per cercare di modificare le cifre della presenza delle donne nel mondo del lavoro dell’intrattenimento, far sì che queste percentuali aumentino”, ribadisce Piera Detassis, presidente dell’Accademia del cinema italiano – Premi David di Donatello.
Dopo la comunicazione delle selezionate, per le quattro nuove Maestre è il momento di dire due parole. Vorrebbero subito fare festa ma qualcuno le trattiene per le fotografie. “Quando ho deciso di candidarmi ero scettica”, dice Rosalia Cecere (suono). “Cosa importa a realtà importanti come Netflix e David di Donatello di noi?, mi chiedevo. Oggi posso dire che qui dietro ci sono delle persone a cui importa creare tutto questo e spingerci a formare una rete sempre più grande”.
Gli incontri con i mentori sono stati fondamentali, assicurano. “Ci siamo confrontate con persone straordinarie del settore, siamo state coccolate con eventi dedicati solo a noi e abbiamo potuto esprimere la nostra creatività”, dice Blanka Nadai (montaggio). Per Asia Sbrugnera (direzione della fotografia) Becoming Maestre ha rappresentato “uno spazio libero e autentico, un viaggio inaspettato” e per Zoe Valentini (regia) “un luogo raro e necessario”.
Un fondo per la creatività inclusiva
Sviluppata nell’ambito del Fondo Netflix per la creatività inclusiva, Becoming Maestre è la prima iniziativa di “mentoring” di alto livello e accesso al lavoro per una nuova generazione di talenti femminili nel cinema e nella serialità in Italia. Avrà una terza edizione, i cui dettagli e le cui novità saranno svelati durante l’estate 2023. “Per Netflix questa iniziativa è un pilastro”, dice Luisa Cotta Ramosino, direttrice per le serie italiane di Netflix. “Un momento fondamentale per riscrivere le regole di questo settore, perché se dalle produzioni, dai film e dalle serie tv passa la conoscenza e si crea la cultura, è imprescindibile avere lo sguardo femminile dietro la macchina da presa”.
Secondo una ricerca dell’associazione Women in Film, Television & Media Italia, tra il 2008 e il 2018 in Italia solo il 15% degli audiovisivi (film, cortometraggi, documentari) ha visto una donna alla regia. Le iniziative all’interno del Fondo Netflix, lanciato nel 2021 con un investimento di 100 milioni fino al 2026, vanno anche oltre la disuguaglianza di genere per creare opportunità sempre più inclusive. “Un nostro dovere rappresentare e far sentire rappresentare la maggior parte delle persone”, conclude Ramosino.
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