In una scena all’inizio del film Povere creature!, Emma Stone lancia allegramente delle aringhe in faccia a Ramy Youssef dall’altra parte del tavolo da pranzo. È un momento strano e importante, in cui Stone sta definendo il suo personaggio come un’infantile donna vittoriana, ignara dei costumi sociali e priva di vergogna. Stone e il suo regista, Yorgos Lanthimos, hanno fatto attenzione a realizzare bene questa parte del film, perché è quella stabilisce il tono per tutto ciò che seguirà. Per aiutare i suoi attori a liberarsi dei loro preconcetti, Lanthimos ha escogitato un trucco.
Prima dell’inizio ufficiale della produzione, il regista ha pianificato di fare quello che ha chiamato un “test della macchina da presa” sulla scena. Certo, tutti sarebbero stati in costume, con le scenografie complete e la pellicola nelle cineprese, ma il cast e la troupe avrebbero lavorato, come afferma Stone, “senza pressioni”. Il trucco ha funzionato. La scena girata quel giorno è quella che è finita poi nel montaggio finale e che ha fornito il punto di partenza per l’interpretazione di Stone nei panni della protagonista Bella Baxter.
Un’interpretazione libera e “folle”
“Ogni giorno mi chiedevo: cosa sto facendo?” racconta Stone a proposito della sua interpretazione nel film. “Lanthimos rispondeva: ‘non lo so, ma sembra una follia’”.
Povere creature!, che lo sceneggiatore Tony McNamara ha adattato dall’omonimo romanzo di Alasdair Gray (1992) ispirato a Frankenstein, segue la storia di Bella Baxter, donna a cui è stato trapiantato il cervello di una neonata. Lungo il percorso, incontra una serie di uomini che cercano di controllarla e plasmarla, da Willem Dafoe nel ruolo del Dr. Baxter, il brillante scienziato che l’ha creata, a Youssef nel ruolo di Max, uno studente del professore che vuole possederla, fino a Mark Ruffalo nel ruolo di Duncan, un delinquente che intende mostrarle il mondo.
Stone e Lanthimos ancora insieme
Il film della Searchlight vede Lanthimos e Stone tornare a lavorare insieme dopo La favorita, nominato per 10 Oscar nel 2018. I due hanno anche collaborato a un cortometraggio del 2022, Bleat, e a un film antologico, Kinds of Kindness, che la Searchlight distribuirà nel 2024. Sebbene i due abbiano approcci molto diversi, la collaborazione chiaramente funziona.
“Finiscono una ripresa e si guardano”, si capiscono senza bisogno di parole, afferma McNamara. “Hanno un senso dell’umorismo simile e sono desiderosi di esplorare. Vogliono vedere quali sono i limiti. Sono impavidi dal punto di vista creativo”.
Lanthimos, che ha iniziato la sua carriera cinematografica in Grecia, ha letto per la prima volta il romanzo di Gray nel 2010 e lo ha opzionato dopo che il suo debutto in lingua inglese, The Lobster del 2015, ha portato il suo stile a un pubblico più ampio. Ci sono voluti anni prima che avesse la possibilità di realizzare Povere Creature! nel modo ambizioso che aveva immaginato. Lanthimos si era innamorato di Bella come personaggio, ma voleva raccontare la storia allontanandosi sensibilmente dal libro. Nel romanzo, afferma infatti McNamara, “gli uomini raccontano la storia di Bella. E poi, 700 pagine dopo, è lei a raccontarla brevemente e in modo molto diverso. Questa è stata una delle chiavi: è un film su una donna e su tutte le persone che cercano di controllare il suo corpo, le sue idee, la sua esperienza di vita”.
Lo sguardo di Bella, la rivoluzione del punto di vista
Per come Lanthimos e McNamara l’hanno concepito per il grande schermo, Povere Creature! è una critica di genere piuttosto acuta. “Mi riconosco in molti dei personaggi maschili”, afferma Lanthimos. “E sento che è importante riconoscere il ruolo che gli uomini hanno avuto nella costruzione di questa società mostruosa in cui viviamo. È stato liberatorio poter dire: sì, è così che funziona, è così che facciamo, e probabilmente non dovrebbe essere così”.
