Believe Film Festival 2023: sinossi e interviste della sezione esordienti

I cineasti del futuro navigano nei generi alla sesta edizione dell'evento veronese. Dal road movie all'horror, passando alla commedia romantica, fino a perdersi in storie e oggetti che travalicano il tempo

Di THR ROMA

Il Believe Film Festival, il festival di cortometraggi dei giovani per i giovani, torna per la sua sesta edizione, che si svolgerà a Verona dal 26 al 29 ottobre 2023. Sono diciotto i cortometraggi selezionati, cinque dei quali compongono la sezione esordienti.

La sezione esordienti, tratto distintivo del festival, è dedicata a troupe di giovanissimi tra i 14 e i 19 anni che si avvicinano al cinema per la prima volta, sperimentandosi e mettendosi alla prova, raccontando nei corti le proprie paure, speranze ed esperienze, i propri sogni e la realtà in cui vivono. A sorpresa, diversi registi hanno voluto mettersi in gioco con cortometraggi di genere, dal thriller psicologico al road movie, dalla commedia all’ambientazione d’epoca.

Nel cortometraggio Locked i registi diciottenni Luca Mancini e Leonardo Scaloni si cimentano con le caratteristiche dell’horror e del thriller psicologico, raccontando la storia di due ragazzi curiosi che decidono di esplorare una casa abbandonata e di documentare il tutto con la loro videocamera. Ben consapevoli dei pericoli in cui potrebbero incorrere, continuano a spingersi sempre oltre, facendoci domandare se debba esistere un limite alla sete di curiosità.

Anche il regista veronese Francesco Corso (19 anni), dopo aver partecipato alla scorsa edizione del festival con una commedia romantica, ha scelto di sperimentare un diverso genere con La Rana e lo Scorpione. Una surreale reinterpretazione della favola di Esopo, in una chiave tra il road movie e il drug movie, che invita a fare attenzione a quello in cui ci immischiamo, perché potrebbe ritorcercisi contro.

Believe Film Festival, sezione esordienti: i giovani si muovo nel genere

Altro ritorno al festival è quello di Nicola Crisafi, regista e attore del corto La Fase Oscura. Prendendo spunto da un’esperienza personale, in cui molti ragazzi potranno rispecchiarsi, il regista diciottenne si racconta dopo un rifiuto, mentre riflette e ironizza insieme a un amico sulle relazioni e sugli amori non corrisposti.

In Gazega, diretto da Alberto Alessandro Rubini (18 anni) e Leone Girlanda (14 anni), autore del soggetto insieme a Bianca Bellini (13 anni), i protagonisti vivono una vera e propria avventura, organizzata quasi come una rapina, per salvare una tradizione persa nel tempo. È una storia di forte amicizia, come quella che lega il gruppo dietro al cortometraggio, ma anche di astuzia davanti al temuto sguardo degli adulti, che può sempre essere addolcito.

L’Orologio dei diciannovenni Vittorio Negrisoli, Francesco Buttani e Luca Piccioli racconta la lunga e travagliata storia di un antico orologio e dei suoi numerosi proprietari, dal 1922 ad oggi. Ripercorrendo le vicende dell’orologio, acquistato ad un altissimo prezzo e dimenticato negli anni, il corto mette in luce il fascino di quegli oggetti di cui ci circondiamo che esistono da molto prima di noi, che hanno vissuto più vite e che sono stati spettatori delle storie più disparate.

I cortometraggi della sezione esordienti saranno proiettati la sera del 28 ottobre al Teatro Ristori di Verona. I premi, che saranno assegnati da una giuria composta da Lorenzo Ciofani (presidente di giuria), Francesca Amitrano, Valerio Ferrara e Aaron Ariotti, comprenderanno borse di studio messe a disposizione dalla Focus Movie Academy e premi monetari a sostegno del talento e della formazione.

Le sinossi e le interviste dei registi dei cortometraggi della sezione esordienti qui.