Biennale College Cinema si apre alla realtà virtuale. Oltre al concorso ufficiale, ad arricchire la sezione “aumentata” della Mostra – Venice Immersive – c’è anche la sezione di Biennale College Cinema – VR. Proprio come accade con il college “tradizionale”, arrivato alla sua dodicesima edizione, anche ai professionisti della VR Biennale College dedica uno spazio per sviluppare idee, destinato a opere dalla durata massima di trenta minuti. Tra i progetti di Biennale College Cinema – VR, quest’anno, c’è anche First Day dell’ucraino Valeriy Korshunov, opera interattiva che trasporta lo spettatore/utente nel vivo della guerra in Ucraina.
Un progetto che vuole restituire il terrore della guerra e il disorientamento provato dai bombardamenti, invitando il fruitore all’autocontrollo: lo “spettatore” è chiamato a prendere il più rapidamente possibile delle decisioni che potrebbero salvare, o condannare, le persone. Un’opera che gioca con il punto di vista dello spettatore sulla guerra, che non sarebbe mai esistita senza il sostegno di Biennale College Cinema – VR.
“È stata una delle opportunità migliori che potessero capitarmi”, ha raccontato il regista: “First Day nasce grazie all’aiuto dei nostri tutor, che mi hanno permesso di concentrarmi sulla storia che volevo raccontare e di prendere coscienza dell’importanza della pre-produzione. I workshop di Biennale College Cinema – VR mi hanno fatto entrare nel mondo della realtà aumentata. Come un parco giochi in cui sperimentare un nuovo linguaggio”.
Un punto di riferimento importante per un’industria in continua crescita, che per Korshunov è servito anche ad alimentare l’interesse su un evento traumatico come la guerra nel suo paese: “Sono grato al college VR, ma dovrebbe esserlo l’intera industria. Queste sono le occasioni che ci proiettano verso il futuro. Certo non la guerra”.
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