Lanthimos ha iniziato a parlare con Stone di Povere Creature! mentre stavano girando La favorita. L’attrice è stata attratta dall’opportunità di interpretare un personaggio “incoerente” e ha deciso di partecipare anche alla produzione. “L’idea era quella di ripartire da zero, vedere il mondo di nuovo e non avere vergogna del piacere, della gioia o del dolore”, afferma Stone. “Sperimentare tutto questo per la prima volta, questa era la parte più eccitante per me”. Lei e Lanthimos hanno concepito Bella attraverso cinque fasi di metamorfosi, dallo stato di bambina all’inizio del film alla saggezza e alla maturità della fine. Il programma di produzione richiedeva che lei girasse queste fasi drammaticamente diverse una dopo l’altra.
Un film che è come un gioco
Il cast ha avuto tre settimane di prove prima dell’inizio delle riprese. “Sono state tre settimane di giochi”, racconta Ruffalo. “Non facevamo altro che giochi ed esercizi teatrali. E se mai leggevamo una scena, cosa che abbiamo fatto forse per il 10% del tempo, ci lanciavamo una palla tra una battuta e l’altra o cercavamo di commentare qualcosa di divertente. Cercavamo di imparare il testo attraverso le sensazioni e allo stesso tempo ci stavamo sciogliendo l’uno con l’altro, eravamo molto liberi e giocosi”.
Lanthimos di solito cerca delle location già esistenti e aveva iniziato a pensare a Budapest o a Praga per il film, ma ha deciso invece di costruire il mondo di Bella da zero. “Sentivo che avremmo dovuto costruire un mondo che assomigliasse al suo modo di vedere le cose”, afferma. “Questo significava che avremmo dovuto costruirlo in studio, anche gli esterni, e creare questa realtà che si basava su cose familiari in un periodo familiare – il periodo vittoriano in cui si svolge il romanzo – ma in un universo alternativo”.
Il mondo di Bella Baxter
Gli scenografi Shona Heath e James Price si sono occupati di numerosi set presso gli Origo Studios di Budapest, dove hanno costruito la casa di Baxter, un transatlantico, un bordello e le città di Alessandria e Londra. Per Lisbona, dove Bella fa le sue prime esperienze nel mondo e si perde per un giorno, hanno costruito una dettagliata riproduzione ai Korda Studios, sul più grande set dell’Europa continentale.
“L’unica indicazione che Yorgos Lanthimos ci ha dato è che voleva fare un film in studio del 1930, ma con le tecniche di oggi”, afferma Heath. Per ottenere questo risultato, gli scenografi hanno utilizzato fondali dipinti e schermi Led per contribuire a creare un senso di scala epica. “Lisbona doveva essere incredibile”, afferma Heath. “Doveva essere abbastanza grande da permetterle di perdersi. Yorgos voleva che avesse diverse opzioni per perdersi, quindi tutto doveva essere rifinito con lo stesso livello di dettaglio”. Le scenografie sono piene di elementi di design che uno spettatore casuale del film probabilmente non noterà, come gli interruttori della luce a forma di clitoride nel bordello in cui Bella lavora.
I costumi come strumento di espressione
Nel concepire il modo in cui Bella si sarebbe vestita, essendo una bambina all’interno di un corpo di donna, Waddington si è ispirata ai suoi figli. “I bambini, anche quando si cerca di presentarli in modo elegante, finiscono con perdere pezzi”, afferma. “Ho pensato che se avessimo vestito Bella in modo appropriato, sarebbe stato irrealistico perché avrebbe perso rapidamente pezzi del vestito. Mi piaceva l’idea che avremmo visto queste combinazioni incongrue in cui lei sarebbe stata completamente vestita nella metà superiore del suo corpo, ma la parte inferiore del suo corpo sarebbe stata spesso scoperta”. Di conseguenza, Stone durante la prima parte del film indossa spesso una camicetta vittoriana a pieghe (sopra) e soltanto l’intimo (sotto).
