Le nomination per i Golden Globes 2024 sono state annunciate e al di là dei titoli e degli articoli che sottolineano il dominio di Barbie e Succession, rispettivamente per il cinema e per la televisione, c’è qualcosa in più da dire sull’edizione di quest’anno, che segna una nuova era per una manifestazione molto insolita.
A dire la verità, i Golden Globes sono sempre stati strani. Prima che un’inchiesta del Los Angeles Times sulla sua assemblea elettorale “molto bianca, molto piccola e (presumibilmente) moralmente discutibile” ne facesse perdere il favore, i Golden Globe Awards e la Hollywood Foreign Press Association (Hfpa) hanno ospitato gli stravaganti premi, noti soprattutto per le loro feste, considerate intime e incredibilmente ben organizzate.
La collocazione nel calendario a poche settimane di distanza dagli Oscar li ha sempre resi rilevanti semplicemente per l’attenzione ricevuta ogni anno. Una nomination ai Golden Globes significava e significa tuttora almeno un po’ di slancio (e molte speranze) per gli Academy, grazie alla sua vicinanza alle altre finestre di voto, anche se la “sacralità” e la rilevanza del premio in sé non è mai stata tenuta nella massima considerazione.
La nuova forma dei Golden Globes
Negli ultimi nove mesi, lo show ha subito un cambiamento senza precedenti. Il gruppo di giornalisti internazionali che votano per i Golden Globes si è arricchito di circa 300 persone. L’Hfpa, in crisi, non supervisiona più la cerimonia, poiché lo show è ora di proprietà dei produttori Dick Clark Productions, che appartengono a Penske Media Eldridge (la joint venture tra Penske Media Corporation e Eldridge che possiede anche The Hollywood Reporter).
Il 7 gennaio lo show non andrà più in onda sulla Nbc, sua sede storica, ma sulla Cbs e i Golden Globes, così come erano conosciuti, sono perciò da dichiararsi morti. È quindi naturale chiedersi in che modo questa nuova edizione si discosti dai gusti degli elettori del passato. Proviamo a vederlo in sette lezioni da tenere bene a mente.
Lezione n.1 – Il potere delle star conta ancora
La vecchia Hfpa era ben nota e occasionalmente derisa per la tendenza a favorire gli interpreti più famosi nella corsa ai premi. Ricordate tutto l’amore per Angelina Jolie e Johnny Depp nel thriller del 2010 The Tourist, universalmente criticato e stroncato? Forse non ci sono esempi eclatanti di questo comportamento di voto tra le scelte di quest’anno, ma ce ne sono alcune che ricordano un po’ quelle del passato.
Timothée Chalamet e Joaquin Phoenix sono stati nominati rispettivamente per gli altrimenti ignorati Wonka e Beau Is Afraid, mentre Jennifer Lawrence, talento generazionale con un Oscar e tre Golden Globes all’attivo, è in lizza per il suo lavoro nella commedia “scorretta” Fidanzata in affitto, un film che quasi nessuno si sarebbe aspettato di vedere a questa o a qualsiasi altra premiazione. I nuovi votanti hanno anche cercato di attirare Taylor Swift per la diretta tv. Il suo film-concerto, The Eras Tour, concorre per il nuovo premio al miglior risultato al box office: Cinematic and Box Office Achievement. E a questo proposito…
Lezione n.2 – La categoria miglior risultato al botteghino si rivela il grattacapo che ci si aspettava
Annunciata a settembre insieme al miglior show di stand-up comedy, questa nuova categoria risulta essere già abbastanza confusa. Per prendervi parte i candidati avrebbero dovuto guadagnare 150 milioni di dollari a livello globale di cui almeno 100 negli Stati Uniti e, in teoria, rappresentare un film di qualità (l’aggettivo Cinematic prima di Box office Achievement indica questo, ndr). Il primo anno di nomination regala gli accoppiamenti più strani di qualsiasi categoria nella storia dei premi, escludendo forse il “miglior bacio” ai Vma (Video music awards, ndr) o qualsiasi cosa ai Kids’ Choice Awards.
I candidati dominanti, Barbie e Oppenheimer, si scontrano non solo con Taylor Swift ma anche con due film d’animazione (l’apprezzato Spider-Man: Across the Spider-Verse e il successo miliardario al botteghino Super Mario Bros. – Il film) e tre franchise: gli ultimi Guardiani della Galassia, Mission: Impossible e John Wick. Ignorando l’eccezione di The Eras Tour, questa categoria è diventata solo una lista poco accurata dei film di maggior incasso dell’anno. Non è ancora chiaro quale sia il criterio più importante, se il denaro o l’acclamazione, anche se sembrerebbe che Barbie, che ha incassato 1,44 miliardi di dollari, sia il favorito in ogni caso.
