Una barca piena di storia, vento e futuro. Una riva sul Lido, che guarda Venezia negli occhi. Un arcipelago di luoghi composto da una ritrovata sala di proiezione, aree espositive e d’incontro. Un premio ufficiale intersezione, riconosciuto dalla Biennale. Più di tutto, un progetto che ha ormai sette anni e che ha saputo, edizione dopo edizione, diventare il cuore off e green della Mostra del cinema di Venezia. Tutto questo è Isola Edipo, un cartellone di iniziative – quest’anno previste tra 27 agosto e 9 settembre – a cura della squadra che ha riportato in vita la barca Edipo Re, che fu di proprietà di una coppia d’oro dell’intellettualità italiana: il pittore e saggista Giuseppe Zigaina e l’eretico regista e poeta Pier Paolo Pasolini, che amava ospitare Maria Callas, la sua musa.
Oggi la barca ha un nuovo comandante, Enrico Vianello, ed è protagonista di esperienze ecoturistiche in Laguna, scommettendo su enogastronomia di qualità e valorizzazione delle economie locali. Soprattutto, è un’impresa sociale gestita da Sibylle Righetti, che ha affidato la direzione artistica a Silvia Jop di una serie di progetti che tengono insieme territorio, cultura, sostenibilità, inclusione e innovazione.
Una rassegna chiamata Radici
“L’Edipo Re è un luogo sia fisico che simbolico”, spiega Silvia Jop (40 anni, antropologa, esperta di cinema e arti), a meno di un mese dell’inizio della rassegna 2023, dall’evocativo titolo Radici. “La nostra sfida culturale nasce nel 2017. L’idea è quella di costruire un ponte in una città di ponti, nell’unico luogo in cui ancora non esisteva: tra il festival del cinema e la città”. Tutto è partito dalla riqualificazione degli spazi.
“Dopo il ritrovamento dell’imbarcazione da parte di Angelo Righetti, che per più di tre anni ci ha impegnati in attività di ristrutturazione, abbiamo pensato che la barca sarebbe dovuta diventare un vettore capace di rivitalizzare in termini simbolici e concreti angoli della città. È stato così che abbiamo cominciato con la riqualificazione di Riva Corinto al Lido durante il festival del cinema di Venezia, dando vita a questa rassegna e, negli anni successivi, abbiamo continuato rimettendo al mondo la sala cinematografica della Parrocchia di Sant’Antonio (ex cinema Excelsior, oggi Sala Laguna), grazie alla collaborazione anche delle Giornate degli Autori, trasformandola in uno degli spazi di proiezione off del festival tra i più frequentati”.
Ed è proprio tra tutti questi luoghi che si articolano le attività di Isola Edipo, al centro delle quali c’è il Premio Inclusione e Sostenibilità Edipo Re, quest’anno alla sua sesta edizione. “Il premio è il cuore etico della curatela artistica che ho messo a disposizione di Sibylle, Enrico e del progetto della nostra barca-laboratorio”, spiega Jop. “Si tratta di un premio collaterale ufficiale della Biennale Cinema, che si basa sulla selezione di 12 film in gara nelle 4 sezioni ufficiali, sui temi dell’ecologismo e dell’inclusività. Il film vincitore riceverà da noi un sostegno alla distribuzione in sala, che spesso si rivela un percorso ad ostacoli per il cinema d’autore. Ogni anno convochiamo una giuria di qualità che si occupa di decretare il film vincitore. Quest’anno abbiamo con noi Caterina Guzzanti, Carlotta Vagnoli e Alberto Malanchino. Nelle precedenti edizioni sono stati nostri giurati artisti e intellettuali come Filippo Timi, Giovanni Piccioni, Ottavia Piccolo, Chiara Civello, Elena Stancanelli, Annalena Benini”.
Cinema, arte, musica, sociale e food
Attorno al Premio, si sviluppa un vero e proprio palinsesto che tiene insieme cinema, arte, musica, sociale e food, con un intenso cartellone di iniziative, che ruotano attorno a partnership ormai consolidate.
“Il partner primario di Edipo Re è Giornate degli Autori. È con loro che gestiamo, assieme a tutto il programma di Sala Laguna, la sezione off dal titolo Notti Veneziane che restituisce uno sguardo in presa diretta sugli immaginari che animano la produzione audiovisiva contemporanea del nostro paese. Sempre in Sala Laguna e con Giornate degli Autori gestiamo l’iniziativa Il cinema d’inclusione tra visione e formazione, in cui ospitiamo ogni anno un maestro del cinema internazionale: Frederick Wiseman, Raymond Depardon, Margarethe Von Trotta. Dallo scorso anno, curiamo questa sezione anche con la partnership di Fondation Cartier pour l’art contemporain grazie alla quale, per l’edizione 2022, abbiamo ospitato il più grande regista armeno vivente, Artavazd Pelesjan. Quest’anno, il 4 settembre, dedicheremo un’intera giornata al cinema indigeno d’Amazzonia, ospitando a Venezia il regista Yanomami Morzanier Iramari, accompagnato dai produttori Gabriela Carneiro da Cunha e Eryk Rocha e dall’ l’antropologa Ana Maria Machado. Con loro, daremo direttamente voce a chi vive e fa arte e ricerca nel cuore del polmone del mondo”, continua Jop.
Da Ca’ Foscari all’Amazzonia
Al centro di questo approfondimento, una masterclass dedicata al cinema indigeno dell’Amazzonia, che affiancherà la programmazione di sala promossa dal Centro Sperimentale e che quest’anno porterà in Sala Laguna l’attrice e regista Monia Chokri, il presidente della giuria delle Giornate João Pedro Rodrigues, l’artista e regista Shirin Neshat. L’elemento didattico è al centro del progetto Isola Edipo, che quest’anno apre per la prima volta la giuria del Premio Inclusione e Sostenibilità (già patrocinato dall’Università degli Studi di Padova) agli studenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Appuntamento importante nel cartellone dell’edizione 2023 di Isola Edipo Radici è quello del 6 settembre, in collaborazione con l’Archivio Basaglia. “A partire dalla sua fondazione, Isola Edipo ha dichiarato un legame fondativo con l’esperienza storica che ha portato in Italia allo smantellamento degli ospedali psichiatrici”, spiega Silvia Jop. “Il 6 settembre ufficializzeremo i dettagli del trasferimento dell’Archivio Basaglia nella nuova sede in centro città, presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti a Campo Santo Stefano. E anticiperemo le iniziative che stiamo organizzando per il 2024, anno del centenario della nascita”.
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