Per un film ambientato in un mondo quasi vittoriano, c’è un’assenza evidente: i corsetti. Tranne che in una scena chiave, Bella non ne indossa mai uno, e nemmeno gli altri personaggi femminili, afferma Waddington. “Tutti noi eravamo d’accordo fin dall’inizio che questa donna non avrebbe mai indossato un corsetto. Non sarebbe stata sottoposta a costrizioni né il suo corpo sarebbe stato plasmato in una forma particolare. Mi sembrava concettualmente sbagliato per un film che ha un messaggio femminista fare una cosa del genere”. Un personaggio che indossa un corsetto, al contrario, è quello di Mark Ruffalo.
La costruzione delle inquadrature
Lanthimos è un fotografo e, come lo definisce Stone, “un maniaco della composizione”. Per il direttore della fotografia Robbie Ryan, che ha lavorato con lui in La favorita, questo significa cercare di stare al passo. “Non è un teorico”, afferma Ryan. “Preferisce semplicemente trovare una soluzione. Ha sempre un obiettivo in mano. E io cerco sempre di fare delle ipotesi: è questa l’inquadratura che sceglierà? Quale obiettivo sceglierà dopo? ”
Per la parte del film in cui Bella si risveglia dopo essere stata rianimata dall’intervento di Baxter, hanno utilizzato una vecchia telecamera VistaVision montata sulla testa dell’attrice, che ha contribuito a creare un effetto stridente che si adattava allo spirito del film, anche se involontariamente. “Non era molto adatta alle riprese, quindi le batterie erano un po’ difettose”, racconta Ryan. “Man mano che la cinepresa si esauriva, la pellicola scorreva più lentamente, accelerando l’immagine. Stone ha aperto gli occhi normalmente, ma poiché la cinepresa era a corto di batterie, è sembrato che li avesse aperti rapidamente. Adoro questi incidenti fortunati”.
Musica e montaggio: le forme scrittura sull’immagine in Povere creature!
Questo tipo di ritmo stridente ricorre in tutto il film nel modo in cui è montato da Yorgos Mavropsaridis, collaboratore di lunga data di Lanthimos, e nella colonna sonora del compositore Jerskin Fendrix. Lanthimos non aveva mai lavorato con un compositore prima di allora e Fendrix non aveva mai scritto una colonna sonora per un film. Ma quando Lanthimos ha ascoltato l’album di debutto del musicista inglese del 2020, Winterreise, con un eclettico sound punk-pop, era desideroso di sperimentare. Partendo dalla sceneggiatura, Fendrix ha iniziato a scrivere la musica, affidandosi a fiati, organi a canne e cornamuse, spesso per sovvertire il tono di una scena.
Dagli schiaffi dati con un ritmo preciso a un’elaborata scena di ballo, fino alle scene di sesso che Bella descrive come “salti furiosi”, Povere Creature! dipende interamente dal tempismo. “L’umorismo è quasi, oserei dire, fisico”, afferma Ryan. “Se pensate a uno schiaffo, è come un montaggio. Il tempismo è sempre ciò che rende una battuta ridicola. Puoi dire una battuta un milione di volte e non funziona, se non la metti a tempo. E Yorgos è un maestro nel raccontare le barzellette”.
Da quando ha iniziato a partecipare ai festival cinematografici a settembre, Povere Creature! ha raccolto vari riconoscimenti, vincendo il Leone d’Oro a Venezia, oltre all’apprezzamento di diversi gruppi di critici e sette nomination ai Golden Globe. La Searchlight ha ritardato l’uscita del film da settembre a dicembre a causa dello sciopero della SAG-AFTRA (in Italia uscirà il 25 gennaio 2024) e mentre Povere Creature! veniva presentato al pubblico entusiasta dei festival, al cast non è stato permesso di promuoverlo. Per Lanthimos, che in quel periodo ha fatto gran parte della promozione da solo, l’esperienza è stata “orribile”, afferma. “Essere lì senza gli attori, e soprattutto senza Emma, dato che è lei al centro di tutto questo, e dover parlare per lei è stato brutto. È decisamente meglio farlo insieme”.
Traduzione di Pietro Cecioni
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