Lezione n.3 – Non è il tempo dei musical
Un ambito in cui i Golden Globes sono stati storicamente significativi rispetto ad altri premi è la divisione delle categorie cinematografiche in film drammatici e film musicali o commedie. Questo ha spesso significato un maggiore riconoscimento per i musical rispetto ad altre manifestazioni, anche se quest’anno è andata diversamente. Il colore viola, l’adattamento dello spettacolo di Broadway basato sul libro di Alice Walker, è stato escluso dalla corsa principale nonostante l’ampio consenso e le nomination per Fantasia Barrino e Danielle Brooks. Anche Wonka è stato ignorato nella corsa principale. Se i musical non riescono a far presa sugli elettori dei Globes, c’è da chiedersi se avranno fortuna altrove.
Lezione n.4 – Il tempismo resta la cosa essenziale
Per essere chiari: nessuna decisione dell’assemblea degli elettori dei Golden Globes, né passata né presente, ha mai avuto una sovrapposizione o un collegamento tangibile con i gruppi molto più grandi che votano per i Guild Awards, gli Oscar, gli Emmy o qualsiasi altra cosa. Detto questo, i Globes hanno sempre avuto un certo potere già solo per il loro posizionamento all’inizio di gennaio. Una nomination ai Golden Globes può consolidare narrazioni di successo (si vedano Barbie, Oppenheimer e Killers of the Flower Moon), sostenere progetti con budget più ridotti per i premi – cinque nomination per Past Lives di A24 – o, in alcuni casi, inserire un interprete precedentemente trascurato nella più ampia conversazione sui premi. Quest’anno l’onore va all’attrice finlandese Alma Pöysti, che ha ottenuto una nomination molto inaspettata per Foglie al vento di Kaurismäki.
Lezione n.5 – I premi televisivi si attengono al copione
Storicamente, l’Hfpa amava anticipare gli Emmy incoronando per prima una nuova serie o un’esibizione di successo, oppure nominando qualcosa di assolutamente bizzarro. Ma le nomination televisive per il 2024 sono in gran parte un’operazione di ordinaria amministrazione. L’ultima stagione di Succession si è aggiudicata il maggior numero di candidature, come già avvenuto per gli Emmy Awards 2023, ancora da assegnare (che si svolgeranno il 15 gennaio). La gara principale delle serie comiche è un elenco (anche se abbreviato) delle recenti nomination agli Emmy, mentre l’elenco di quelle drammatiche offre una certa varietà. Lo spinoff di Taylor Sheridan, 1923, ambientato nell’universo di Yellowstone, è in lizza. Così come The Diplomat di Netflix. Anche la terza stagione di The Morning Show, che non era candidabile ai recenti Emmy, e che invece si aggiunge al gruppo.
Lezione n.6 – The Morning Show potrebbe avere il suo momento di gloria
Forse è ancora presto per dirlo, ma dopo aver superato Succession, con sei nomination contro cinque ai prossimi Critics Choice Awards, The Morning Show ha ottenuto una candidatura sia come miglior serie drammatica, sia come miglior attore non protagonista a Billy Crudup. Ciò che sorprende è invece l’assenza di Jennifer Aniston o Reese Witherspoon nella loro categoria. La serie ha sempre suscitato critiche contrastanti, ma è difficile mettere in dubbio l’attenzione che questa terza stagione ha suscitato tra il pubblico e la stampa.
Lezione n.7 – I Golden Globes individuano subito le nuove migliori miniserie
A parte The Morning Show, i Golden Globe 2024 potrebbero stabilire alcune prime tendenze per i premi televisivi della categoria delle miniserie. A causa del calendario, infatti, metà dei progetti in gara agli Emmy (Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer, Fleishman a pezzi, Obi-Wan Kenobi) erano già stati nominati o ignorati dai Globes nel 2023. Mentre nella corsa ai premi di quest’anno fanno il loro ingresso progetti molto recenti come Tutta la luce che non vediamo (Netflix), la quinta stagione di Fargo, Compagni di viaggio e Lezioni di chimica. Non è una spinta così forte come quella che stanno ricevendo i candidati cinematografici, ma di certo aiuta.
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