L’appuntamento è fissato per la mattina presto nel giardino della Casa degli Autori. Presieduta da João Pedro Rodrigues, la giuria che assegna il GdA Director’s Award composta dai partecipanti al programma 27 Times Cinema del Parlamento europeo, è seduta in due file di sedie parallele. Prima di passare alla votazione del vincitore delle Giornate degli Autori, la tradizione vuole che i giurati discutano insieme dei sette film che non sono riusciti ad entrare nella rosa dei candidati ai tre premi principali.
Un confronto che permette di dare spazio al lavoro di tutti i registi che con le loro opere hanno animato quest’edizione della sezione parallela e autonoma della Mostra di Venezia. Finito il dibattito si passa alla votazione vera e propria. Su un cartoncino blu vengono scritti i nomi dei titoli favoriti. È Humanist Vampire Seeking Consenting Suicidal Person della regista franco-canadese Ariane Louis-Seize a vincere il GdA Director’s Award. Il premio consiste in un contributo in denaro di 20 mila euro che viene egualmente ripartito tra il regista e il suo venditore internazionale, che si impegna a utilizzare la cifra ricevuta per la promozione del film.
“Non posso credere di essere al Lido con il mio primo lungometraggio” ha dichiarato la regista visibilmente commossa durante la cerimonia di premiazione. “Grazie alla giuria e alle Giornate degli Autori per avermi invitata. Era un grande rischio realizzare una commedia dark ma che fosse anche un film di genere sui vampiri. Non sapevo se avrebbe funzionato. Ma ho seguito il mio istinto. Questo premio mi ricorderà per sempre di continuare a farlo”.
La motivazione della giuria delle Giornate degli Autori: “Questo film merita di essere celebrato per la sua forte visione creativa e la sua coerenza stilistica in vari aspetti, tra cui fotografia, recitazione, montaggio, costumi e scenografie. Il film rappresenta tematiche profonde e complesse, come la depressione, il benessere mentale, l’eutanasia e la neurodivergenza, utilizzando un linguaggio apparentemente spensierato ma commovente e radicale. Ci suggerisce che, in una società normalizzante, è possibile trovare un modo alternativo per essere se stessi. Mantenendo uno stile e linguaggio unico, il film raggiunge un pubblico vasto, grazie alla sua tenerezza e il suo coinvolgimento emotivo”.
Il premio del pubblico, invece, è stato assegnato con il 64% delle preferenze a Through the night di Delphine Girard – “Ho cercato di fare un film che rispondesse a una mia necessità. Sapere di aver vinto il premio del pubblico è gratificnte. Sono onorata e grata” ha sottolineato la regista in Sala Perla – mentre il Label Europa Cinemas, dedicato ai film di produzione e co-produzione europea, va a Photophobia di Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík.
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