Il 13 luglio, il sindacato degli attori americani Sag-Aftra, dopo la rottura delle trattative con l’AMPTP (associazione di categoria che rappresenta società di produzione televisive e cinematografiche), ha indetto uno dei più grandi scioperi nella storia dell’industria cinematografica: era dal 1960 che non si verificava una mobilitazione così forte e compatta in grado di coinvolgere un intero settore a livello globale. E questa contestazione non significa solo set bloccati.
Le condizioni della protesta prevedono restrizioni inderogabili anche per i talent, che non potranno promuovere serie e film già realizzati; non potranno parlare dei loro prossimi lavori e della loro carriera negli incontri pubblici; non potranno rilasciare interviste, né partecipare a photocall o carpet di ogni sorta.
Tutto queste condizioni sarebbero state applicate anche alla presenza di Matt Smith (24 luglio) e Asa Butterfield (26 luglio) al Giffoni film festival. Per preservare questa libertà di protesta e di confronto, l’organizzazione del festival ha deciso di rinunciare agli incontri già annunciati e programmati con Matt Smith e Asa Butterfield.
“Ringrazio i talenti e i loro agenti per la disponibilità dimostrata – ha dichiarato il direttore del Giffoni film festival Claudio Gubitosi. “I due attori si erano infatti offerti di essere comunque presenti a Giffoni, ma tutti hanno compreso che questo non sarebbe stato utile né per i nostri ragazzi, né per loro. Mi auguro che si inizino a riconoscere e tutelare i diritti dei lavoratori della più grande industria del mondo. In accordo con gli agenti, abbiamo già stabilito che Matt Smith e Asa Butterfield saranno i primi due talenti in lista per la partecipazione al festival del 2024”.
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