Berlinale 2024: sarà Lupita Nyong’o la presidente della giuria del festival

"Sono profondamente onorata", ha commentato l'attrice premio Oscar, che sta attualmente preparando un podcast sulla narrativa non immaginaria della diaspora africana e una serie basata su Americanah di Chimamanda Ngozi Adichie

Di THR ROMA

Sarà l’attrice premio Oscar, regista e produttrice Lupita Nyong’o a presiedere la giuria del concorso del festival di Berlino 2024, che avrà luogo dal 15 al 25 febbraio. “Sono profondamente onorata. Non vedo l’ora di celebrare e riconoscere l’eccezionale lavoro dei registi di tutto il mondo”, ha detto a caldo.

Figlia di genitori kenioti, Nyong’o è nata a Città del Messico ed è cresciuta in Kenya. Ha poi studiato Film and Theatre Studies presso l’Hampshire College (USA) e ha inizialmente lavorato a varie produzioni cinematografiche negli Stati Uniti. Tornata in Kenya, ha prodotto il suo primo film In My Genes nel 2009, che ha anche diretto e scritto. Dopo ulteriori studi alla Yale School of Drama, ha iniziato la sua carriera di attrice, diventando nota soprattutto per la sua interpretazione in 12 anni schiavo di Steve McQueen, che le è valso l’Oscar come migliore attrice non protagonista nel 2014.

Gli altri crediti della kenioto-messicana includono Black Panther, il sequel Wakanda Forever, Us, Little Monsters, Queen of Katwe, Star Wars: The Force Awakens e il film horror The 355. Presto assumerà un ruolo nella serie spin-off del franchise horror A Quiet Place: Day One. Oltre alla sua carriera cinematografica, Lupita Nyong’o è attiva anche sul palcoscenico di Broadway e nel 2020 ha scritto il libro per bambini Sulwe, che era nella lista dei bestseller del New York Times.

Lupita Nyong’o sta attualmente preparando un podcast incentrato sulla narrativa non immaginaria della diaspora africana e sta sviluppando una serie basata su Americanah di Chimamanda Ngozi Adichie. Recentemente è stata produttrice esecutiva del film Goodbye Julia (esordio alla regia di Mohamed Kordofani), candidato dal comitato di selezione sudanese in esilio alla selezione per il miglior lungometraggio internazionale alla 96/a edizione degli Academy Awards.

(Ansa)