Il Far East Film Festival ha presentato un programma ricco di eventi per il suo ventinquesimo anniversario. Il più grande evento cinematografico in Europa specializzato in film popolari provenienti dall’Asia, il Feff si aprirà il 21 aprile con un doppio cartellone suggestivo, la coproduzione Corea-Singapore Ajoomma di He Shuming seguita dalla commedia nera Bad Education del regista taiwanese esordiente Kai Ko. Il 29 aprile, infine, il festival si chiuderà con la prima italiana dell’ultimo kolossal del leggendario regista cinese Zhang Yimou, Full River Red.
Gli organizzatori del Feff, fondato nel 1999 nella pittoresca città italiana di Udine da Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, i visionari fondatori, affermano che la selezione 2023 “mira a mostrare l’immensa complessità dell’Asia come mai prima d’ora”. Il programma, infatti, presenta un’istantanea avvincente di un cinema commerciale dai contenuti estremamente diversi e in continua evoluzione.
Dall’epoca d’oro al futuro di Hong Kong
Il Feff è nato all’inizio degli anni 2000, portando in Europa alcuni dei migliori film dell’epoca d’oro del cinema di Hong Kong. Quest’anno il festival celebrerà la risorgente scena cinematografica della città, presentando il dramma giudiziario da record A Guilty Conscience, sei film di nuovi registi di Hong Kong e l’ultimo di Anthony Wong (Sunny Side of the Street, 2022). A conclusione del festival, Johnnie To, un titano dell’industria di Hong Kong e ospite di lunga data dell’evento, terrà una masterclass.
Anche il cinema giapponese avrà una presenza particolarmente forte al giubileo d’argento del Feff. Il prolifico regista Ryuichi Hiroki proietterà tre film (il suo ultimo lungometraggio, Phases of the Moon, You’ve Got a Friend del 2022 e il suo successo del 1994, 800 Two-Lap Runners). Hiroki sarà presente in Italia anche per tenere una masterclass. Tra gli altri film della ricca programmazione giapponese si segnalano l’apprezzato dramma giudiziario December del regista indiano di Tokyo Anshul Chauhan, il dramma storico The Legend & Butterfly di Otomo Keishi, la storia d’amore queer Egoist e il dramma ambientato nell’era Covid She is Me, I am Her di Nakamura Mayu.
Un road movie stile Kraftwerk
Il regista di culto Watanabe Hirobumi visiterà il Far East Film Festival per presentare due anteprime mondiali: Techno Brothers, descritto come un “road movie in stile Kraftwerk che rende omaggio ai Blues Brothers e ad Aki Kaurismaki”, e il film diaristico Way of Life. La storica attrice giapponese Baisho Chieko, protagonista di decine di film di Yoji Yamada come Tora-san, riceverà il premio alla carriera del festival nel 2023.
Per celebrare l’occasione, il festival proietterà tre film della Hayakawa: il suo primo lungometraggio Tora-san (1969), Where Spring Comes Late (1970) di Yamada e il suo più recente progetto da protagonista, il dramma socio-distopico Plan 75 di Chie Hayakawa, che ha ricevuto una menzione speciale della Caméra d’Or a Cannes nel 2022.
Sul fronte della lingua cinese, oltre al kolossal di Zhang, la selezione comprende il recente remake cinese di Hachiko, con un’altra leggenda dell’industria cinese, Feng Xiaogang, nel ruolo di protagonista. Le scelte di Taiwan si aggiungono alla diversità che il Feff mette in evidenza nel 2023. Gaga di Laha Mebow racconta una storia ambientata in una famiglia indigena taiwanese di Atayal, Marry My Dead Body di Cheng Wei-hao è una commedia soprannaturale e spregiudicata, mentre Day Off di Fu Tien-yu è un toccante ritratto di un parrucchiere.
Dalla Corea con horror (ma non solo)
Il cinema coreano, celebrato sia per il suo spessore commerciale che per la sua forza narrativa, è diventato negli anni un pilastro sempre più importante della programmazione del Feff. Quest’anno saranno presentati sette titoli che, come sempre, mettono in mostra le ineguagliabili capacità di spaziare tra i generi dell’industria coreana. Tra questi: l’horror misterioso The Other Child di Jin-young Kim, il dramma in costume The Night Owl di Ahn Tae-jin e il tortuoso thriller spionistico Phantom di Lee Hae-young. Il pioniere del cinema coreano Jang Sun-woo visiterà il festival di persona per tenere una masterclass e sarà oggetto di una mini-retrospettiva, con la proiezione di tre dei suoi lungometraggi audaci e influenti: Road to the Racetrack (1991), To You, From Me (1994) e Lies (1999).
Sud-est asiatico: vedi alla voce eclettismo
Le scelte del festival per il sud-est asiatico del 2023 offrono la stessa miscela di cinema d’autore eclettico e opere di genere ben congegnate. Dalla Thailandia: You & Me & Me, un film sull’adolescenza diretto dalle gemelle Hongvivatana; dalla Malesia: Abang Adik, sulla vita degli emarginati, e Cost Guard Malaysia: Ops Helang, un film d’azione di grande impatto. L’indonesiano Joko Anwar porterà il suo sequel di successo Satan’s Slave: Communion. Le Filippine saranno rappresentate da tre film horror: Deleter di Mikhail Red, la favola dark di Kenneth Dagatan In My Mother’s Skin e la commedia sulla disinformazione di internet di Quark Henares, Where Is the Lie?
Viaggio nel tempo in controtendenza
Per celebrare l’anniversario del quarto di secolo del Far East Film Festival, gli organizzatori hanno messo a punto una rassegna tanto intelligente quanto in controtendenza. Anziché rivisitare i momenti salienti dei primi anni dell’evento, una retrospettiva di 21 titoli esplorerà il periodo del cinema asiatico che ha immediatamente preceduto la nascita del Feff. I fondatori del festival, Baracetti e Bertacche, esploreranno il fervido periodo della storia del cinema asiatico (la fine degli anni ottanta e gli anni novanta) che ha generato il loro amore per la cinematografia orientale, una passione che a sua volta ha ispirato la creazione del più grande evento cinematografico europeo dedicato all’Asia.
Tra i vari esempi ricordiamo: l’opera seminale di Nonne Nimibutr Dang Bireley’s and Young Gangsters del 1997, la commedia criminale e opera seconda di Park Chan-wook Trio, sempre del 1997, Dust of the Angels di Hsu Hsiao-ming del 1992 (prodotto da Hou Hsiao-hsien) e la commedia crime Teenage Fugitive (1984), scritta da Tsai Ming Liang, che si era appena trasferito a Taipei dalla Malesia. Dopo aver trascorso 25 anni cercando di guardare al futuro del cinema asiatico, nel 2023 il Feff si chiederà anche: quali film avremmo proiettato negli anni precedenti alla nostra istituzione?
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